24; Luigi

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Non ho nessuna voglia di uscire, di stare con il mio migliore amico o di combattere con il lavoro di mio padre.

Ho cercato di suonare, ma non sono in vena di fare niente. Rifiuto tutto quello che la domestica mi porta da mangiare e non parlo con nessuno.

Cazzo, non voglio ricevere visite. Tutto quello che ho chiesto è semplicemente un po' di tempo.

<<Posso sapere cosa ti prende?>>

Mi chiede Maria, irrompendo nella mia camera. Santo cielo, ma parlo con il muro?

<<Scusami?>>

Le faccio notare il suo comportamento decisamente non adeguato.

<<Non ho intenzione di ricevere una tua predica, ragazzino. Abbiamo sempre avuto un rapporto di fiducia, sono come una mamma per te>>

Annuisco. Ha ragione, di tanto in tanto finisco per dimenticarmelo.

<<Ti ho visto crescere. Non puoi voltarmi le spalle>>

Leggermente svogliato, mi alzo dal divano e mi affaccio alla finestra.

Ammiro la bellezza della città e l'amore delle persone, che sorridono e passeggiano mano nella mano.

<<Sto bene. Ho solo bisogno di schiarire un po' le idee>>

Maria sbruffa infastidita, io le rivolgo un'occhiata confusa. Cosa sta insinuando?

<<Ho visto quella ragazza, Lilith... uscire di fretta e furia dalla tua stanza. Era disperata, completamente distrutta. Non portava neanche le scarpe. Cos'è successo?>>

Roteo gli occhi verso il cielo, cerco di non perdere la testa. Non voglio che questa brutta sensazione mi stravolga in tale modo.

<<Abbiamo litigato. Ho deciso di chiudere con lei, in tutti i sensi possibili>>

Accendo una sigaretta e quando sto per aspirare il fumo, una consapevolezza mi tormenta.

Penso alla mia bimba e alle mille volte in cui ha espresso il desiderio di farmi smettere.

Almeno questo. Solo e soltanto questo.

<<Quella ragazza è meravigliosa, Luigi. Ha tutto quello che ti serve per essere felice>>

Chiudo gli occhi e trattengo una lacrima. Faccio un lungo respiro e rimango in silenzio.

<<Ti guarda in modo diverso dalle altre donne che hai portato in casa. Sembra innamorata>>

Sistemo il ciuffo e mi siedo sulla scrivania. E menomale che le mie richieste sarebbero state rispettate...

<<Lo so. È proprio questo il problema. È innamorata di me e io non sono in grado di ricambiare>>

Maria scoppia in una risata fragorosa, mi guarda in modo tenero e diverso dal solito. Vuole dirmi qualcosa, non capisco cosa.

<<Tu non provi niente per lei, caro?>>

Sgrano gli occhi.

<<No. Io non sono innamorato di lei. È solamente una ragazzina che...>>

Non riesco a finire di parlare. Sento il cuore farmi male, più del previsto.

<<Che?>>

Sorride.

<<Potresti andartene?>>

Le chiedo, con un tono di voce completamente disperato. Non posso continuare a parlare di Lilith, è il mio punto più debole.

<<No. Sono qui per darti un consiglio. Raggiungila a casa sua, portale un regalo e vedrai che tutto si risolverà>>

La guardo in modo aggressivo. Si rende conto di cosa sta dicendo?

Dopo tutto quello che è successo tra noi, pensa che io abbia il coraggio di portarle un regalo?

<<Sei pazza>>

Lei sorride visibilmente divertita, si avvicina alla porta e prima di uscire mi dice una cosa che mi manda in bestia. Non capisco il perché, però.

<<Lo capisco dai tuoi occhi. Dal sorriso che hai quando lei è nelle vicinanze... è la piccolina di casa, ormai. Non hai più scampo, ragazzo>>

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora