10; Luigi

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Osservo attentamente le ragazze della festa, le studio in cerca di una caratteristica interessante.

Ci provo, per lo meno, ma sono tutte identiche.

Questa è la quarta sigaretta che fumo in mezz'ora, ho una voglia matta di dormire e dimenticarmi l'accaduto degli ultimi giorni.

Allo stesso tempo, però, non c'è altro posto dove vorrei essere. Questa sera molto probabilmente, rivedrò la mia bimba.

<<Amico mio, certo che sei proprio un coglione.>>

La voce squillante di Logan, mi giunge forte e chiara. Roteo gli occhi verso il cielo e sospiro visibilmente irritato.

<<Devo direttamente spaccarti la faccia?>>

Lo avverto con il mio solito modo arrogante. Non mi nascondo quando sono con il mio migliore amico, sa come sono fatto.

<<Non credo ti convenga perdere tempo con me, guarda un po' chi è arrivata.>>

Alzo la testa di scatto e un tonfo al cuore mi rende abbastanza confuso.

<<Sparisci stronzo, e non farti più vedere stanotte.>>

Prima di lasciarlo controbattere, mi avvicino con passo incerto in direzione dell'entrata.

<<Ciao principessa, posso esserti d'aiuto?>>

Saluto distrattamente la sua migliore amica Noah, e riporto tutta la mia attenzione sulla bimba. Che questa sera è più bella che mai, cristo santo.

Il solco del seno le spunta dalla scollatura vertiginosa del suo abito. Le curve sono ben delineate dalla gonna estremamente corta, che lascia poco all'immaginazione.

È tutto così esagerato e lontano dal suo modo di essere, possibile che Noah non riesca a capirlo? Oppure è tutta opera sua?

<<Puoi essermi d'aiuto sparendo dalla mia vista, brutto stronzo.>>

La guardo confuso, perché non mi guarda neanche negli occhi. E la bimba lo fa, quando è arrabbiata con me.

<<Io ti chiamo principessa e tu brutto stronzo, non mi sembra giusto.>>

La rincorro con lo sguardo mentre si allontana lungo la pista, immersa in un buco di nero di pervertiti che non aspettano altro che un bel corpo da toccare.

L'idea mi fa rabbrividire, quindi mi immischio nella folla anch'io.

<<Lilith? Dove sei?>>

Grido senza speranza, il volume della musica è talmente alto che neanche con un megafono riuscirei a farmi sentire.

La cerco mentre delle biondine attraenti mi afferrano per la camicia con l'intento di trascinarmi il più lontano possibile.

In questo momento, però, la mia priorità è trovare Lilith e metterla in salvo da questo branco di lupi.

<<Cazzo.>>

Vedo un ragazzo, che conosco molto bene, chinarsi per posarle un bacio sulla guancia.

Lui è Jasper, il ragazzo di cui tutte si innamorano. È alto e muscoloso, all'apparenza è molto dolce ma è solo un gioco per portarsi a letto le più ingenue.

<<Ei amico, quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti. Cosa mi racconti?>>

Mi intrometto nella loro conversazione, incenerendo Jasper con lo sguardo.

<<In realtà non è passata neanche una settimana dall'ultima festa, Luigi.>>

Lo afferro per le spalle e lo metto al suo posto, quando noto che Lilith è scomparsa di nuovo.

È al bancone e sta prendendo qualcosa da mangiare, di fianco a lei c'è un uomo che non riconosco, ma che sta parlando con lei e la sta mangiando con gli occhi.

Questo mi basta per ucciderlo.

<<Bimba queste tortine salate non te le consiglio, hanno un sapore orribile.>>

L'espressione del coglione sprizza terrore da tutti i pori. Lo incenerisco con lo sguardo, infischiandomene di ciò che può pensare la gente.

<<Luigi mi spieghi cosa cazzo stai facendo? Possibile che nessuna bionda abbia intenzione di dartela stasera?>>

Si volta sfinita verso di me, alzando la voce quanto basta per farmi drizzare i peli. Non voglio discutere con lei, non un'altra volta, non dopo quello che è successo in camera mia.

<<Non voglio che nessun porco di questi ti metta le mani addosso, Lilith. Dovresti ringraziarmi.>>

Sputo acido, studiando i suoi occhi che ho il timore di non rivedere per un po'.

<<Mi faccio mettere la mano addosso da chi voglio! Quando voglio e dove. Tu non sei un cazzo di nessuno per venirmi a dire cosa devo fare!>>

Sospiro prima di commettere uno dei miei soliti errori e sparare cazzate. Devo darmi una regolata.

<<Mi sto solo preoccupando per te.>>

Ammetto un po' titubante, non è di certo una delle mie solite frasi strafottenti. Il problema è che della bimba mi interessa...

<<Non farlo Luigi.>>

Socchiude gli occhi in segno di sfida.

<<Non desideravi per caso la favola dove il principe non permette a niente e nessuno di ferire la sua principessa? Allora cosa cazzo è cambiato?>>

Sgrana gli occhi che le diventano lucidi, come sempre quando sbotto e alzo la voce in sua presenza.

<<Smettila.>>

Dice con astio, e la mia pazienza arriva al limite.

<<Vaffanculo Lilith, vai a fare in culo.>>

È l'ultima cosa che dico prima di andarmene con due biondine.

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora