28; Luigi

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Ho pensato veramente tanto in questo periodo, soprattutto dopo la chiacchierata con il mio migliore amico.

Sono arrivato alla conclusione che sono molto innamorato di Lilith.

Ho capito di amarla quando ho preso il mio vecchio quaderno e ho cominciato a scrivere una canzone.

Quando, nonostante mio padre fosse in salotto, ho deciso di creare una melodia con la mia chitarra.

Forse non sarò capace di fare il fidanzato, non sono di certo una persona in grado di mostrare quello che prova.

Però la mia adorata nonna ripeteva sempre una frase: imparerai ad amare te stesso solamente quando il tuo cuore scoppierà per un'altra persona, la tua persona...

Sono convinto di averla trovata, quella dannata sera di settembre. Non posso farmela scappare.

Per questo ho appena parcheggiato la mia macchina accanto all'aeroporto. Devo dirle tutta la verità e stavolta... lo farò veramente.

<<Ragazzo, non può sorpassare tutte queste persone. Se vuole acquistare un biglietto, deve aspettare>>

Roteo gli occhi verso il cielo.

<<La ragazza che amo sta per partire, non mi faccia perdere tempo>>

Le mostro il dito medio, senza smettere di correre in direzione della sala d'attesa.

<<Lilith! Dove sei?>>

Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno. Né lei né la sua famiglia.

<<Cazzo...>>

Una lacrima minaccia di uscire, ma cerco di trattenerla. Il suo volo parte tra una ventina di minuti, non può essere già andata via.

<<Scusi, posso suonare qualcosa con la chitarra? Sono un musicista e vorrei fare una dedica speciale...>>

Il ragazzo che all'inizio sembrava non comprendere l'italiano, annuisce stringendo la mia mano in segno di approvazione.

Sforzo un sorriso e afferro velocemente il microfono. Faccio un lungo respiro e riscaldo la voce.

Vuoi partire, non sai dove andare
Io un'idea ce l'avrei
Ma facciamo un po' come vuoi
Mentre la notte piove forte e
Lacrime allungano lo Chardonnay
La smetti di ballare?
La smetti di ballare senza di me?
Mmh
E non ti piace restare
Però ti piace fregarmi
Però per ogni luna che ci guarda sopra
E tutta la sfortuna che ci segue ancora
Noi come James Dean
Cuori a duecento all'ora ogni volta
Come quei sogni violenti che abbiamo sbattuto al muro, muro, muro, muro
Eh eh eh
Come io e te appena svegli che balliamo con il fumo, fumo, fumo, fumo
Eh eh eh
E ci sbattiamo, in un abbraccio
Come le strade di Monte Carlo
Tu con quegli occhi timidi mi cerchi
Io faccio slalom tra i miei sbagli
Per rivederti qui davanti
E non importa se siamo diversi
È una guerra che vincerai
Promettimelo
(Che un po' ti piace restare)
Però per ogni luna che ci guarda sopra
E tutta la sfortuna che ci segue ancora
Noi come James Dean
Cuori a duecento all'ora ogni volta
Come quei sogni violenti che abbiamo sbattuto al muro, muro, muro, muro
Eh eh eh
Come io e te appena svegli che balliamo con il fumo, fumo, fumo, fumo
Eh eh eh
E non mi piace restare
Però voglio girare e rigirare intorno a te come fa il vento
Fumare in due sulle scale
E poi buttarsi giù, sì
E poi buttarsi giù
Però per ogni luna che ci guarda sopra
E tutta la sfortuna che ci segue ancora
Noi come James Dean
Cuori a duecento all'ora ogni volta
Come quei sogni violenti che abbiamo sbattuto al muro, muro, muro, muro
Eh eh eh
Come io e te appena svegli che balliamo con il fumo, fumo, fumo, fumo
Eh eh eh

Intono le prime strofe e non smetto di osservare la folla, sperando di intravedere una chioma ribelle e una felpa con la stampa di Trilli.

<<Luigi?>>

Sgrano gli occhi, sento un brivido che mi percorre tutta la schiena.

Rimango impietrito, metto la chitarra delicatamente al suo posto e mi avvicino a lei.

<<Luigi... cosa ci fai qui?>>

Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorrido e mi perdo nel suo sguardo.

<<Non puoi andartene>>

Mi guarda in modo preoccupato, mi scappa una risata.

<<Perché?>>

Appoggio le mani sul suo bellissimo viso, che non riesco a smettere di ammirare.

<<Perché ti amo, con tutto me stesso>>

Non dice niente, la sua espressione sorpresa mi diverte tantissimo. Non posso evitare di scoppiare a ridere.

<<Davvero?>>

Annuisco.

<<Non credi che sia abbastanza ovvio?>>

Sorride e i suoi occhi diventano lucidi.

<<Non voglio soffrire, Luigi. Ti amo ma non ho nessuna intenzione di soffrire per colpa tua>>

Lo so, piccola...

<<Mi impegnerò purché questo non succeda mai, ma ti prego Lilith... rimani con me. Tu e la tua famiglia, vi aiuterò e troveremo una soluzione. Potremmo vivere tutti insieme, senza mio padre ovviamente... ma ti prego, non posso perderti>>

Con la sua piccola mano mi asciuga tutte le lacrime, che non cessano di scendere.

<<Cosa aspetti a baciarmi?>>

Mi fiondo sulle sue labbra, senza preoccuparmi dei presenti. Lascio incontrare le nostre lingue, che danzano insieme e sembrano conoscersi da una vita.

<<Ti amo>>

Sussurro sulla sua bocca, senza fiato.

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora