Capitolo 24

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*Jack's pov*

Cazzo, oggi è il 21 luglio e io non ho ancora un regalo per il compleanno di Maria. E chissà che cosa vuole. Trucco? Profumo? Vestito? Scarpe? Ma che ne so. È tutto così complicato, con le ragazze. Ai ragazzi alla fine regali un cd a caso e ci prendi sempre, ma le ragazze... e poi c'è anche il fatto della taglia dei vestiti: se glielo prendi e le sta troppo largo si offende, se le sta troppo stretto è scocciata dal fatto che dovrà cambiarlo in negozio, se glielo prendi e le sta bene per qualche strano mistero della vita non le piace. Quindi cosa? Vaffanculo. Che cazzo regalo a una ragazza? Peggio, ancora: a Maria?

-Cena fuori, cinema, opera lirica, rappresentazione teatrale, cd, gadget di una qualche band, vestiti, gioielli scarpe, trucchi, borse, cinture, profumi...- elenca Alex.

-No, non va bene nulla!- gli rispondo.

-Un unicorno, allora!- esclama esasperato. -Perché cazzo te ne preoccupi tanto? Neanche ti piace Maria, perché comprarle un regalo?

-Perché mi romperà le palle a vita. Mmh, bello quello- mormoro indicando un profumo. -Ha una bella forma, che dici?

Alex alza gli occhi al cielo. -Di solito non si comprano i profumi per la loro forma... ma sì, sembra carino.

Mi stringo nelle spalle. -Allora lo compro.

"Speriamo nel meglio..."

*Lisa's pov, quel pomeriggio*

Sono sdraiata sul mio asciugamano a prendere il sole, nel giardino della residenza degli Smith. Sono stata invitata alla festa in piscina di Maria, e purtroppo sono costretta a partecipare insieme a Jack e Alexander. Gli altri si sono rifiutati di venire...

"Chissà perché" sussurra sarcasticamente il mio subconscio.

-...non è forse così, Liz?- la fastidiosa voce di Jenna fa eco nella mia mente.

Stavo cercando di isolarmi dai rumori esterni per magari addormentarmi, e passare quel sabato pomeriggio il più velocemente possibile. Non ci sono riuscita.

-Scusa? Non ti ho sentita. Ero distratta.

-Dicevo- continua leggermente irritata, ma con lo stesso ghigno sul viso. -che secondo me, quel frocetto di Thomas Gray ha trovato un ragazzo altrettanto finocchio.- Si scosta i capelli biondo platino e li adagia dietro la spalla.

-Scusami?- ripeto, sconcertata dalla sua mancanza di educazione.

-Esilarante, Jenna!- Holly ridacchia, nessuna traccia di sarcasmo in quello che ha detto, scambiandosi sguardi complici con Abigail, seduta sulla sdraio accanto a me.

-Esilarante è il fatto che tu abbia usato l'omosessualità come offesa, Jenna. Essere gay non è nulla di male- prendo posizione, togliendomi gli occhiali da sole.

-Quando si tratta di Gray, beh, sì. È un tale sfigato- sottolinea Maria, come se fosse una cosa ovvia.

-Come ti permetti? È un ragazzo d'oro, e tu neanche lo conosci- sbotto, punta sul vivo. Nessuno deve permettersi di giudicare i miei amici senza conoscerli.

-Non vorrai dirmi che sei sua amica. Tu meriti di meglio, Lisa cara- si intromette Holly, mielosa, mettendomi una mano sulla spalla.

-Meglio? Meglio? Dammi una definizione di 'meglio'.

-Tipo... noi!- grida Jenna, trascinando le quattro oche in una risata. Mi alzo indignata, rimettendomi le infradito e camminando verso l'uscita.

-Dove vai?- mi grida Abigail.

-Via da voi. Per sempre. Ciao.- Può suonare drammatico, ma non aspettavo questa bellissima sensazione di libertà. Non vedevo l'ora.

-Non ti conviene, Ruocco!- urla Maria.

-Oh, sì che mi conviene! Mi sento già meglio!- Con queste ultime parole, raggiungo l'uscita e mi precipito in strada. Spero questa sia l'ultima volta nella mia vita in cui vedrò Maria e le sue scagnozze.

*Alexandra's pov*

Servo l'ultimo gelato all'ultimo cliente della giornata e riappendo il grembiule al gancio. Finalmente posso uscire... ma...

Cosa ci fanno qui Jack e Alex? In bermuda e maglietta?

-Da dove spuntate?- Addocchio il costume di Alex, a fiorellini, stile hawaiano. -Da un circo?

-Dalla festa di Maria.- Jack si passa una mano tra i capelli e continua: -Ha parlato male di Tom, Lisa se l'è presa e se n'è andata, cosa che abbiamo fatto anche noi dopo averla sentita al telefono.

-Dov'è Liz, adesso?- domando.

-A casa nostra- risponde Alex.

-Lo sospettavo che Maria avrebbe fatto qualcosa di stupido per rovinare una bella festa. Senza offesa, Jack- aggiungo, sapendo che sta ancora insieme a lei.

-Nessuna offesa. L'ho lasciata.

"Cosa?"

-Dovevi vedere che scenata che ha fatto Abigail... 'Tu non puoi lasciarla così, è il giorno del suo compleanno!'- Alex imita il tono di voce fastidioso dell'amica di Maria, Abigail, facendomi scoppiare a ridere.

-Beh, tanti auguri a me, allora!- conclude Jack, felice come non mai.

C'è qualcosa di sbagliato in me. È forse... speranza, quella che sento? No. Non dev'essere così.

Scuoto la testa per liberarmi della piacevole-ma-inopportuna sensazione e chiedo ad Alex se posso andare a casa con lui e Jack per parlare con Liz.

Mi risponde con un: -Mi casa es su casa- e tutti e tre insieme iniziamo a incamminarci verso di essa.

-Uh, ragazzi, mi sono dimenticata una cosa... un paio di settimane fa ho conosciuto Luke... Luke Hemmings.

-Quello biondo che non parla mai?- domanda Alex, tirando fuori le chiavi.

-Sì... è simpatico, ed ha una band con Calum, Ashton e Michael. Ha detto che non gli dispiacerebbe incontrarvi tutti insieme per suonare qualcosa.

-Mi dá tanto l'impressione di uno che ascolta robe sataniche tipo Suicide Silence o Marilyn Manson- mormora Jack, spaventato.

-Nah. Blink e Green Day, più che altro. Gli piacciono anche i Foo Fighters, giusto. Suona musica un po' su quel genere, quindi immagino che potreste trovarvi d'accordo.

-Woah, fico! Appena possiamo ci organizziamo, lasciami il suo numero magari- dice Jack, mentre Alex apre la porta.

Rispondo con un sorriso e gli detto il numero di Luke. Spero che così il ragazzo trovi nuovi amici e si apra di più. Ha davvero una personalità fantastica, e se non fosse perennemente imbronciato, chiunque si avvicinerebbe per parlargli. Sospiro. Chissà, le cose potrebbero anche cambiare.

A Love Like War || Jack Barakat/Josh FranceschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora