23; Luigi

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Cerco di non incontrare il suo sguardo, nonostante non sia molto facile.

Mi piacerebbe davvero darle tutto l'amore possibile, e desideravo veramente tanto uno svolgimento della serata completamente diverso.

Purtroppo la mia bimba ha scelto l'uomo più stronzo, incasinato e difficile di tutto il pianeta.

<<Non puoi farmi questo, Luigi.>>

Roteo gli occhi verso il cielo, mi allontano e ammiro il panorama dalla finestra di camera mia.

<<Non vorrei, Lilith. Credimi.>>

Faccio un lungo respiro, sto facendo tutto quello che posso per non perdere la ragione.

<<Invece sì, altrimenti le cose sarebbero andate diversamente.>>

Dice con tono di voce stanco e deluso, sento il mio cuore battere forte sotto la maglietta.

<<Abbiamo parlato tanto di questo, Lilith. Ti ho aperto il mio cuore, io non l'ho mai fatto con nessuno.>>

Faccio uno sforzo e mi volto in sua direzione. È seminuda, delle lacrime minacciano di uscire.

<<Vuoi capire una volta per tutte che sei importante?>>

Mi avvicino con passo lento ma deciso, le afferro un braccio e lascio incontrare il suo sguardo con il mio.

Decisamente un passo falso nei confronti di me stesso.

<<Come posso capirlo? Prima mi hai scopata e ora mi stai dicendo di andarmene, di non farmi più vedere, perché tu non sei pronto!>>

Le sue parole mi fanno sentire male. Soprattutto quando ricordo che è solo e nient'altro che la verità.

<<Lilith, hai ragione. Ho sempre sbagliato con te, avrei dovuto mettere le cose in chiaro fin dall'inizio.>>

Sospiro, appoggio le mani sulle spalle di lei.

Strizzo gli occhi e cerco di non lasciarmi sopraffare dalla paura di lasciarla andare e rimanere solo.

<<Dovevo allontanarmi subito, ma non ho resistito. Non chiedermi il perché, non sono mai riuscito a capirlo.>>

Il suo viso è completamente diverso.

La pelle è pallida e ricoperta di lacrime, i suoi capelli sono arruffati e il suo bellissimo sorriso è sparito.

<<Sei una ragazza dolcissima, meriti di meglio.>>

Ammetto. Purtroppo non posso fare altro che metterla davanti alla realtà.

<<Non pensare che sia stata colpa tua. Hai semplicemente trovato il ragazzo sbagliato, può capitare.>>

Azzardo un sorriso, non voglio peggiorare la situazione ancora di più.

<<Non avresti dovuto lottare così tanto per essere amata, Lilith.>>

Trascino il polpastrello del pollice intorno alle sue labbra, morbide e più invitanti che mai.

<<I tuoi sentimenti meritano di essere rispettati e letti senza troppe pretese o preoccupazioni.>>

Annuisce, completamente distrutta. Sempre e solo per colpa mia.

Non credo che la nonna sarebbe fiera della persona che sono diventato.

<<Meriti di essere supportata anche nei momenti più difficili, ma io ho già troppi demoni da sconfiggere.>>

Non posso occuparmi degli altri.

Come posso amare una donna? Odio me stesso, la mia famiglia e lo stile di vita che ho dovuto intraprendere.

Detesto il lavoro che faccio e mi manca la musica. Mi manca prendere in mano la mia chitarra e cantare in qualsiasi momento della giornata.

<<Io non sono pronto, probabilmente non lo sarò mai e se lo sarò, beh... sarà troppo tardi.>>

Non ho mai sentito un dolore simile. Sento come delle mani strappare il mio cuore in due.

<<Hai reso la mia vita un po' meno dolorosa. Non posso che ringraziarti e chiederti scusa.>>

La sua espressione cela rabbia, non mi permetto di controbattere. Ho già parlato abbastanza.

<<Scuse non accettate. Non prendermi in giro, Luigi. Non farlo mai più.>>

Recupera le sue cose, si infila velocemente una maglietta e corre via.

<<Sapevi a cosa saresti andato incontro! Io non sono una di quelle biondine del cazzo!>>

Solo per paura// Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora