36° DISCUSISONI

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Buongiorno a me, sono sola sul suo divano, mi stiracchio e mi massaggio gli occhi che mi fanno molto male per il lungo pianto di ieri sera, anche la mia testa è oramai andata, è peggio di una sbronza...anche il mio cuore fa male, quando mi alzo e non lo vedo da nessuna parte ho un grande fitta al petto.

Vado in bagno per sciacquarmi la faccia nel frattempo rifletto su quello che devo fare, nella lista ci sono sicuramente cercare di chiarire con Severus e uccidere Phil, devo solo capire come fare entrambe le cose.

Vado in cucina e scopro che anche se abbiamo litigato mi ha portato un cornetto e un po' di latte per fare colazione, cazzo ho bisogno di parlargli davvero.

Non ho fame quindi per quanto ho apprezzato il gesto non tocco cibo, non mangio spesso quando sono sola, figuriamoci se mangio ora che ho litigato con lui e non ho potuto nemmeno augurargli buon natale.

Guardo l'orologio, sono le dieci ed è natale, dov'è andato ? Non ha lezioni da svolgere ne cose da fare che io sappia...cristo ho una paura folle.

Sto per fare una cazzata ma non riesco a stare con le mani in mano, ho una lista di cose da fare e almeno ad un obbiettivo devo adempire, devo trovare quel coglione.

Mi metto un pantalone nero, degli anfibi e rimango con la camicia nera che ho utilizzato come pigiama, posiziono un mantello molto lungo e con un cappuccio che alzo per coprirmi la testa e in parte il viso, esco dalle sua stanze per dirigermi verso quello che una volta era il mio dormitorio.

Mi sento gli occhi addosso ma credo di star nascondendomi bene, arrivo alla porta e pronuncio la parola d'ordine, entro e vado nei dormitori maschili bussando con forza alla porta di quell'idiota

<<Arrivo arrivo>>

Sento la sua voce scazzata avvicinarsi alla porta, questa alla fine si apre e mi ritrovo la sua faccia davanti alla mia, sgrana gli occhi, si guarda in torno e domanda

<<Che cazzo ci fai qui>>

<<Vieni con me e non fiatare>> tuona la mia voce mentre gli afferro il polso e lo porto fuori dal dormitorio e lo dirigo verso le stanze di Severus, apro la porta e lo spingo dentro richiudendola all'istante.

Mi tolgo il mantello e lo gettò sul divano avvicinandomi a lui

<<Sei un vero stronzo lo sai?>>

<<Io? E perché mai?>>

<<Perché mai?!?! Ma sei serio? In giro parli di come se fossi una puttana da quattro soldi, abbastanza fragile da starci>>

Alle mie parole sembra essere caduto dal pero

<<Nono Eleanor senti io ho detto che mi piaci che avresti potuto starci non mettermi parole in bocca>>

<<Ma vaffanculo, tu hai detto letteralmente che sarei potuto starci data la mia fragilità, e comunque i tuoi amici mi hanno descritto letteralmente come "una puttana bisognosa di attenzioni">> replico molto incazzata

<<Io non mi prendo le responsabilità per quello che dicono quelle teste di cazzo>>

Questa conversazione non ha senso e mi sta facendo impazzire, provo a mantenere la calma e lui continua

<<Anche a me ha dato molto fastidio come ti hanno definito>> cerca di prendermi teneramente e a me viene quasi il volta stomaco

<<Senti Phil questa tua tattica può funzionare con la galline con chi esci tu, non con me>> metto subito in chiaro le cose

<<Pensavo di aver trovato un amico ma evidentemente non posso fidarmi di nessuno>>

<<Oh andiamo Eleanor, mi piaci molto, è questo il motivo per cui non puoi fidarti di me ??>> Io gli tiro un occhiata di risposta che credo l'abbia completamente occiso <<che cazzo io non ho spifferato a nessuno quello che mi hai detto, ti sono stato fedele, come devo fare per farti capire che ci tengo?>>

<<TIPO NON FARE DIRE ALLA GENTE CHE SONO UNA PUTTANA, ma che cazzo di problemi hai>> sbraito completamente, non riuscivo più a trattenermi.

La porta dello studio si apre e perdo un battito, mi giro e vedo Severus sorpreso e visibilmente incazzato

<<Signor Thompson, fuori dal mio studio. Subito!>>

Phil ubbidisce immediatamente lanciandomi uno sguardo preoccupato, lo vedo uscire dalla stanza e poi sparire grazie a Severus che gli sbatte la porta in faccia

<<Cosa diavolo ci faceva quello qui?>>
Inizia a sbattere freneticamente il piede sul pavimento

<<Avevo bisogno di mandarlo affanculo>> dico incurante del suo attuale nervosismo, mi volto per lasciare la stanza ma sento la sua presa rude sul mio polso, mi gira e mi afferra per il collo

<<COME È ARRIVATO QUI!?>> i suoi occhi stanno bruciando su di me, Devo ammettere che un po' in soggezione mi mettono ma sono particolarmente abituata

<<l'ho portato io>> rispondo secca

<<Tu, cosa?>>
Domanda non capendo la mia risposta

<<Mi sono travestita per non farmi vedere e sono andata a prenderlo per portarlo qui>> spiego sempre molto lucida e seria

<<Tu sei una pazza>> stringe più forte il mio collo per poi lasciarlo subito dopo e allontanarsi freneticamente
<<Avrebbero potuto scoprirti!>>
Continua

<<Ma non è successo>> rispondo procurandomi un'occhiata omicida

<<Ti ha...toccato o mancato di rispetto in qualsiasi modo ?>> Domanda cercando di calmarsi e tornando ad avvicinarsi

<<No, ceh oddio, ha provato a convincermi che non mi ha mai mancato di rispetto>>

Vedo Severus stringere forte il pugno
<<Verme>> sussurra

<<Io non gli ho creduto ovviamente...>>proseguo con il mio discorso

Lui sembra quasi stranito da quello che ho detto, io suo sguardo cambia e si avvicina lentamente come se avesse paura

<<Io non lo voglio vedere vicino a te, non ci riesco proprio mi infastidisce, come puoi farti trovare con lui nel mio studio!>> cerca di mantenersi calmo con scarsi risultati

<<Non lo vedrai più vicino a me in ogni caso, non mi piace come si è comportato, lo sai>>

Cristo voglio un abbraccio dall'unica persona di cui mi fido, voglio il suo tocco su di me e so che non l'avrò

<<L'ho fatto venire solo per litigare>> cerco di fargli capire le mie intenzioni

<<Avrebbe potuto farti del male! è già successo una volta, non ti assicuro di trattenermi la prossima volta, chiunque ti tocchi>> mi si avvicina ancora <<è morto.>> conclude la frase secco e serio

Ricordando quell'evento tremo e divento visibilmente scossa

<<È stata una mossa irresponsabile sotto tutti i punti di vista>>
Prosegue

<<Io non riesco a stare tranquillo vedendoti con quelle teste bacate che non sanno che tu sei mia.>> Quasi urla mentre mi dice queste cose, la verità è che questa frase non mi dispiace nemmeno ma inizio a sentirmi terribilmente in colpa

<<Scusami>> dico solo scappando in bagno immediatamente

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora