21° UNA NUOVA AMICIZIA?

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Eleanor's pov
Sono appena uscita dai suoi alloggi, sto correndo più forte possibile non voglio vedere nessuno, voglio stare sola, voglio solo trovami nel mio letto dove posso piangere liberamente senza trattenermi come spesso faccio.

Come può trattarmi così, cosa vuol dire che non c'è mai stato niente, che cazzo gli è preso, cosa ho fatto per farmi trattare così...
Io gli ho dato tutto l'amore che ho, tutta la fiducia che ho, gli ho donato i miei veri sorrisi e ho passato notti intere a parlargli di tutto quello che avevo in testa...mi sono donata anima e corpo a lui e questo è quello che ricevo in cambio.
Non credevo che potesse rinunciare così facilmente a me, ma mi sono evidentemente soppravalutata, è bastata una piccola predica da parte del grande Albus Silente per trattarmi come se non valessi nulla, due paroline da parte del capo hanno cambiato drasticamente l'opinione che ha su di me, credevo davvero mi amasse ma mi sono fidata della persona sbagliata, mi sembra un vizio oramai farlo...
Arrivata nel mio dormitorio mi rendo conto che nemmeno li riesco a sentirmi libera di piangere, c'è troppa gente, troppo occhi che mi guardano da dovunque, inizia a girarmi la testa, si muove tutto e non capisco più nulla...mi sta venendo un attacco d'ansia, cazzo.
Esco velocemente portando con me la mia scopa, salgo le scale barcollando ancora afflitta ancora dal mio attacco d'ansia e arrivo finalmente alla porta d'ingresso da cui parto immediatamente in groppa alla mia scopa, mentre parto la mia mente per un attimo si sente in colpa, dovrei seguire le mie lezioni e studiare ma il secondo dopo mi mando a quel paese da sola...ieri sono stata molestata e oggi brutalmente lasciata dall'unico uomo che abbia mai amato, posso concedermi delle sane e oneste ore di pianto.
C'è un unico problema, non so dove cazzo sto andando, continuo ad andare dritto, superando il lago nero e arrivando sopra una foresta molto fitta e scura, è bellissima e meglio posto non c'è per adesso quindi decido di provare ad atterrare anche se mi dispiace rinunciare a questa brezza autunnale che accarezza le mie carni devo immediatamente trovare un posto per piangere perché sento di star scoppiando.
Mentre scendo purtroppo per via degli alberi davvero troppo fitti mi incastro in mezzo alla chioma di due alberi, prendo una leggera botta alla testa e alla gamba e cercando di scendere dall'albero con dei movimenti davvero poco funzionali e goffi cado provocando un grande tonfo e slogandomi gravemente la caviglia destra. Al momento non m'interessa nemmeno del dolore fisico, prendo la mia scopa, che è caduta con me, e strisciando mi avvicino ad una pietra sul quale ringrazio Dio di non essere caduta, mi appallottolo e inizio a piangere tutte le mie lacrime, magari c'è una spiegazione più razionale a tutto quello che è accaduto ma in questo momento la mia testa non riesce a giustificarlo in nessun modo, lo odio per quanto io lo ami...anzi lo odio proprio perché lo amo e mi ha convinto che anche lui amasse me.
Completamente in lacrime sento dei passi nella foresta e mi metto subito in allerta, mi asciugo il viso con la camicia che ho addosso e estraggo la mia bacchetta dalla gonna. Dopo infiniti minuti ad osservare ogni minimo movimento attorno a me, ogni foglia caduta, ogni scricchiolio, ogni animale che spostava gli arbusti mi si palesa davanti il ragazzo dalla camicia troppo sbottonata, il tipo di quella cogliona, come cazzo si chiama...ah sì Phill, sicuramente non è un incontro a me gradito...ora come diamine glielo spiego il motivo per cui sono qui e le mie ferite...

<<Ehm...la babbana giusto?>> Domanda insicuro

Sospiro fortemente <<ho un nome>> rispondo acidamente <<idiota>> sussurro

<<Cosa hai detto signorina ?>> Mi chiede divertito

<<I-D-I-O-T-A>> gli faccio lo spelling forte e chiaro e lui ride leggermente

<<Perché sei qui?>> Domanda

<<Potrei farti la stessa domanda>> rispondo

<<L'ho fatta prima io El>>

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora