29° CONVIVENZA

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È una settimana che oramai vivo con Severus e devo dire che mi trovo molto bene, non potrei mai dire il contrario dato che amo stare con lui ma è vero che mi mancano i miei amici e vorrei poter dare una spiegazione del perché sono sparita da un momento all'altro.
L'unica comunicazione che ho con l'esterno sono delle lettere che quasi giornalmente invio ai miei due migliori amici babbani, con loro o mi ci sento o mi ci sento, potrei crollare sennò.
Ok, in questo preciso istante è mattina e io sto studiando un po' pera lezione di storia della magia che terrò con Severus dopo, poverino non gli bastava essere un professore per tutto il giorno, anche la sera è costretto a darmi delle lezioni...certo fare con lui tutte la materie aumenta il mio interesse anche in quelle più ostiche.
Se dovessi però dire qual è la cosa che più mi manca qui dentro sarebbe la musica, non posso ascoltarla per il momento perché se qualcuno sentisse musica provenire da qui potrebbe insospettirsi, ma soprattutto non posso suonare...quanto mi manca suonare.
Mentre perdo la mia lucida mentale cercando di memorizzare date in cui si svolsero eventi importanti pera storia dei maghi sento la porta aprirsi e corro immediatamente nello studio, vedo Sev entrare e non appena chiude la porta alle sue spalle gli regalo un grande sorriso e gli salto addosso abbracciandolo, ogni volta che rientra dalle lezioni è sempre stanco e un po' giù di corda quindi è mio compito tirargli un po' su il morale, e poi anche se non fosse il mio compito mi viene estremamente spontaneo.
<<Com'è andata oggi?>> Chiedo mentre mi tiene stretta dalle gambe in braccio a lui, sono attaccata come se fossi un koala praticamente
<<Terribilmente come sempre amore>> dice scherzoso sedendosi sul divano con me a cavalcioni su di lui.
<<Daaaai non è successo nulla di interessante?>> Domando curiosa, lui alza un sopracciglio e mi chiede
<<Cosa sarebbe dovuto accadere ?>>
<<Maaa non lo so, Abigail si è fatta esplodere qualcosa addosso? Hai torturato ancora Michy?
Annie e come diavolo si chiama si sono messi finalmente insieme>>
<<Io non faccio mica gossip in classe Eleanor>> mi rimprovera leggermente per poi però aggiungere
<<La biondina ossigenata quest'anno si farà bocciare, il porco è stato sospeso quindi posso non vedere la sua faccia per un bel po'...>>
Si ferma a pensare leggermente <<ti guardo i tuoi amici, vedo del tenero>> pronuncia l'ultima parola molto lentamente e alzando entrambe le sopracciglia mentre io ridacchio leggermente
<<Riguardo il tuo altro... spasimante>> continua in maniera molto schifata ma lo fermo subito
<<Ma si chi parli?>> Sono abbastanza stranita da questa sua affermazione
<<Il Don Giovanni Thompson, il tuo angelo salvatore>> pronuncia la frase con più ironia che altro mentre io lo gli lancio un occhiata e alzo gli occhi al cielo
<<E smettila Severus su, vedi che non c'è assolutamente nulla, anzi prima che mi salvasse mi stava sul cazzo>> mi esprimo con molta sincerità
<<Linguaggio signorina>> mi riprende
<<Ooh scusa papà>> scherzo un po' ma lui non la prende come previsto, mi guarda stranito ma divertito
<<Come mi hai chiamato?>> Domanda
<<Papà?>> Rispondo un po' insolente
La sua voce diviene leggermente più profonda di prima e si limita a dire <<interessante>> mentre mi guarda con quei suoi occhi scuri e profondi che mi rapiscono ogni secondo di più, stiamo in silenzio per un po' uno stregato negli occhi dell'altro
<<Comunque>> spezza il momento <<il tuo don Giovanni mi ha chiesto di te>> mi rivela tremendamente infastidito, io alzo le sopracciglia in segno di stupore e chiedo
<<Davvero? E che ti ha chiesto?>>
Mi scruta un po' come a cercare una risposta ad una domanda che non conosco
<<Come stessi e se...>> Si blocca e mi fa attendere un po' in ansia <<come stesse andando fra noi>> il terrore si espande nel mio corpo
<<Ma in che senso come sta andando fra noi??>> Domando con più paura che altro
<<Me lo domandavo anch'io>>
Risponde sempre scrutandomi incuriosito
<<E che gli hai detto?>>
<<L'ho cacciato via dicendogli che stavi bene e non doveva minimamente immischiarsi in cose che non gli riguardano>> risponde con schiettezza
<<Severus io credo che lui abbia capito>> mi fermo un po' impaurita <<abbia capito cosa provo per te >>
In questo istante la sua espressione cambia, come se finalmente avesse trovato al risposta che cercava
<<Quindi non era interessato a te...in quel senso>> la sua barriera burbera crolla per un attimo mentre gli sorrido dolcemente e lo abbraccio forte <<assolutamente no>> rispondo
<<Credo di aver trovato un amico là dove non potevo mai immaginare di farlo>>
<<Mh>> risponde diffidente stringendomi forte.
<<Devo avere timore di quello che potrebbe dire in giro?>> La sua voce bassa risuona nella stanza mentre lo stringo a me
<<Non lo so...non so perché penso che di lui forse ci si può fidare ma contemporaneamente so bene che non mi fido di nessuno>> parlo piano  mentre mi rilasso fra la sue braccia <<tranne te>> aggiungo dolcemente sussurrando nel suo orecchio, sento la sua presa stringersi ancora di più, mi dà un bacio sulla testa e
<<Tesoro dovremmo pranzare>> mi ricorda provocando in me piccoli suoni di dissenso
Lo sento sorridere per poi dirmi <<su non fare i capricci bambina>> tirandomi alcune pacche gentili sul culo
<<Alzati che devo cucinare>> mi allontano leggermente per guardarlo in faccia e con aria dolce domando <<posso cucinare io?>>
Lui non è molto sicuro della cosa e aggrotta leggermente le sopracciglia
<<Ti preeeego>> lo supplico con gli occhi dolci
Lui sospira e mi degna di una risposta <<lo sai che se mi guardi così non riesco a dirti di no>> io sorrido molto contenta e gli stampo un bacio sulla labbra senza secondo fine almeno fino a quando lui non mi cinge i fianchi con un braccio spingendo il mio bacino più verso il suo e non inizia a dominare il bacio accedono scontrare le nostre lingue in una danza piena di passione, istintivamente, o quasi, inizio a muovere il bacino su di lui e lo sento ringhiare per poi fermarmi con la sua stretta salda sui miei fianchi, poi mi morde dolcemente il labbro e fa finire il nostro bacio
<<Cosa mi cucini?>> Domanda con un leggero sorriso soddisfatto vedendo il mio viso diventare  rossiccio, in seguito alla nostra interazione, e i miei occhi desiderosi di qualcosa in piu mentre passano dal suo sguardo alle sue labbra. Cerco di riprendermi velocemente e penso alla risposta da dare <<un piatto italiano, ti piace la carbonara?>>
Mi guarda incuriosito <<non credo di averla mai mangiata>>
Gli metto le mani sulla spalle per smuovere la situazione <<mi servono, mezzemaniche, uova, guanciale, pecorino e pepe nero>> dico tutta contenta mente mi alzo e mi incammino verso la cucina
<<Ferma bambina>> mi dice mentre si alza e mi blocca per il polso, mi giro per guardarlo aspettando che proferisca parola <<cuciniamo insieme su>> i miei occhi si illuminano di gioia e sorrido
<<Così mi assicuro che tu non mi faccia esplodere i fornelli>> dice per smorzare il mio entusiasmo, ovviamente scherza e mi ridere un po' mentre si incammina in cucina e io gli tengo la mano prendendolo per il mignolo.
Con un gesto, lo sorprendo, e faccio apparire tutti gli ingredienti che mi servono sul piano cucina, lui si gira di scatto meravigliato e posso leggere nel suo sguardo una certa soddisfazione
<<Migliori velocemente>> dice
<<Ho un bravo professore>> gli rispondo facendogli un occhiolino e alzandomi i capelli in una coda alta, il gesto fatto in completa castità, giuro, fa scattare qualcosa nel suo sguardo, leggo lussuria e uno strano desiderio improvviso...l'ho provocato senza esserne a conoscenza, Ottimo.
In quel momento mi accorgo di avere le scarpe slacciate, quindi mantenendo il contatto visivo mi abbasso per allacciarle, ho le gambe scoperte perché porto dei pantaloncini neri molto corti e una sua camicia nera con le maniche rimboccate. Mentre annodo i lacci lo guardo provocandolo consapevolmente, sono a pochi centimetri dalle sua gambe e posso sentire il suo respiro farsi più pesante, appena finisco di armeggiare con le mie scarpe mi appoggio ad una sua gamba, come mi è solito fare mentre lo stimolo, lo guardo dal basso e mi mordo il labbro sfiorandogli linguine mentre mi alzo, provocandogli un leggero gemito soffocato e un fremito. Non appena alzata mi metto a lavoro non dandogli piu conto, lui continua a guardarmi mentre si sbottona il Froak Coat per rimanere solo con la sua camicia bianca a cui sta rimboccando le maniche, si piazza dietro di me e posizione la sue mani suoi miei fianchi, più precisamente nelle fossette di venere come quando mi afferra da dietro per motivi meno...casti.
Appoggia il suo corpo al mio e mentre io sbatto le uova con il pecorino e il pepe per fare la famosa carbocrema sento la sua, oramai evidente, erezione che mi fa sussultare
<<Mi dica un po', signorina Bane, cosa devo fare eh?>> Mi dice mentre si spinge ancora di più verso di me attacandomi al piano cucina e facendomi mancare il respiro
Faccio dei piccoli colpi di tosse per ricompormi  <<ehm, mi faccia un favore, professore, metta a bollire l'acqua per la pasta>>
<<D'accordo>> dice staccandosi da me e tirandomi una pacca sul culo forse anche troppo gradita, infatti mi scappa un piccolo mugolio che lo fa sorridere mentre fa quello che gli ho detto.
Insomma mentre cuciniamo diverse volte ci provochiamo a vicenda, lui che tocca e si appoggia ai miei fianchi facendomi sentire il suo sesso particolarmente desideroso, io che gli accarezzo il petto scendendo fino all'inguine per poi togliere immediatamente la mano.
Arrivati all'ultimo passaggio della preparazione, quindi la mentre manteco la pasta, cerco di farlo solo con il movimento della padella che tengo dal manico, mi riesce abbastanza bene ma dopo un po' mi stanco e mi viene male, vedo una mano appoggiarsi al piano cucina alla mia sinistra e sento spingere anche a me al piano
<<Lascia che ti aiuti, è un po' pesante>> mi sussurra mentre con l'altra mano afferra la mia mano e la aiuta nel movimento, Dio solo sa perché lo trovo tremendamente eccitante.
Dopo un po' rompo il silenzio <<penso possa bastare>>
Lui si stacca con delicatezza da me e mi avvicina due piatti, io impiatto alla buona la pasta che sembra essere venuta molto bene, infatti mi viene una certa fame a vederla così...spero tanto che gli piaccia, ora mi è venuta un po' di ansia.
Lui prende i piatti e insieme ci avviciniamo al tavolo, con un gesto della mano, sempre io, apparecchio facendo apparire una tovaglia verde bosco con al centro un candelabro d'argento a tre punte.
Lui sorride lanciandomi una piccola occhiata conpiaciuta e si siede a capo tavola, io prendo posto di fianco a lui.
<<Buon pranzo>> dico mentre mi avvicino per dargli un bacino sulle labbra
<<Buon pranzo>> risponde dandomi un bacio.
Aspetto che lui inizi a mangiare per farlo anch'io cercando un responso ma provo a non farlo capire tanto, dopo la prima forchettata effettivamente non dice nulla ma sembra quasi stupito e inizia a mangiare più velocemente, sorrido e inizio a mangiare ma finisco abbastanza presto dato che è una pasta molto pesante e non riesco a finire.
Lui alza lo sguardo dal piatto dopo aver finito e mi guarda perplesso
<<Perché non mangi?>> Domanda
Io lo guardo con dolcezza e dico <<non riesco Sev>>
<<Almeno un'altra forchettata su>> mi esorta a continuare
<<Va bene>> dico abbassando lo sguardo e facendo quello che mi dice, con non pochi problemi.
<<Era molto buona amore mio>> mi dice mentre mi stringe una mano che era appoggiata sul tavolo, lo guardo dopo aver ingoiato la mia ultima forchettata e gli sorrido <<grazie mille>>
Si alza e con un po' di dispiacere nel volto mi dice <<devo andare, sono le 13.40 e devo arrivare in classe prima che quelle teste di legno arrivino.>>
Sospiro fortemente e lo guardo un po' delusa, volevo stare ancora con lui ma capisco.
<<Non guardarmi così, ti prego>>
<<Nono tranquillo, dai su vai a dopo, ti amo>> pronuncio la frase alzandomi e andando verso di lui per dargli un bacino sulla guancia, lui sorride e mi risponde <<ti amo anch'io, fatti trovare pronta che dopo hai il test di storia della magia e subito dopo dobbiamo allenarci un po' con l'occlumanzia >>
<<D'accordo>> dico mentre lo vedo uscire dai suoi uffici lasciandomi sola, di nuovo, tra queste mura.

Master, make me yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora