Capitolo 8: Bene o male? Giusto o sbagliato? Boh, io non lo so più

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«When you feel my heat, look into my eyesIt's where my demons hideIt's where my demons hideDon't get too close, it's dark insideIt's where my demons hide:»

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«When you feel my heat, look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide
Don't get too close, it's dark inside
It's where my demons hide:»

Poggio la fronte contro il finestrino chiudendo gli occhi.

«È meglio così» mi sto ripetendo questa frase da ormai un'ora, o forse di più.

Sto tornando a casa, come avevo detto ad Enid.

C'è solo un piccolo particolare a cui non avevo pensato.

Il biglietto dell'autobus.

Così ho dovuto chiedere a Kile di soggiogare l'autista per farmi salire ugualmente.

E non è finita qui.
Enid, incavolata nera, mi ha lasciata andare, tuttavia mi ha costretta a farmi accompagnare da Xavier.
Non ho opposto resistenza, infondo è vero, le devo qualcosa.

«Mi ascolti?» «No» lo sento sbuffare.

«Sei impossibile» lo guardo distrattamente e roteo gli occhi.
«Anche tu».

***

«Sveglia, siamo arrivati» non mi accorgo neanche di essermi addormentata, la conferma mi è data soltanto dalla voce di Xavier.

E dagli scossoni che mi dà.

Gli tiro uno schiaffo in pieno viso e sistemo la frangia.

«Ahia!» lo ignoro e scendo dal veicolo.

«Puoi andare ora» lui mi guarda severo.

«Ah, te ne esci in questo modo?» alzo un sopracciglio, «Non capisco che intendi» lui ride nervoso.

«Davvero Mercoledì, mi prendi in giro? Ho fatto di tutto, di tutto per te. Ho cercato di starti simpatico, ci ho provato davvero molto» questo discorso mi ricorda molto quello che mi fece Enid l'anno scorso.

Vorrei ribattere, ma decido di lasciarlo continuare.

«Ti ho accompagnata fin qui, e tu che fai? Mi dai uno schiaffo e mi mandi via in malo modo. Spiegami cosa mai ti ho fatto» sbuffo dal naso.

«Ho preso una freccia sulla spalla per te» lui si passa una mano fra i capelli.

«Dimmi cosa c'entra adesso?» «C'entra con il discorso del vittimismo che mi hai fatto un secondo fa», alzo la voce senza rendermene conto.

«Okay, hai ragione tu. Da adesso però non aspettarti il mio aiuto. Sai che ti dico Mercoledì? Ti meriti di stare sola» spalanco gli occhi, queste erano le ultime parole che mi aspettavo di ricevere da parte sua.

«Ciao.».

Rimango immobile, a guardarlo salire sul pullman.

Non si volta neanche indietro per salutarmi, non mi guarda neppure un'ultima volta.

Hold on Mercoledì x Tyler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora