Il secondo semestre alla Nevermore è alle porte, ma nessuno studente si è ancora lasciato alle spalle ciò che accadde quella notte.
Molti studenti non sono pronti a tornare, molti non riescono a stare al passo con il programma scolastico, e poi abbi...
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«Don't give up, no no no I'm free to be the greatest here tonight, the greatest The greatest, the greatest alive The greatest, the greatest»
La domanda che tutti vi state ponendo è: io ci credo in questa profezia? La profezia che lega me e il mio peggior nemico, intendo.
Analizziamo la situazione sotto un punto di vista oggettivo. Anzi, farò di meglio, deciderò e individuerò i pro e i contro di questa storia a dir poco surreale.
Pro: non credo ci siano pro.
Contro: questa situazione comprende la mia morte in tempi brevi, continue visioni che devo dire sfiniscono abbastanza, la rinascita di una pellegrino pazzo, la distruzione della scuola in cui studio, ma cosa più odiosa, la peggiore di tutte le macumbe e maledizioni possibili.
Tutto questo comprende Tyler. Ripeto: Tyler.
A volte mi chiedo perché il destino abbia deciso proprio questa cosa per me, insomma, Galpin mi ha quasi uccisa.
Tutto questo tecnicamente parlando non ha alcun senso logico, ciò significa che l'universo è stupido.
Idiota, scemo, cretino, ignorante.
E mi odia. Esatto, mi odia. Non mi sopporta proprio.
Non che io sia un pezzo di santo, ma anche lui non scherza, anzi, ne ha combinate più di Carlo in Francia.
E invece eccoci qui, in una cripta macabra dove mi ha lasciata morire in sua compagnia a cercare di capire come evitare di morire.
Quindi la risposta è; purtroppo ho iniziato a credere nel destino.
Sottolineo il purtroppo ovviamente.
«Hey? Mi ascolti?» sbatto le palpebre e lo fisso, «No, scusa» «Mi fissavi. Allora stai davvero riconoscendo la mia bellezza» «Basta! È-» «-Colpa dell'universo bla bla bla, come sempre. Se ci credi tu..» rotea gli occhi.
«Dicevo, prova un po' a toccare qualcosa e ad avere una visione, l'ultima volta ha funzionato» roteo gli occhi e faccio il giro della cripta.
Niente. Niente. Niente. Di nuovo niente. Ancora niente.
«Ah basta, io ci rinuncio» alzo le mani, irritata. «Certo che ti arrendi facilmente» mi avvicino minacciosa, «Dai, prova a tirarmi un altro schiaffo, vediamo se ci riesci» «Guarda che-».
«Mercoledí» volto la testa.
«Faith?» mi sorride dolcemente, «Mi riconosci?» «Sì, sì sei tu! Riesci a vedermi?».
«Certo, hai vissuto la mia vita come spettatrice, ma anche io ho vissuto la tua» la guardo, confusa.
«Cosa?» «Stai attenta a quello che fai, Mercoledì» cerco di prenderle la mano ma non ci riesco.
