21; Luigi

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Ti amo

Queste parole mi rimbombano in testa e non mi lasciano respirare. Devo cercare di archiviarle, almeno per un po'.

<<Figliolo, dobbiamo proprio andare. Non voglio arrivare in ritardo, questa è una cena importante!>>

Roteo gli occhi verso il cielo e sistemo la cravatta, che detesto con tutto il mio cuore. 

<<Devo proprio indossare questa roba?>>

Mio padre mi guarda con un'espressione sconvolta, la domestica sorride e cerca di non mostrarlo.

<<È tutto pronto, signore. Passate una buona serata!>>

Sempre lei, mi afferra per il braccio e mi trascina in sua direzione. Rabbrividisco, cosa ho combinato?

<<Buona fortuna, signorino>>

Trascorro tutto il viaggio invidiando quell'uomo, libero di passeggiare con la propria famiglia. E con la propria metà.

Una scena che non dimenticherò facilmente, e sarà il motivo di qualche notte insonne.

Ma soprattutto, cosa intendeva quella cara signora, con il suo buona fortuna?

<<Buonasera signorina, posso chiederle una cortesia?>>

Una ragazza bionda, elegante e molto fine, mi guarda in modo strano e annuisce sorridendo.

<<Può gentilmente cambiare posto? Credo di essere allergico al suo profumo>>

Mortificata, mi chiede scusa e scappa via. All'improvviso, sento bisbigliare mio padre e cerco di ascoltare quello che dice.

<<Sua figlia è una ragazza splendida, di un'eleganza innata. È perfetta per il mio ragazzo, signor Matteo>>

Mi mordo il labbro e cerco di non dare troppo nell'occhio. Non sono venuto in questo posto per trovare moglie, Cristo santo...

<<Quella ragazza non smette di fissarlo, caro. Deve proprio essere innamorata>>

Un'anziana signora, molto gentile, sorride come una bambina. Indica in direzione dell'entrata.

<<Oh cazzo...>>

Esclamo, senza rendermene conto. Le scappa una risatina compiaciuta, mentre osserva la scena divertita.

<<La mia bimba>>

Sento il cuore fare una capriola. Sorpreso, salgo le scale in modo rapido. Non appena arrivo, osservo attentamente il suo viso.

È lei, cazzo. Non sto sognando.

<<Sono senza parole>>

Afferro la sua mano e senza pensare alle conseguenze, decido di non mandarla via.

<<Non voglio fare domande, Lilith>>

Arrossisce e abbassa la testa. Io non smetto di sorridere, la mia promessa sposa è delusa e mio padre imperterrito.

<<Neanche io, questa cravatta è messa malissimo>>

Scoppia in una fragorosa risata che mi contagia, torno serio quando arriviamo al tavolo.

<<Non ho avuto modo di annunciarlo, questa settimana. Non non sarò solo, stasera, come potete vedere>>

Qualcuno cerca di sorridere, mio padre potrebbe morire in questo istante.

Le biondine di prima, guardano la mia bimba con astio. Lei, modestamente, non le degna di nota.

Non c'è competizione, la mia ragazza è insuperabile con quegli occhi scuri e la chioma ribelle. Le sue labbra rosate e...

<<Posso sapere una cosa, Luigi?>>

Mi chiede Bianca, con aria di sfida. Annuisco.

<<Siete fidanzati ufficialmente?>>

La bimba, visibilmente gelosa, mi precede.

<<Ci stiamo frequentando>>

Sorrido orgoglioso e appoggio una mano sulla sua coscia nuda, per stringerla e dimostrarle la mia approvazione.

<<Tutto chiaro, niente di serio. Solo qualche uscita come amici?>>

Ride e mi tocca il braccio, in modo provocante. Questa serata finirà male e io non aspettavo altro.

Uh, Lilith è agguerrita questa sera. Questo suo lato impertinente mi piace, e mi eccita.

<<Siamo ben altro che semplici amici, tesoro>>

Lei sgrana gli occhi e io non posso evitare di ridere.

In tutto questo, la mia mano sta salendo e sento il vestito della bimba diventare sempre più corto.

<<Confermo>>

Dico, il suo sguardo è perso nel mio, e io mi sento improvvisamente bene. Completo-

Lilith non indossa l'intimo, cazzo.

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora