Capitolo 10: Lasciarsi andare di più e pensare di meno

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I giorni passano e con ciò arriva anche aprile e quindi l'inizio della nuova scuola: finalmente sono alle superiori dove forse posso ricominciare col piede giusto, o almeno è quello che spero.

La sveglia suona più presto perché essendo la scuola più lontana, devo per forza raggiungerla con un pullman apposito e il viaggio è di circa mezz'ora.

Per fortuna ho già preparato tutto l'occorrente il giorno prima: il mio zaino giallo con tutto ciò che mi serve e la mia nuova divisa scolastica. Non c'è bisogno di portarmi il pranzo perché c'è la mensa scolastica per chi vuole rimanere lì a mangiare oppure semplicemente si torna a casa.

Il viaggio in pullman passa in fretta, dato che ho la testa immersa nei miei pensieri e nelle mie nuove ansie: come andrà con Hitoshi? Come andrà nella nuova scuola? Riuscirò a fare amicizia con i nuovi compagni?

Tutte domande a cui attualmente non posso dare una risposta.

La mia classe è la prima A e si trova al primo piano. Una volta raggiunta l'aula, trovo già parecchi ragazzi a formare vari gruppetti tra di loro, intenti a chiacchierare.

L'agitazione è tanta... come devo comportarmi?

Entro salutando i presenti e loro ricambiano, ritornando subito dopo a chiacchierare. Alcuni già li conosco di vista perché erano con me al test di ammissione. Eppure questi gruppetti non mi piacciono... per quanto tu provi a fare amicizia con loro, sono sempre chiusi a loro stessi e non permettono facilmente a qualcun altro di entrare a farne parte.

Vedo un banco libero in seconda fila e decido di prendere posto lì.

<<Scusate ragazzi, questo posto è occupato da uno di voi?>> chiedo a un gruppetto di quattro ragazzi intento a chiacchierare vicino a quel banco.

<<No tranquillo, puoi sederti.>> mi risponde uno di loro e detto ciò prendo posto, posando lo zaino. Quella risposta da quel ragazzo mi è sembrata così... priva di emozioni? Come se non gliene importasse nulla della mia presenza, oppure è solo una mia impressione e questo è dovuto alle mie esperienze passate?

Lasciato lo zaino sul banco, mi avvicino di più a loro e mi faccio coraggio per presentarmi. Con sorpresa, mi accolgono quasi con piacere e si presentano a loro volta: Fujio, Koan, Matsuo e Tashiro. Dopo la presentazione, ritornano sul loro discorso che avevo interrotto: parlano del lavoro dei loro genitori, di dove abitano e di quali sono le loro ambizioni... già da poche parole mi sono sembrati i classici figli di papà.

Il problema è che non solo loro mi hanno dato questa impressione, ma tutta la classe. Ma forse sarà così per l'intera scuola, d'altronde è una delle scuole più prestigiose del Giappone, c'era da aspettarselo di trovare i figli dei ricconi o i raccomandati di turno.

Questo però mi rende orgoglioso di me stesso, perché io sono entrato in questa scuola con le mie sole forze e fatiche.

Dopo qualche minuto, entra il primo insegnante della giornata e ci fa prendere posto, per poi iniziare con una presentazione della scuola, delle materie che studieremo, delle varie attività extrascolastiche e di ciò che potremo fare dopo la scuola, tutto ciò seguito dalle presentazioni di noi singoli studenti.

La giornata scolastica procede tranquilla e alla fine delle lezioni saluto i quattro ragazzi per poi andare a prendere il pullman per tornare a casa.

Mi ha fatto piacere conoscere meglio almeno quei quattro compagni di classe, anche se non sono il genere di amici che preferisco... ma non è che ho così tanta scelta, quindi me li farò andare bene in qualche modo. Anche se da come parlavano mi sembrava che già si conoscessero da più tempo... mi accetteranno nel loro gruppo?

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