Chapter 18: Senza Meta

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Eijiro volava da diverse ore ormai e la stanchezza iniziava a soppesare sulle sue meravigliose ali rosse.

Di tanto in tanto gettava occhiate a Katsuki che dormiva sulla sua groppa e in mezzo all'attaccatura delle ali. Il drago poteva sentire i deboli sbuffi caldi sulle squame ad ogni delicato respiro.

La creatura fece uno sbadiglio. Era talmente stanca che gli si chiudevano gli occhi. Sarebbe andato bene non dischiudere le palpebre per un attimo?

Ma quell'attimo diventò la loro condanna.

Fu l'improvviso impatto del vento e il sibilo nelle orecchie a risvegliare bruscamente Katsuki.

«Che cazzo sta succedendo?!».

Eijiro era caduto preda di un sonno profondo e russava. Le ali non sbattevano più e fendevano l'aria vistosamente, creando dei bianchi solchi verticali.

Il Principe biondo si sporse un po' oltre la groppa: il mare brillante sotto di loro era sempre più vicino a tal punto che iniziava a scorgere la loro ombra più netta.

«Svegliati, Eijiro! Stiamo precipitando!».

La testa del drago ondeggiava di tanto in tanto e così le zampe. Katsuki lo scrollò a lungo ma niente fece miracoli.

«Mi dispiace».

Il giovane conficcò le unghie nella membrana dell'ala destra. L'improvviso e bruciante dolore risvegliò Eijiro. Un ruggito lasciò le sue fauci dai denti aguzzi.

«Stiamo cadendo!» urlò ancora l'umano.

Il drago si rese conto del pericolo; spianò le ali, rimase in posizione orizzontale fino a un passo dall'infrangersi oltre il pelo dell'acqua. Le appendici rosse fremettero con una così intensa potenza da innalzare un geyser di acqua salata.

Katsuki venne bruscamente investito da capo a piedi, Eijiro sfrecciò a zig zag verso un isolotto poco distante.

«Cazzo! Non potevi direttamente planare?!».

Il drago guaì per scusarsi, con tanto di irresistibili occhi dolci da cucciolo.

Fatto breccia nel cuore del Principe, questo gli fece un grattino tra le corna, sulla testa e appena sotto alla mandibola.

Katsuki ridacchiò: quel punto al collo era molto sensibile. Eijiro stava agitando la punta della coda e la sua lingua rosa fuori dalle fauci sbatteva nell'aria.

«Sei un cucciolo o cosa?».

Quando atterrarono finalmente, l'Omega crollò improvvisamente sulla sabbia biancastra. Il silenzio era surreale sull'isolotto pieno di palme e fitta vegetazione color smeraldo... un inquietante sibilo di vento preannunciava la possibilità di fare pessimi incontri.

Sopra di loro, il cielo iniziava a colorarsi di una grigia alba. All'orizzonte mancava l'oro del sole prossimo a far capolino dalle nubi cobalto e queste erano una massa nerastra.

«La tempesta è vicina. Ne sento l'odore».

Eijiro si era ritrasformato in umano e aveva pronunciato quelle parole con grave preoccupazione. Si voltò perplesso alla mancanza di risposta del compagno.

«Kat, stai bene?!».

Il biondo teneva un braccio avvolto intorno al ventre. Grugnì qualcosa di incomprensibile. Eijiro lo abbracciò con un po' di colpevolezza.

«Mi dispiace... magari sono stato troppo brusco nell'evitare lo schianto».

Katsuki gli schiacciò il naso sul collo e si fece piccino tra le muscolose braccia ambrate. Il drago ora umano sorrideva teneramente e i suoi occhi erano gentili anche se scrutavano le foglie aguzze e i bassi arbusti alla loro sinistra.

The Prince's Dragon -  KiriBaku Fantasy AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora