Capitolo 33

110 15 6
                                    

*Jack's pov*

Mi lascio cadere a sedere sul prato accanto alla ragazza che presumo sia Alexandra. Sussulta e si gira verso di me, spaventata, per poi rilassarsi quando vede che sono solo io.

Un migliaio di sensazioni mi attraversano la mente nell'istante esatto in cui comprendo che Alex non ha intenzione di guardarmi negli occhi almeno finchè non inizierò a parlare. Il primo è la delusione. Sono deluso perchè volevo che mi guardasse, che sorridesse, che mi dicesse almeno"ciao". Ma no. Mi ha praticamente ignorato.

La seconda è la paura. Paura di ciò che mi sta per dire, di ciò che potrei aver combinato inconsapevolmente, magari da ubriaco o semplicemente incosciente in un qualche modo. Ho passato le ultime due ore della mia vita a torturarmi con pensieri spiacevoli su cosa può succedere se non riesco a spiegare ad Alex che in realtà non ho combinato nulla.

L'ultima tra le più rilevanti è il disagio. Sì, disagio. Sono seduto su questo prato a mezzanotte passata con la ragazza che mi piace dalla seconda superiore. Lei non accenna a parlarmi, a guardarmi e neanche a farmi un cazzo di cenno. Mi sto ufficialmente disperando.

-Dimmi qualcosa o implodo- la supplico. Per qualche strana ragione, neanche io riesco a guardarla in faccia. Per cui, mi concentro sulla luna.

Alex emette un sospiro leggero e guarda in alto nel cielo come me. -Prima che io inizi a parlare, sappi che ho piena fiducia in te e che qualunque cosa mi dirai di aver fatto, io non ti guarderò diversamente dal solito e non mi comporterò in modo differente.

Rimango sorpreso da quelle parole. Mi preoccupano ulteriormente, provocandomi una spiacevole fitta allo stomaco. -Okay...- rispondo, più a disagio di prima.

-Maria ha detto ad Alex che sei andato a letto con Lisa- spara Alexandra tutto d'un fiato.

Una risata spensierata mi parte autonomamente dal profondo della gola, seguita da un sollievo talmente forte da sembrare finto e fastidioso.

È la cosa più ridicolmente divertente che abbia mai sentito in vita mia. Come ha potuto Maria solo pensare che questa farsa potesse andare avanti per molto tempo? Oltre al fatto di non conoscere Lisa neanche lontanamente (non parlo con lei quanto con Alex, o Karen, o Samantha), non provo nessun tipo di attrazione nei suoi confronti. Certo, può essere bella quanto vuole, ma... è la ragazza del mio migliore amico. Non la toccherei in nessun modo neanche se mi pagassero, santo cielo.

Il fatto che però Alex abbia creduto a Maria sul fatto di avergli 'rubato' la ragazza, mi fa imbestialire. Ci conosciamo da quasi nove anni. Io ho imparato ad avere fiducia in lui, pensavo che anche per lui fosse lo stesso ormai. Dovrebbe saperlo che non gli farei mai una cosa così meschina. Neanche tra un milione di anni. Come lui non lo farebbe con me.

La parte peggiore è che sono arrabbiato anche con me stesso. Come ho potuto far dubitare di me al mio migliore amico? Come ho potuto lasciare che una ragazza si prendesse così tanto della mia vita per poi gettare tutto nell'immondizia? Come ho potuto lasciar andare via Alexander, questa sera, senza chiedergli nulla? Sono sicuro che il mio comportamento, se prima Alex aveva dei sospetti, ora li ha ingigantiti.

Dovevo pensarci prima. Come sempre, penso alle cose troppo tardi. Sono sempre in ritardo. L'esempio più eclatante è la ragazza seduta di fianco a me al momento. Sono arrivato in ritardo a dirle ciò che provavo, e ora me l'hanno portata via. Proprio come mi porteranno via Alexander se ora non faccio nulla per rimediare a quest'enorme malinteso.

-Quindi... sei sicuro che non sia successo niente?- chiede Alex, interrompendo il mio flusso di pensieri. Sta aggiungendo benzina al fuoco, con quella domanda. Mi sta praticamente dicendo che non si fida abbastanza di me per credermi sulla parola. Sfogo la mia rabbia e la mia tristezza strappando i ciuffi d'erba tutt'intorno a me.

A Love Like War || Jack Barakat/Josh FranceschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora