Mia madre mi ha abbandonato quando ero piccolo e non mi ha permesso di assisterla mentre era malata.
Mio padre ha cercato in tutto e per tutto di distruggere il mio sogno.
Ora il lavoro che svolgo mi rende apatico. Freddo. Schifosamente odioso.
<<Lilith, il mio passato non dovrebbe interessarti>>
Le dico con voce cupa, cercando di non rovinare le cose. Non voglio mandarla via.
<<Abbiamo scopato, certo che mi interessa. Mi hai dato qualcosa di te, Luigi, ma a me non basta>>
Roteo gli occhi verso il cielo e trattengo una risata isterica. Non voglio lasciarmi andare, non con lei.
<<Non parlerò della mia vita di merda con te, bimba>>
Mi fulmina con lo sguardo e non posso evitare di fissare le sue labbra corrucciate. Ho una voglia matta di morderle e sentirne il sapore.
<<Logan mi ha raccontato quello che è successo. E tu mi hai pregato di non lasciarti solo, come ha fatto tua madre>>
Appoggio le braccia sulla finestra e cerco di regolarizzare il respiro.
<<Allora sai quello che vuoi sapere>>
Insisto, questa tizia mi manda fuori di testa.
<<Una sola parte, ma voglio sapere di più. Voglio conoscere tutto di te>>
In realtà sono sorpreso. È la prima donna che ammette una cosa del genere.
<<Non ti starai mica innamorando, principessa>>
Mi sto comportando come uno stronzo, ma non posso fare altro. In questo momento sto rischiando, ma lei deve capire che non sono quello giusto.
<<E quindi? Non ti sto chiedendo di ricambiare, ma semplicemente di parlarmi della tua vita>>
Non ha negato, cazzo. Questo fottuto momento mi rimarrà impresso nella mente per le prossime due settimane.
<<Certo che sei proprio pesante. Altro che principessa, sei una iena>>
Dico con tono esasperato, in questo modo le strappo una risata. La prima della giornata.
<<Hai una chitarra e non c'entra niente con lo stile di questa casa. Voglio saperne di più>>
L'ultima cosa che doveva notare. Il mio punto debole. L'unico tasto che nessuno deve permettersi di schiacciare.
<<Questo no. Altro, ma non parliamo della chitarra>>
La prego, la mia espressione dice più di quanto io possa fare con le parole, ma lei non molla.
<<Non ti sto chiedendo di sposarmi>>
Mi dice con tono irritato, il pensiero mi aleggia intorno. Sposarla?
<<Allora giochiamo. E non pensare male>>
Sorrido compiaciuto e lei ricambia. Questa ragazza è più tosta di quanto potessi immaginare.
<<Cinque domande per te e cinque domande per me. Dobbiamo rispondere, senza fare storie>>
Posso seriamente pensarci. Ho voglia di sapere qualcosa della bimba... qualcosa di nuovo.
<<Accetto>>
Mi afferra la mano e mi lascia cadere sopra il letto. Peccato io sia ancora vestito. C'eravamo quasi.
<<Comincia tu>>
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Solo per paura// Luigi Strangis
RomanceNon era una sensazione che lui riusciva a comprendere, non percepiva cosa celavano quegli occhi scuri, non si capacitava di quanto gli piacesse dondolare le sue dita lungo quella chioma ribelle. Luigi non sapeva che con il fuoco non si scherza, pe...