Erano solamente le cinque e mezza di mattina, tutti quanti ancora dormivano, giacché le sveglie erano impostate per le sette, eppure Harry era sveglio da almeno due ore e da quel momento non era più riuscito a chiudere occhio, si alzò dal letto e dopo essersi lavato e vestito velocemente uscì da casa e andò verso la clinica di Amelie, dove per sua fortuna la ragazza era già sveglia da un pochino e stava sistemando gli armeggi che utilizzava normalmente.
"Harry! Come mai sei qui alla bellezza delle...sei di mattina, neanche le sette?"
"Perché...ti ho descritto no i miei sintomi costanti? Che mi perseguitano da inizio agosto?"
"Si Harry e forse so anche perché stai così, ma dovrei chiederti una cosa...te la senti di fare adesso un'ecografia?" Il riccio annuì e seguì la sua amica nello studio, si distese sul lettino accomodandosi più che poté, perché nonostante tutto era stanco avendo fatto le ore piccole.
"Harry, ti alzeresti la maglia? Non togliertela, solo alzarla per scoprire la pancia" Harry obbedì e si alzò la maglia scoprendo il ventre, e come Amelie lo vide sbarrò gli occhi perché la sua analisi stava diventando più vera, e più complicata da dire al suo amico.Andò a recuperare il gel dal mobile e lo mise sulla pancia del ragazzo, lo spalmò con la sonda e non ci volle molto purché sul monitor apparisse una figura più chiara rispetto alle altre, ed Amelie capì che cosa avesse Harry, sospirò prima di richiamare la sua attenzione.
"Haz...sapevi di soffrire di ermafroditismo?"
"No? Non lo sapevo, perché...?"
"Harry...vedi questa figura più chiara rispetto alle altre?" Harry alzò la testa e vide la figura che indicava Amelie, aveva le dimensioni di una nocciolina e la prima cosa che pensò fu un tumore allo stomaco.
"Ho un tumore...?"
"No Harry...non so se la vedrai una cosa bella o brutta, ma...aspetti un bambino..."
"Io aspetto cosa? No aspetta Amelie, io sono un ragazzo, non posso avere un...bambino dentro di me..."
"È possibile invece, soffri di ermafroditismo e dentro di te hai un apparato femminile perfettamente funzionante, fisicamente sei come un ragazzo, ma internamente possiedi sia l'apparato riproduttore maschile che quello femminile..."
"Oh mio Dio..." Harry si portò le mani sul viso, non sapeva che cosa fare, quel bambino era di Louis...lui aspettava un bambino...quando fino a ieri sapeva che questa cosa poteva accadere solamente alle femmine, e adesso viene a scoprire che anche lui poteva avere bambini...del suo stesso sangue?Harry ritornò al ranch, ma non voleva sorbirsi i ragazzi quindi andò verso la prateria, erano le sette passate e vide dei movimenti intorno al ranch, quindi dedusse che i ragazzi si fossero svegliati, ma al momento non era intenzionato a ritornare a casa, aveva bisogno di realizzare la notizia da solo, senza nessuno nei paraggi che gli faccia pressione.
Tirò fuori l'ecografia e si mise a guardare le foto di...suo figlio...avrebbe avuto un bambino suo...del suo sangue...con il suo DNA nel corpo...tutto ciò era alquanto surreale.*
"Avete visto Harry? Mi sono svegliato e sono andato nella sua stanza a cercarlo ma non c'è, mica l'avete visto"
"Prima l'avevo sentito uscire, quindi penso che sia fuori, vedrai che tornerà" Louis annuì e seguì Niall nella stalla dei cavalli, dove iniziarono a sistemarli, invece Liam e Zayn andarono verso il recinto dei conigli dove questi stavano zampettando liberamente e appena sentirono arrivare i due ragazzi si radunarono in un unico punto, per poi andare tutti addosso a Liam, Zayn intanto se la rideva che Liam era stato invaso da circa una dozzina di palle di pelo.
"Cosa ridi! Aiutami a togliergli, si stanno aggrappando ai pantaloni!" Zayn ridacchiò ancora prima di avvicinarsi e iniziare a staccare i coniglietti uno ad uno, finché non ne rimase più nessuno e il castano sospirò felice di essersi liberato di quelle bestioline.
Harry riapparse al ranch dopo due ore essere stato alla prateria, per sua fortuna i ragazzi non erano nei paraggi e andò verso la sua stanza, tirò fuori l'ecografia e la nascose nella valigia, lontano da occhi indiscreti e sperò che nessuno andasse a controllare lì dentro o tutto sarebbe finito, quando d'un tratto si ricordò delle raccomandazioni di Amelie, sul fatto del mangiare che doveva evitare alcuni cibi, così come alcuni doveva mangiarli ben disinfettati e che non vi fossero tracce di germi e batteri. Un altro problema era appena sorto, non sapeva che cosa fare, ma qualche cosa si sarebbe inventato pur di non far capire niente ai ragazzi su questo suo cambio repentino."Harry! Andiamo a fare una cavalcata, tu vieni insieme a Tempest?"
"No...oggi no Niall...non mi sento ancora benissimo e preferisco rimanere qui al ranch, andate voi se volete" Niall scrollò le spalle e andò via insieme ai ragazzi, Harry sospirò e si appoggiò una mano sulla pancia. Aveva paura, aveva terribilmente paura che andare a cavallo potesse far del male al piccolino che portava in grembo, e fargli del male era l'ultima cosa che voleva che accadesse, avrebbe fatto di tutto pur di proteggere la sua nocciolina da qualsiasi male. E se l'opzione di abortire gli fosse passata per la testa, si, ma ci aveva ripensato subito lasciando perdere ogni singolo pensiero rivolto a suo figlio, ma Louis come l'avrebbe presa? L'avrebbe appoggiato? Oppure l'avrebbe lasciato per poi prendere il primo volo disponibile per il Messico? Non doveva farsi queste problematiche, giacché ci avrebbe pensato in un secondo momento. Data l'assenza dei suoi amici, Harry rientrò in casa e andò verso la sua stanza, si mise davanti allo specchio che magicamente si era ritrovato da un giorno all'altro e si mise di profilo scoprendosi il ventre, lo vide leggermente ricurvo nella parte bassa ma qualsiasi persona che lo vedesse andrebbe a pensare solamente che sia grasso o qualcosa del genere, ma mai che sia in attesa di un bambino. Accarezzò debolmente quel pezzo di corpo e sorrise, non gli ci volle molto per capire che quel bambino era di Louis e per essere stata anche la sua prima volta il liscio aveva colpito veramente bene. Non si sarebbe mai aspettato di arrivare al ranch come un ragazzo normale come gli altri, e di ritornare a Londra con un bambino che cresceva nel suo grembo, che nemmeno sapeva di possedere fino a qualche ora prima e in quel momento capì tutti i sintomi che aveva avuto nei giorni precedenti erano tutti collegati alla gravidanza. Almeno tutte le sue paranoie sul fatto che potesse avere una malattia mortale, svanirono in poco tempo.
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Teach me to dance in the rain (Larry Stylinson)
FanfictionUn estate rovinata con una semplice frase, due ragazzi viziati fino al midollo, si ritroveranno a dover affrontare tre mesi estivi fuori da ogni comfort, senza telefono, senza internet e senza le loro comodità odierne. Ma dovranno stare in un ranch...