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LIVIYA.

Quattro giorni dopo aver ricevuto l'aiuto di Ivy e Jordan per il servizio fotografico, ero pronta per iniziare il lavoro.

Mio fratello, in questi due giorni, mi aveva aiutato a cercare una location adatta e che mi piacesse. Alla fine avevo scelto il "Lewis Ginter Botanical Garden". Un luogo che mi aveva subito trasmesso pace. Era perfetto per me, visto che avrei avuto a che fare con due persone estroverse per un po'. Però, avevamo uno spazio limitato, visto che molte zone del giardino erano riservate ai turisti e, per questo, si doveva pagare un biglietto per accedervi.

Non importava. Non mi serviva grande spazio. Credevo già di avere delle idee per creare qualcosa di decente.

Lo speravo davvero perché, tra le altre cose, Ivy si era dovuta tirare indietro per problemi familiari: suo nonno aveva avuto un infarto ed era sopravvissuto appena. Doveva esserci per lui. Mi aveva detto che le dispiaceva e che si sarebbe fatta perdonare. Ma per cosa? La salute della sua famiglia veniva prima di tutto. E poi, aveva detto che Emerson, il ragazzo di Lenora, l'avrebbe sostituita. Secondo lei il lavoro mi sarebbe stato più facile visto che erano migliori amici. Già che si fosse preoccupata lei di risolvere la situazione nonostante tutto, per me valeva tanto.

Ora, ero nella macchina di Emerson, fuori casa dei ragazzi, aspettando che Jordan si finisse di preparare. Mi aveva detto che lui e i ragazzi vivevano qui insieme a Wyn e Lenora. La casa era enorme, una villa praticamente e non era questo che mi aspettavo da Jordan Solberg. Questo mostrava quanto poco lo conoscessi, ancora.

Ero seduta dietro, perché anche Lenora si sarebbe unita a noi, per compagnia. Non sapevo il perché, ma sinceramente a me non dava alcun tipo di problema. Se voleva assistere, che lo facesse pure. Intanto, ero concentrata sulla mia macchina fotografica, cercando di sistemarla, così cercavo di non pensare al fatto che tra poco avrei rivisto Jordan Solberg dal vivo.

—Finalmente. Lo sai che sei peggio di una principessa e di Wyn messe insieme?— sentì dire da Lenora.

Alzai lo sguardo, deducendo che Jordan fosse arrivato. Lo guardai. Era raggiante come sempre. Indossava dei jeans e una felpa bianca. Camminava con un andamento sicuro di sé ed un sorriso stampato in volto, nonostante i commenti di Lenora. Rimasi a fissarlo imbambolata, probabilmente, perché quando Jordan mi notò scosse la testa divertito.

Fantastico, no? Avevo degli ottimi propositi per la giornata.

Si sedette di fianco a me e mi irrigidì. Potevo sentire perfettamente il suo profumo e il suo sguardo addosso. —Ciao, Liv— mi salutò con un sussurro. Mi irrigidì ancora di più, sentendo la sua voce. Dovevo cercare di darmi una calmata, altrimenti non ce l'avrei fatta oggi.

Emerson mise in moto l'auto. Emerson e Lenora erano gli unici a parlare e lo facevano tra di loro. Riuscivo a vedere perfettamente come la ragazza si sciogliesse un pochino quando gli parlava. Credevo che fosse una cosa carina e Lenora mi piaceva decisamente di più quando rideva con il suo ragazzo. Ogni tanto, sentivo gli occhi di Jordan su di me. Mentre io non avevo mai il coraggio di guardarlo a mia volta. Inoltre, sentivo anche la sua risatina mentre rideva a qualche video che guardava sul cellulare. Mi stava ignorando perché ero io la prima a farlo.

Nonostante ciò, il cuore era partito per una corsa a tutta velocità.

Dovevo quasi trattenermi dal sorridere, quando era lui a ridere. L'utima cosa di cui avevo bisogno e che qualcuno si accorgesse del mio comportamento strano, soprattutto lui. Non riuscivo a spiegarmi questa mia strana reazione.

Cercai di non darci troppo peso, altrimenti oggi avrei creato un disastro. Quando arrivammo, tutte quelle sensazioni le avevo già dimenticate. Ero troppo presa dalla bellezza del paesaggio che avevo scelto.

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