Capitolo 37: ... 𝘩𝘢𝘪 𝘷𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘯𝘥𝘰𝘮𝘪

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Non so precisamente quante ore passano dall'inizio dell'operazione. So solo che sembrano infinite e probabilmente lo sono.

Sono sfinito, stanco morto, letteralmente. Non ho più mangiato niente, né sono andato in bagno, non ne ho bisogno.

L'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento è vedere il corpo del mio ragazzo ricomposto, così come zia Mitsuki e zio Masaru si sono impegnati a farlo, a donarmi il mio prezioso Kacchan. È proprio per questo che il mio corpo continua a muoversi da solo ininterrottamente da ore, mai e poi mai una pausa. Esattamente come una macchina, eseguo gli ordini che il mio cervello elabora e pianifica in una sequenza perfetta, fino al completamento totale.

 Esattamente come una macchina, eseguo gli ordini che il mio cervello elabora e pianifica in una sequenza perfetta, fino al completamento totale

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È quando cucio gli ultimi punti di sutura che crollo. Ma crollo davvero.

Posati gli strumenti, le mie mani iniziano a tremare e non solo quelle. Un mal di testa atroce mi attraversa le tempie e... inizio a piangere, piangere disperatamente e rumorosamente.

Le mie ginocchia cedono e mi ritrovo a terra, sul pavimento, dove preferirei sprofondarci finché il mio amore non si risveglia. Perché lui si risveglierà, deve risvegliarsi.

I miei colleghi, dopo essersi assicurati del completamento dell'operazione, corrono in mio soccorso e cercano in tutti i modi di consolarmi e di farmi rialzare, ma nemmeno il tempo di rimettermi in piedi che sento un urgente bisogno di uscire dalla sala operatoria per correre in bagno a vomitare.

È così che è andata: una volta conclusa l'operazione, il cervello ha attivato nuovamente la parte dei sentimenti e mi ha fatto vivere tutte le emozioni insieme, facendomi cedere.

Mi scoppia la testa, mi bruciano gli occhi e mi gira lo stomaco quasi da sembrare che volesse uscire.

Che cosa faccio adesso? Che ne sarà di me se Kacchan non dovesse più svegliarsi? Io... io lo seguirò, ovunque lui andrà.

La mia vita ha un'unica direzione ed è la stessa di Kacchan. Mi è crollato nuovamente il mondo addosso, con tutto il sistema solare probabilmente, e sarai solo tu in grado di rimuovere questo peso dalle mie spalle.

La prossima volta che rientrerò nella nostra casa sarà con Kacchan... con lui, o mai più.

Io non posso... non posso proprio reggere... tutto questo.

Credo che arriverò al punto in cui non avrò più lacrime da piangere, vorrei svegliarmi da questo incubo solo nel momento in cui lo farà anche lui.

<<Izuku, stai bene?>>

Un mio collega entra nel bagno a noi riservato e mi sorprende a fissarmi nello specchio con le mani sul lavandino, cercando di riprendermi dal vomito.

Un mio collega entra nel bagno a noi riservato e mi sorprende a fissarmi nello specchio con le mani sul lavandino, cercando di riprendermi dal vomito

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