Capitolo 14: Una bella scoperta

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Nonostante quella vista meravigliosa, il mio attacco di panico procede senza darmi tregua: fatico ancora a respirare e il mio cuore è impazzito. Respiro ormai con la bocca aperta in cerca di più aria possibile, mentre goccioline di sudore prendono a scorrere sulla mia fronte e con la mano tengo ancora stretta la maglietta nel pugno, le sopracciglia corrucciate in un'espressione preoccupata.

Ma il ragazzo bicolore davanti a me non si scompone minimamente e, con tutta la nonchalance del mondo, tira fuori dalla sua tasca un fazzoletto, per poi prendere dallo zainetto una bottiglia d'acqua.

Prima di continuare a parlare, mi asciuga la fronte con il fazzoletto e me lo porge, poi cerca di darmi coraggio: <<Adesso respira come faccio io, okay? Tira più aria che puoi dal naso, trattieni un po' e poi butta fuori dalla bocca. Segui il mio ritmo, respiriamo insieme.>> e detto questo, inizia a respirare seguendo questo ritmo mentre io cerco di imitarlo.

<<Bravo, così! Continuiamo!>>

Non smette per un istante di respirare in questo modo e continua così fin quando non si è accertato che il mio cuore ha ripreso il battito normale e fin quando non mi ha visto più rilassato.

<<Va meglio ora?>>

<<S-sì... grazie.>>

<<Tieni, bevi un po' d'acqua.>> mi porge la bottiglia d'acqua che aveva tirato fuori prima e ne approfitto per fare qualche sorso.

Si siede accanto a me sulla panchina.

<<Perché stai piangendo?>> chiede, mantenendo il suo tono monotono.

<<Io... non sto piangendo... ho avuto paura.>> ammetto. È la verità, sembrava quasi stessi per morire...

<<Sicuro di stare bene? Se vuoi stare più al sicuro puoi venire a casa mia, io abito qui vicino e posso vedere se a casa ho qualcosa per te.>>

<<No, grazie davvero! Hai... già fatto tanto per me... sto bene.>> dico in tono un po' malinconico, non capita spesso che le persone siano così gentili con me.

<<Va bene, allora significa che rimarremo qui finché non ti sarai ripreso del tutto.>> a queste parole mi giro a guardarlo di scatto, sorpreso, ma lui non sta guardando me, ha quasi lo sguardo perso nel vuoto ad ammirare le stelle in cielo.

Uno sconosciuto che ho appena incontrato si offre per darmi tutto questo aiuto? Vuole qualcosa in cambio da me? E cosa potrei dargli mai? Oppure è qualcuno che vuole approfittare di me di nuovo?

Mentre rimugino sui miei soliti mille pensieri, non mi accorgo di una cosa, e cioè...

<<Perché mi stai fissando?>> mi sorride leggermente.

<<C-cosa? Io? N-no! Non ti sto fissando! I-io->> agito le mani davanti al viso che ormai ha lo stesso colore e la stessa temperatura del fuoco, ma la sua risatina mi fa interrompere.

<<Di solito vieni sempre qui a correre?>> cambia argomento, vedendomi agitato, con un sorriso divertito stampato in faccia probabilmente per il mio solito essere impacciato.

<<Sì,>> finalmente riprendo la mia temperatura e il mio colorito normali, <<è da un po' che faccio jogging la sera in questa zona, lo trovo rilassante e liberatorio, solo che stasera non è stata una grande idea perché la giornata è stata un po' pesante e quindi ho tanta stanchezza accumulata, per questo evidentemente prima mi sono sentito male...>> mento, poi chiedo: <<Anche tu fai jogging?>> notando i suoi vestiti.

<<Non devi strafare, non fa niente se qualche volta salti l'allenamento, anche il riposo è importante in queste cose perché serve a fare sempre meglio. Comunque sì, anch'io faccio jogging in questa zona, lo faccio per completare i miei allenamenti quotidiani che faccio a casa, oltre quelli a scuola...>> dice queste ultime frasi un po' scocciato.

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