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302 19 10
                                    


Un altro giorno, l'ennesimo giorno. Sveglia presto, le urla sono già presagio di una brutta giornata. Non ho la forza di alzarmi dal letto e continuo a rigirarmi cercando di non sentire le solite discussioni dei miei genitori, potrei sembrare terribilmente egoista vista da fuori, non aiutare i propri genitori che litigano animatamente, ma vedete se volete capirci qualcosa il mio racconto dovrebbe iniziare tempo a dietro. Non vi annoierò troppo ma vi darò una spiegazione. In una normale strada di Londra, una di quelle non belle ma nemmeno troppo mal frequentate, nacque una normale bambina, una di quelle che non sono fastidiose e non danno problemi ma nemmeno inesistenti. Qui la storia si complica poiché questa nostra normale creatura nasce da una strana, quanto banale accoppiata: abbiamo un uomo sulla trentina, basso e secco, con chiare mancanze affettive e un forte senso di inferiorità che tende a coprire mostrandosi austero e apatico, codesto individuo viene da una famiglia importante dell'hinterland Londinese ma purtroppo per lui proviene da un ramo leggermente malato della famiglia, uno di quelli che andrebbe brutalmente tagliato dall'albero genealogico per via di uno scandalo in particolare, la madre è divorziata e il padre era scappato, quando il nostro trentenne aveva più o meno sei anni, per intraprendere una carriera attoriale di un certo livello, i due in realtà si mantennero in buoni rapporti ma non era un legame padre e figlio, è riconducibile più ad un rapporto d'amicizia; e una donna alta, di corporatura robusta, con ovvie tendenze materne e estremamente protettive ma con tendenze lunatiche e bipolari che con il tempo, e con la pessima compagnia che si è scelta, andranno solo a peggiorare; lei proviene da una famiglia piena d'amore, felicità e gioia...fino a quando anche se è stata capace di sopportare gravi problemi economici e vicende turbolente con degli strozzini arriva anche qui la separazione, sta volta per colpa di un tradimento del padre nei confronti della madre ma siamo già in età avanzata, dobbiamo considerare che la nostra strana coppia sopracitata si era già formata da tempo. I due quindi si uniscono e dalla loro unione nasce un esserino di nome Eleanor, me medesima, alla sua nascita il padre sarà assente dato che stava lavorando e non era a corrente che la sua compagna si trovava a sessanta kilometri da lui alle prese con doglie lancinanti e una bambina che non voleva minimante saperne di uscire e conoscere il mondo, si trovava molto comoda dove stava. Ora, se mai dovreste trovarvi a vent'anni con una bambina inaspettata e non propriamente voluta concepita con un uomo di trent'anni con cui non vi trovate nemmeno troppo bene, vi prego pensateci cento volte prima di portare avanti la gravidanza dato che non appena finita i due individui in questione iniziano a discutere per qualsiasi cosa e non in maniera pacifica, tutt'altro... e ci ritroviamo di nuovo nel letto di camera mia con le cuffiette ad alto volume, che prima o poi mi creeranno problemi al sistema uditivo, cercando di coprire le voci che imperterrite continuano a provenire dall'altra stanza. La musica una delle mie tante droghe legali e probabilmente la migliore per l'occasione, adesso vengo portata via dalle note di "There is A light that never goes out", gli Smith un semplice momento di speranza, tranquillità e un pizzico di malinconia, che io non rifiuto mia solitamente. Il tutto viene bruscamente interrotto dall'irruzione di mia madre con in braccio mio fratello, il piccolo superstite ha due anni oramai e ancora solo dio sa come e con quale faccia l'abbiano concepito ma io lo amo e lo cresco come se fosse mio figlio e cerco quindi di chiedermelo il meno possibile.

<<Eleanor su sbrigati tieni tuo fratello che io non ce la faccio più - Dice con la sua solita voce acuta ma piena di forza - Dato che qualcuno questo bambino non se lo tiene mai>>.

Ennesima frecciatina lanciata a mio padre che nel frattempo, essendosi conclusa per il momento la discussione, è seduto davanti al televisore ad osservare in maniera molto concitata delle persone che vengono pagate per correre veloci su una pista fino a quando qualcuno non ci rimette la vita, federazione sportiva comunemente conosciuta come formula 1. Mi alzo, tolgo le cuffie e prendo Colin dalle braccia di mia madre per poi chiudere la porta una volta dopo averla fatta uscire. Lo guardo, lui mi guarda, gli sorrido e inizio a pensare che è l'essere più bello che io abbia mai visto, con i suoi occhioni verdastri, il visino tondo e i capelli ricci biondo cenere; è identico a me da bambina il che è divertente perché amo lui tanto quanto odio me stessa, soprattutto esteticamente; nell'esatto istante in cui rifletto e ammiro la sua bellezza decide bene di tirarmi uno schiaffo sulla gamba gridando:

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora