2; Lilith

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Ciao, sono Lilith e sto per perdere la testa. I miei genitori sono persone molto particolari e hanno un modo di pensare completamente diverso rispetto a quello degli altri.

Qualche anno fa hanno affittato un appartamento non regolare. Sono riusciti a nascondersi per un po', finché non sono arrivati i controlli. Ho cercato di parlare con loro e di farli ragionare, ma non ci sono riuscita.

Ci hanno dato un mese per liberare tutto e andarcene, ma è già passata una settimana e loro non sono convinti di fare questo grande passo Per loro questa è casa, non hanno intenzione di tornare a vivere dalla nonna.

Entrambi sono naturalisti, sono come gli hippie, vestono bizzarri e quando sono soli in casa spesso non indossano abiti. Mangiano solamente verdura e frutta e impongono a tutti gli amici di fare lo stesso.

Sono generosi, molto buoni, ma se vengono attaccati vanno sulla difensiva e se credono di avere ragione non c'è niente che li può scalfire dalla loro posizione.

Questa situazione per me è diventata talmente stressante che pur di allontanarmi, accetto tutte le proposte della mia migliore amica.

Proprio ieri pomeriggio mi ha chiesto di partecipare ad una serata in un locale poco distante da casa sua. Odio i festini, ma pensavo che cambiare aria mi avrebbe fatto bene. Mi sbagliavo.

Mi sono imbattuta in una scena ridicola: una bionda fatta di plastica che trascinava un coglione in bagno, probabilmente per farselo. In più mi hanno insultato.

Lui l'ho notato non appena si è avvicinato al bar, indossava un pantalone lungo e nero. Il torace ampio e le spalle muscolose erano nascosti sotto una camicia sbottonata appena sotto il collo, anch'essa di colore nero. In effetti, devo ammetterlo, era molto sexy.

Ma rimane un coglione, una testa di cazzo, un ragazzo che si porta la prima ragazza che gli conviene a letto. Per poi andarsene durante la notte mentre lei dorme, spezzando cuori senza un domani.

In effetti lasciare questa città e tornare dalla nonna non sembra sempre così male. Il problema è che lei non accetterebbe il modo di vivere dei miei genitori, né tantomeno la stranezza che mi caratterizza e differenzia dalle mie coetanee.

Mi sono sempre estraniata dalle ideologie di Alba e Benjamin, ma non ho vissuto come gli altri bambini. Anche se mangio carne e non mi spoglio nuda alla buonora del giorno, ho i miei difetti.

<<Questa felpa è ridicola Lilith, sembri proprio una bambina.>>

Viva la sincerità della mia migliore amica Noah, l'unica cosa che ci accomuna, perché per il resto siamo completamente diverse.

<<Ci sono affezionata, era della mia nonna preferita, che ormai non c'è più. Amava Trilli, per lei sono la sua reincarnazione.>>

Un po' è vero, soprattutto perché sono sempre la seconda scelta.

Wendy, nonostante la sua semplicità, conquista il cuore di Peter. In realtà è Trilli quella ad esserci sempre per lui, ma ogni gesto quest'ultimo sembra non notarlo.

<<Lo so tesoro, ma per me continua ad essere ridicola. Parlando di cose serie... siamo sicure che i tuoi genitori sono vestiti?>>

Mi avvicino alla finestrella che si trova in cucina e vedo mia madre. Non è nuda, ma sembra preoccupata.

<<Possiamo entrare.>>

Annuisce e finalmente entriamo in casa.

<<Oh, com'è andata la serata? Noah, che piacere rivederti.>>

Il tono di mio padre non è rassicurante, l'espressione della mamma è vuota di ogni sentimento. Anche la mia amica sembra essersene accorta, tanto che mi osserva in attesa di un chiarimento.

<<Mamma, papà, cosa succede? Come mai queste facce cupe?>>

Mia madre comincia a piangere silenziosamente. Io mi affretto per stringerla forte, ma la voce baritonale di mio padre mi lascia senza parole.

<<Ci hanno appena chiamato, stanno arrivando per parlarci. Vogliono mandarci via Lilith, ma tua madre non vuole lasciare questo posto e tornare dalla nonna.>>

Ora è tutto più chiaro.

<<Benjamin, qualcuno sta bussando alla porta. Accogli con calma, per cortesia, io riscaldo il caffè.>>

Mio padre esegue gli ordini, io mi avvicino a Noah e le stringo la mano ansiosa.

<<Buongiorno a tutti, spero abbiate ricevuto la mia...>>

Lui. Quello di ieri sera. Cosa ci fa qui?

<<Chiamata.>>

Riprende dopo avermi scrutato per bene. In effetti se ero ridicola ieri per una festa del genere, oggi con indosso la mia felpa di Trilli , il leggings fasciante e i capelli disordinati devo esserlo ancora di più.

Mi passa accanto con la sua borsa bruttissima, mi sussurra qualcosa all'orecchio prima di stringere la mano diffidente ai miei genitori.

<<Ciao bimba.>>

Una scia di brividi mi percorre la schiena, Noah sogghigna vittoriosa: ieri ha visto tutto, chissà quali film si è fatta.

<<Voglio subito chiarire un concetto, non sono qui per perdere tempo. Mio padre non è un uomo facile, se non riceverà quello che vuole con le buone allora lo farà con le cattive. A voi la scelta.>>

Guarda soltanto me mentre parla, mettendomi particolarmente a disagio. Gli dò un calcio sullo stinco da sotto il tavolo.

<<Mentre leggete questi documenti, posso usare il bagno per favore? Se non vi dispiace.>>

I miei genitori annuiscono distratti, il mister cazzone mi fa segno di seguirlo. Resisto alla tentazione per un attimo, ma ho proprio voglia di dirgliene quattro.

<<Brutta testa di cazzo, coglione, sei proprio un bastardo!>>

Sbatto la porta con forza.

<<Non è un linguaggio adatto a una bimba come te...>>

Si avvicina in modo provocante. Il mio corpo, automaticamente, indietreggia fino a sbattere contro il muro.

<<Lilith. Mi chiamo Lilith.>>

Si inumidisce le labbra con la lingua e non so perché, ma questo movimento mi stordisce.

<<Bel nome, bimba.>>

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora