12; Lilith

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Cerco di ignorare quello che ha appena detto, ma in realtà ci penso. Ci ripenso mentre le sue mani indugiano sulle bretelle del mio reggiseno.

<<Non sarebbe male, in effetti.>>

Ammetto facendomi scappare un risolino. Improvvisamente sono completamente nuda, per lui. Può farmi quello che vuole, ma continua a studiarmi.

<<Smettila di confondermi, principessa.>>

Morde il mio labbro inferiore, con una forza tale da farlo sanguinare. Non mi sottraggo dal suo tocco, però.

Luigi è un uomo pericoloso, dal tono peccaminoso e l'aria virile. Dovrebbe spaventarmi ma qualcosa mi attrae, scoprirlo mi eccita e sentirlo giocare con il mio capezzolo ancora di più.

Lo tira con i denti e poi lo succhia, ci passa la lingua insistentemente. Per rendermi completamente vulnerabile, ma lo sono già.

<<Cosa vuol dire?>>

Cerco di chiedergli, tra un gemito e l'altro. Mi guarda e sorride per un secondo scarso, ma questo basta al mio cuore per sciogliersi completamente. Sono fottuta.

<<Lasciati baciare Lilith, c'è tempo per dialogare. Abbiamo tutto il tempo del mondo, per questo.>>

Suona come una promessa, ma non voglio farmi strane idee. Luigi che promette qualcosa? Suona ridicolo ma non impossibile.

Per me non lo è.

La sua lingua traccia movimenti circolari sull'addome, poi vicino al mio punto debole.

Mi stuzzica con la lingua e perdo il fiato. Nessuno mi ha mai toccata in questo modo. Nessuno.

Sento la sua lingua scivolare proprio lì, provocandomi un benessere totalizzante. Perdo quasi la ragione e la capacità di parlare.

<<Non chiudere gli occhi, voglio che mi guardi. Mi piace essere guardato da te.>>

Mi aggrappo alla sua schiena nuda, ci avvolgo intorno le gambe e mi lascio posare sul materasso comodo. Faccio come mi ha detto, lo guardo.

Ogni volta che il suo sguardo incrocia il mio, un sorriso magnifico risalta sul suo viso.

<<Dimmi che lo vuoi.>>

Mi domanda d'un tratto, trattengo il fiato e faccio un lungo sospiro. Annuisco. Ma lui insiste.

<<Voglio sentirlo con la tua bellissima voce, Lilith.>>

Mi guarda con un cipiglio serio, non muove più un dito sopra di me. E cavolo, certo che lo voglio. Voglio Luigi più di qualunque altra cosa al mondo.

<<Rovinami.>>

Un ghigno compiaciuto mi provoca una scossa al basso ventre. Le sue dita stuzzicano nuovamente il clitoride, gemo di piacere e inarco la schiena.

Insiste e nel momento in cui sto per scoppiare, smette di toccarmi. Lo guardo male e lui mi ruba un bacio.

<<Ti ho detto di guardarmi, ma ti ho anche detto di non farlo così.>>

Mi volto dall'altra parte, evitando di incontrare il suo sguardo. Può essere seriamente pericoloso, a volte, lasciare che accada.

<<Non ho finito con te, bimba.>>

Si avvicina improvvisamente, senza neanche l'ombra di un indumento addosso. Sia lodato chi ha procreato questo ragazzo.

Avvicina il suo membro alla mia entrata, riprendendo a baciarmi con passione. Voglio di più e il ringhio che mi esce dalla gola sembra farglielo capire una volta per tutte.

All'improvviso lo sento dappertutto. Sopra di me, dentro di me, nel mio cuore. Nella mia anima. Dappertutto.

Le sue spinte sono forti e regolari, ogni tanto sposto l'attenzione sul punto in cui i nostri corpi sono uniti.

Quasi come fossero fatti uno apposta per l'altro. Mi lascio trasportare dall'ondata di piacere estremo che Luigi mi sta regalando.

E quando capisco di essere giunta al limite, mi lascio andare completamente. Così come Luigi. Siamo arrivati al culmine nello stesso momento.

Ci osserviamo sfiniti per una manciata di minuti, e quando i miei occhi cominciano a socchiudersi, sento Luigi dirmi qualcosa.

<<Dormi bene, bimba. A domani.>>

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora