Capitolo 36

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*Alexandra's pov*

Devono essere due ore che sto chiusa in camera, ascoltando le stesse canzoni dei Papa Roach a ripetizione. Non posso fare a meno di sentirmi leggermente stupida quando mi accorgo di aver lasciato un solco nel soffitto dove sono abituata a lanciare la pallina. Quando la stupidità va ad aggiungersi al senso di colpa, al disagio, alla tensione e alla paura, beh, allora cedo alla disperazione e mi butto giù da letto, atterrando a pancia in giù sul pavimento. Rimango così per tanto di quel tempo che credo di essermi persino addormentata.
Quando riprendo controllo delle mie facoltà mentali, mi rendo conto di avere una vita e delle persone che in teoria devo vedere. Solo, non mi va di affrontarle. Non credo di potercela fare a guardare in faccia nessuno, soprattutto oggi.
Da quando Josh è tornato qui, è passata una settimana. E che settimana. Non so più dove rivolgere lo sguardo senza iniziare ad impanicarmi. Da un lato ci sono la calma e la felicità di Jack... ed è una cosa talmente strana, vederlo calmo e felice, che sta iniziando a mettermi ansia. Dall'altro, ci sono la dolcezza e la premura di Josh, che mi fanno sentire più in colpa ogni secondo che passa. È un ragazzo talmente fantastico. Non lo merito. Gli serve qualcuno in grado di ricambiare veramente il suo amore. Non qualcuno che continui a tirarla così per le lunghe. Come me.
Il fatto è che credevo davvero di provare qualcosa per Josh. Ne ero più che convinta. Ma è come se, in un certo momento, di punto in bianco mi fossi resa conto che c'era qualcosa che non andava.
Penso che quel momento fosse quando Jack mi ha fatto quelle scuse bellissime, quella sera, qualche settimana fa. E quel sorriso meraviglioso che mi ha dedicato poco dopo, penso sia stato quello a riportare a galla tutte le emozioni che avevo provato a nascondere.
Ho bisogno di un cambiamento. In fretta.
Prima che ci possa pensare, mi trovo a comporre il numero di Alex e a premere il pulsante di chiamata.
-Jack, togli il gelato da quella pentola!... Oh, ehi, Lexie.
-Ehi.- Trattengo una risata. -Non dirmi che sta cercando di nuovo di fare il budino.
-È ancora convinto che se cuoce il gelato dopo un po' si rassoda... non ha senso! Hai sentito, Jack? Anche Lexie dice che non ha senso!- urla, palesemente rivolto al suo amico.
-Ma il gelato è sodo da freddo- osservo. Poi decido di lasciar perdere, perché qui si tratta di Jack, e... tutti sanno com'è fatto.
-Ho bisogno di parlare... possiamo vederci?- chiedo.
-Certo, quando?- risponde. Sto per replicare quando Alex urla: -Ti ho detto di toglierlo dalla pentola!... No, non puoi!- e poi un forte rumore metallico.
-Ahia!- sento dire da Jack.
-Ben ti sta! Ti avevo detto di spegnere il fornello!... oh, sei ancora in linea. Quando?
Quando smetto di ridere, rispondo: -Alle otto?
-Alle otto. Okay. Ciao!- Riattacca senza darmi il tempo di ribattere. Dato che sono le sei, mi faccio la doccia e mi metto in pigiama. Non mi va proprio di fare la persona sociale, quindi, perché perdere tempo a provarci? Il pigiama è l'indumento caratteristico di pigrizia e asocialitá, quindi per me va bene, soprattutto al momento.
-Alex, la cena!- urla mio padre verso le sette. È troppo presto, ho fatto merenda appena un'ora e mezzo fa.
-Passo!- ribatto. Il resto del tempo lo passo sdraiata sul letto a fissare il soffitto. Stavolta non mi concedo di pensare a qualcosa. Voglio che tutti i miei dubbi vengano fuori mentre parlerò con Alex. Lui ha sempre qualche buon consiglio da darmi, ed è proprio quello che mi serve. Che qualcuno mi suggerisca cosa fare. Perché io proprio non ne ho idea.
Alle otto e qualche minuto, sento suonare il campanello. Un attimo dopo, la figura alta di Alex fa capolino nel mio campo visivo. -Ehi, Lex!- dice, sedendosi sul letto accanto alla mia gamba destra.
-Ehi.- Mi siedo appoggiando la schiena alla testiera del letto. D'un tratto, il non aver pensato a cosa dire ad Alex mi sembra stupido, perché ora sono muta cercando di mettere insieme una frase completa e sensata. Ma mi esce solo: -Il budino è riuscito?
Al che, Alex emette un verso scocciato. -No. Gli è solo riuscito il fatto che si è scottato, a quell'idiota di Jack. A volte mi chiedo perché ho deciso di andare a vivere con lui.- Scuote la testa, facendomi ridere. Vedendo che dopo c'è silenzio, mi chiede: -Cosa c'è che non va, Lex? Perché mi hai chiamato?
Prendo un respiro profondo e inizio a raccontare tutto. Di quando ho conosciuto Josh e ho pensato che forse sarebbe stato quello in grado di farmi dimenticare la colossale cotta che avevo per Jack da cinque anni, di quel bacio strano avvenuto tra me e Jack mesi fa, quando mi disse che in realtà gli piacevo anche io, di come avevamo fatto pace per poi litigare di nuovo, e infine di come, nonostante l'enorme affetto che io provo per Josh anche adesso, sono innegabilmente ancora innamorata di Jack.
-...non so come fare a... No, in realtà non so proprio cosa fare. Se fossi al posto mio, tu... come prenderesti la decisione?- concludo, sentendomi infinitamente stupida. Solo parlando dei miei pensieri mi rendo conto di quanto possano risultare idioti e inutili. Queste non sono certo grandissime preoccupazioni. Ci sono cose più importanti nella vita, e il mio problema più grande è... questa stronzata. Perché sì, è una gran stronzata. Dovrei impegnarmi a trovare un lavoro, ad esempio... o ad aiutare Kells con il matrimonio... e niente, me ne sto qui con le mani in mano a pensare alla stupida decisione che "devo" prendere. Che idiozia. Mi ritrovo ad autocommiserarmi mentre Alex recita la sua risposta stranamente saggia.
-Non è il momento dei drammi, okay? Vivi la vita senza questi pensieri e fai la prima cosa che ti viene in mente, perché è l'istinto che te la suggerisce, anche se ti sembra sbagliata. La vera domanda è: qual'è la prima cosa che ti viene in mente?
Qual'è la prima cosa che ti viene in mente? È che non c'è una prima cosa. Mi arriva tutto insieme, tutto confuso.
-Alex, non lo so- dico gettando il cuscino a terra. Improvvisamente mi sento nervosa e irritata. Invece di rispondere con qualcosa, Alex si limita a guardarmi con apprensione. Sospiro. Poi ci penso veramente.
Mentre rispondo, so già perfettamente cosa devo fare.
-Josh. Devo andargli a parlare.

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Scusate la noia
Anyways
Ho due news
La prima è che ho pubblicato Return The Favor, in caso non l'aveste già vista, passate a leggere pliiis
La seconda è che DisappearingGirl_ ha iniziato a pubblicare una bellissima storia di nome Forget About It, passate a guardarla!

#Veri

A Love Like War || Jack Barakat/Josh FranceschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora