19; Luigi

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Mia madre mi ha abbandonato quando ero piccolo e non mi ha permesso di assisterla mentre era malata.

Mio padre ha cercato in tutto e per tutto di distruggere il mio sogno.

Ora il lavoro che svolgo mi rende apatico. Freddo. Schifosamente odioso.

<<Lilith, il mio passato non dovrebbe interessarti>>

Le dico con voce cupa, cercando di non rovinare le cose. Non voglio mandarla via.

<<Abbiamo scopato, certo che mi interessa. Mi hai dato qualcosa di te, Luigi, ma a me non basta>>

Roteo gli occhi verso il cielo e trattengo una risata isterica. Non voglio lasciarmi andare, non con lei.

<<Non parlerò della mia vita di merda con te, bimba>>

Mi fulmina con lo sguardo e non posso evitare di fissare le sue labbra corrucciate. Ho una voglia matta di morderle e sentirne il sapore.

<<Logan mi ha raccontato quello che è successo. E tu mi hai pregato di non lasciarti solo, come ha fatto tua madre>>

Appoggio le braccia sulla finestra e cerco di regolarizzare il respiro.

<<Allora sai quello che vuoi sapere>>

Insisto, questa tizia mi manda fuori di testa.

<<Una sola parte, ma voglio sapere di più. Voglio conoscere tutto di te>>

In realtà sono sorpreso. È la prima donna che ammette una cosa del genere.

<<Non ti starai mica innamorando, principessa>>

Mi sto comportando come uno stronzo, ma non posso fare altro. In questo momento sto rischiando, ma lei deve capire che non sono quello giusto.

<<E quindi? Non ti sto chiedendo di ricambiare, ma semplicemente di parlarmi della tua vita>>

Non ha negato, cazzo. Questo fottuto momento mi rimarrà impresso nella mente per le prossime due settimane.

<<Certo che sei proprio pesante. Altro che principessa, sei una iena>>

Dico con tono esasperato, in questo modo le strappo una risata. La prima della giornata.

<<Hai una chitarra e non c'entra niente con lo stile di questa casa. Voglio saperne di più>>

L'ultima cosa che doveva notare. Il mio punto debole. L'unico tasto che nessuno deve permettersi di schiacciare.

<<Questo no. Altro, ma non parliamo della chitarra>>

La prego, la mia espressione dice più di quanto io possa fare con le parole, ma lei non molla.

<<Non ti sto chiedendo di sposarmi>>

Mi dice con tono irritato, il pensiero mi aleggia intorno. Sposarla?

<<Allora giochiamo. E non pensare male>>

Sorrido compiaciuto e lei ricambia. Questa ragazza è più tosta di quanto potessi immaginare.

<<Cinque domande per te e cinque domande per me. Dobbiamo rispondere, senza fare storie>>

Posso seriamente pensarci. Ho voglia di sapere qualcosa della bimba... qualcosa di nuovo.

<<Accetto>>

Mi afferra la mano e mi lascia cadere sopra il letto. Peccato io sia ancora vestito. C'eravamo quasi.

<<Comincia tu>>

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora