4° LA PUNIZIONE

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Alle 20.20 finisco di mangiare e immediatamente corro nelle segrete, arrivo davanti alla sua porta in leggero anticipo, e decido di aspettare l'esatto scoccare delle 20.30 per essere il più precisa possibile. Essendo giunto il momento mi avvicino alla porta e busso, dall'interno dell'aula riecheggia una voce baritonale: <<Avanti>> Pronuncia questa parola, come sempre, scandendola lentamente e sottolineandone ogni sonorità.

Io apro la porta in maniera composta, entrando la chiudo dietro di me e gli porgo un saluto: <<Buonasera professore>> Accenno un sorriso mentre pronunciò queste parole. Lui è seduto sulla cattedra illuminato da qualche candela che regala al suo volto una luce soffusa e rossiccia. Mi guarda e dice solo:

<<Signorina Bane oggi per scontare la sua punizione pulirà tutti calderoni che sono stati brutalmente usurati dai tuoi compagni, i ragazzi del quinto anno hanno creato più tosto scompiglio quest'oggi>> Mentre parla accende altre candele vicino ai calderoni con la magia e mi indica degli utensili posti lì vicino per procedere alla pulizia e scontare la mia punizione. <<Inoltre>> dice guardandomi fisso meglio occhi: <<non le sarà permesso utilizzare la magia>>.

Io sorrido spontaneamente e dico: <<Di quello non mi preoccuperei professore, non credo di esserne ancora in grado>> Sono sicura di aver visto in lui, anche solo per un secondo, un'espressione divertita, un ghigno insomma che però è sparito immediatamente per lasciare posto alla sua classica espressione stoica <<Non ne farei un vanto signorina Bane>> Dice in modo acido e leggermente divertito dalla situazione.

<<Eh no, sicuramente no>> Dico mentre mi tolgo il mantello e mi avvicino agli utensili rimboccandomi le maniche della camicia che indosso.

Io inizio il lavoro, nulla che io non abbia già fatto a casa mia, scrostare una pentola insomma, tutto tranquillo e per il momento nulla di troppo complesso. Lo guardo diverse volte mentre procedo con il mio compito e lui sembra più che deciso ad ignorarmi totalmente mentre scrive qualcosa su alcune pergamene quindi inizio a dare un occhio in giro, mentre pulisco osservo scaffale per scaffale, ingrediente per ingrediente e libro per libro. A quel punto mi saltano all'occhio due libri molto vecchi, rilegati in pelle vera che per via del tempo inizia a staccarsi leggermente, muoio dalla voglia di leggere il loro interno o quanto meno di chiedere al proprio proprietario di parlarmene ma non so se ho abbastanza coraggio per proferir parola in questo istante. Decido di proseguire con il lavare calderoni, sono solo al secondo (in tutto sono 12) e sto avendo alcuni problemini con una macchia un po' ostica, credo che lui possa ben percepire la mia frustrazione in questo momento dato che ho iniziato a sbuffare a bassa voce e ho aumentato l'intensità con la quale lavo il cosiddetto calderone. Prendo una pausa per fare riposare il braccio, mi giro verso di lui e dico:

<<Professore, mi scusi non è mia intenzione disturbarla ma volevo chiederle di cosa trattano quei due libri in pelle sullo scaffale più alto, da questa parte verso destra>>. È stata una forte presa di coraggio e anche se sono riuscita a pronunciare la frase bisogna vedere come è uscita fuori, credo di aver avuto la voce molto tremolante anche se spero vivamente di no.

Lui alza testa dalla pergamena molto infastidito, mi guarda con aria confusa e chiede: <<Per quale motivo dovrebbe mai interessarti? E Perché dovrei risponderti?>>

<<Ehm, deformazione professionale credo - cerco di fare una lieve battuta - ho una grande passione per i libri e quelli per la loro età mi hanno incuriosito particolarmente>> Dico cercando di convincerlo.

<<Mmmh>> È l'unico suono che esce dalla sua bocca mentre mi scruta dalla sua postazione, si alza improvvisamente e si avvicina allo scaffale, estrae i libri e con essi molta polvere, si gira e li poggia su un banco vicino a me, in linea d'aria non siamo molto distanti infatti. Io riprendo a scrostare mentre lo guardo aspettando una risposta

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora