Capitolo 7: Attenzione! Emozioni in arrivo sul binario Tyler Galpin

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«I'm friends with the monster that's under my bed
Get along with the voices inside of my head
You're tryin' to save me, stop holding your breath
And you think I'm crazy, yeah, you think I'm crazy (crazy)»

Mi credereste se vi dicessi che ho paura?
Probabilmente no, ma è così.

«Che vuoi dirmi?» bisbiglia al mio orecchio, ma non riesco ad emettere alcun suono.

«È inutile opporre resistenza, sono il doppio più alto di te e almeno il triplo più forte» smetto di dimenarmi e aspetto la mia fine.

Mi ucciderà.

Invece mi sorprende, fa una cosa che mai mi sarei aspettata.

Mi lascia andare.

«Che ci fai qui?» lo guardo terrorizzata, mi manca il fiato per la stretta che mi ha dato.

Beh, anche per lo shock.

«Hai il brutto vizio di non rispondere alle mie domande. Mi suona strana la cosa poiché quando ci siamo conosciuti mi tenevi testa in modo brillante» tossisco, ma senza smettere di guardarlo.

«Facevo una passeggiata» lui fa una pausa, fingendo di pensarci su.

«Una passeggiata. Eppure i tuoi amici sono tutti laggiù, che si divertono» sibila.

«Non amo stare con gli altri, dovresti saperlo» cerco di riprendere il mio tono autorevole, «Capisco, tuttavia credo che la povera Enid si sia offesa».

«Come lo s-» lui sorride, «Io vivo qui, моя маленькая ведьма», sospiro, «Spiegami cosa significa questa parola».

«Ma che fretta c'è?» risponde calmo, «Lo voglio sapere» «Non mi piace questo tuo tono, lo trovo maleducato».

Ma perché si comporta così?

«Mi avevi detto che potevo chiederti delle cose. Ci ho pensato e ho una domanda da porti» lui si siede su una roccia, «Ti ascolto».

«Perchè non sei rimasto a Jericho?» lo sento sbuffare, «Domanda ovvia, ti facevo più sveglia».

Stringo forte i pugni, sta diventando irritante.

«Non mi sembrava il caso di rimanere nel luogo dove ho ucciso la bellezza di nove persone, che ne pensi?» risponde con naturalezza.

«Perfetto, ho altre domande per te, visto che questa la trovi così banale» si alza in piedi e rabbrividisco.

«Non così in fretta, una alla volta» si avvicina a me, ha ragione, mi supera di almeno venti centimetri e la cosa mi irrita non poco.

«Vuoi dimostrare la mia bassa statura, fa pure» ride, «No, credo tu lo sappia già. Penso che quando si parla, bisogna guardarsi negli occhi».

Hold on Mercoledì x Tyler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora