«That if I can't be close to you
I'll settle for the ghost of you
I miss you more than life (more than life)
And if you can't be next to me
Your memory is ecstasy
I miss you more than lif»Le foglie morte scricchiolavano sotto ai suoi piedi mentre percorreva il sentiero che la avrebbe condotta alla cripta di Krackston.
Solamente la luce fioca della sua lanterna -che reggeva con la mano destra- illuminava il suo cammino.
Quando giunse a destinazione era già notte fonda, l'oscurità aveva avvolto la foresta in modo inquietante, ma a lei non importava per nulla.
Si fermò quando si ritrovò davanti al portone dell'edificio in pietra, con un po' di fatica spinse la maniglia di ferro che, con un cigolio sinistro, si aprì.
L'interno non era per niente diverso dall'ultima volta in cui la corvina ci aveva messo piede, forse le candele spente e il sangue per terra la rendevano addirittura più spettrale di quanto già non fosse.
Poggiò la lanterna per terra con delicatezza e si avvicinò alla bara del ormai defunto pellegrino, senza alcuna paura.
Si guardó intorno, come se fosse alla ricerca di qualcosa.
Si alzò in punta di piedi e afferrò un libro molto spesso dalla copertina elegante e rigida, rigorosamente di pelle nera con delle scritte incise in lingua sconosciuta.
Tracciò le linee del titolo con le dita e aprì la prima pagina, che trovò bianca.
Prese allora a sfogliare velocemente le pagine ingiallite dal tempo, con la fronte aggrottata.
Si fermò a pagina 456 e guardò attentamente un disegno, ritraeva una ragazza, magra e bellissima vestita con un abito d'oro che le arrivava fin sopra le ginocchia.
I capelli neri le ricadevano sulle spalle in morbide onde e gli occhi, color carbone e profondi come la notte guardavano un punto lontano chissà dove.
Non portava le scarpe, sembrava un fata uscita da qualche favola perduta.
Sorrideva in un modo enigmatico, un mezzo sorriso di sfida, ma dolce allo stesso tempo.
Non si sapeva a cosa stesse pensando, la misteriosa fanciulla, che stava seduta sui talloni sulla riva di un fiume al chiaro di luna.
Sembrava che volesse parlare, dire qualcosa al lettore che la guardava, attirato dalla sua bellezza oscura ed enigmatica.
Sull'angolo della pagina c'era una data, si vedeva poco, probabilmente era sbiadita per colpa del tempo o chissà cos'altro.
1647.
Non diceva altro, ma la corvina fu attirata dal dolce e misterioso sorriso della ragazza rappresentata nel disegno.
Ad un tratto un rumore la fece voltare, facendo svolazzare le sue trecce leggermente disordinate per il vento freddo.
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Hold on Mercoledì x Tyler
FanfictionIl secondo semestre alla Nevermore è alle porte, ma nessuno studente si è ancora lasciato alle spalle ciò che accadde quella notte. Molti studenti non sono pronti a tornare, molti non riescono a stare al passo con il programma scolastico, e poi abbi...