*Josh's pov, sabato sera*
-E che cazzo, mamma, smettila! Stai diventando imbarazzante!- esclamo per l'ennesima volta quando mia madre mi riaggiusta il cravattino (nero, per fortuna).
-È che sei così bello, tutto elegante, e... Oh, il mio piccolino sta crescendo! È già il ballo dell'ultimo anno...- Mamma si asciuga una lacrima dall'angolo dell'occhio. "Potrei essere più a disagio di così?"
-Mamma... ti prego.- Afferro le chiavi dell'auto dal mobile e dico: -Ci si vede più tardi-, dopodichè esco sul vialetto. Ammetto di essere leggermente nervoso, ma ingoio il sentimento e mi dirigo verso casa di Alex. Sono le otto meno tre, perfetto direi.
Quando accosto e suono il campanello, è un uomo alto e con lo sguardo severo ad accogliermi. Mi mette soggezione. Socchiudo gli occhi e mi schiarisco la voce.
-Salve, signor Quinn. Sono Josh.- Mi presento all'uomo in modo più gentile possibile e lui mi risponde con un: -Piacere di conoscerti. Cognome?
-Fanceschi, signore.
-Età?
-Diciannove...
-Che media hai a scuola?
-Presumo B.
-Cosa hai intenzione di fare nel futuro?
-Papà, ti prego!- lo interrompe Alexandra spingendolo via dall'uscio, imbarazzata. -Non stiamo scappando in Canada!
-Era solo per essere sicuri.- mormora papà Quinn. Accidenti, che uomo inquietante. Sembra rilassarsi solo quando sua figlia lo abbraccia.
-Non fare troppo tardi, tesoro. Chiamami se hai bisogno.
-...okay... a dopo!
Si richiude la porta alle spalle e mi sorride.
-Mi... oddio, mi dispiace.- Si porta una mano sulla faccia e ride.
-Non preoccuparti, posso capire.- Le sorrido e la guardo. Indossa un semplice abito nero morbido e abbastanza corto, che mette in risalto le sua gambe. Che gambe, wow. Comunque, ha lasciato i capelli sciolti e penso si sia truccata... sì, decisamente. Gli occhi sembrano più luminosi.
-Wow, sei bellissima- dico prima di riuscire a trattenermi.
Alex arrossisce e mormora un timido: -Grazie. Anche tu stai molto bene.
-Mi concedi l'onore?- chiedo quindi, interrompendo il silenzio e porgendole il braccio. Lo accetta ridendo e la conduco verso l'auto. Le apro persino la portiera, è una serata speciale e voglio comportarmi in modo speciale, per lei.
Non facciamo neanche in tmepo a scambiarci due parole che siamo già in cerca di un parcheggio. Esattamente dietro un lampione ne troviamo uno, per fortuna. Scendo e sento Alex fare lo stesso dall'altra parte.
-Pronta?- chiedo, notando la sua espressione nervosa. Scuote la testa e mi stringe la mano, spostandosi i capelli con l'altra dietro le spalle.
-Dài, non fare la timida, andiamo.
*Alexandra's pov*
La prima cosa che noto è il modo in cui è stata decorata la palestra. È... accidenti, è perfetta. Il comitato del ballo si è dato un gran da fare quest'anno: luci colorate, festoni, divanetti, pista da ballo enorme, tavoli con cibo e bevande, postazione dj... Mi piace molto, l'atmosfera è carinissima. "Mi aspettavo qualcosa di squallido e deprimente."
-Fico, qui.- mormora Josh da di fianco a me. Mi rendo conto di stargli ancora stringendo la mano, ma non gliela lascio, è una bella sensazione.
-Ehi, ragazzi!
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A Love Like War || Jack Barakat/Josh Franceschi
RandomRiesco a concentrarmi sui testi delle canzoni senza divagare su altro finché Boulevard Of Broken Dreams non mi catapulta nella malinconia che cerco di reprimere dentro il mio stomaco. Storco la bocca quando la mia mente corre all'"abbraccio" di oggi...