1. PARTENZA

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Ero così emozionata, non vedevo l'ora di partire. Con me avevo una valigia color blu elettrico, i miei occhiali da sole che mi tiravano su la mia scura frangetta e un vestito a righe estivo, dopotutto eravamo a fine giugno.

"Meredith! " mi girai e la vidi, la mia migliore amica, Leila.

"Leila! Temevo non arrivassi più! Sei pronta?? "

"Certo! " mi risposte in modo energico e gioioso saltandomi in braccio. Eravamo felicissime. Avremmo fatto un viaggio in crociera di 20 giorni nel sud della penisola italiana e, dopodiché, saremmo partite per la Corea, a Busan. Il nostro sogno finalmente realizzato. Avevamo appena finito gli esami di 5a liceo ed eravamo state promosse entrambe con il massimo dei voti e i nostri genitori avevano deciso di regalarci l'estate a Busan.

"Saliamo, dai!" mi sorrise, mi prese per mano e ci incamminammo fino ad arrivare dentro la nave, nel salone principale. Era un posto enorme, non sembrava nemmeno di stare dentro a una nave, ma in un hotel lussuoso e molto caro. Lasciammo così da parte lo stupore e ci avviammo verso la reception per ritirare le chiavi della stanza e per appoggiare le valige. Non c'era nemmeno tanta gente, molto probabilmente perché non tutti potevano permettersi di spendere così tanto, beh, meglio così no?

"Avete la stanza H14, seguite le scale di fianco al salone finché non arrivate all'ultimo piano, guardate poi sulle porte e troverete il numero della vostra camera, buona Crociera!" Leila prese in men che non si dica le chiavi dalla mano dell'uomo della reception e subito ci avviammo verso l'ultimo piano. Eccola. La stanza H14 si affacciava su un lungo e stretto corridoio presentandosi di fronte ad un'altra camera: l'H24.

"Hey, cosa aspetti lì impalata? Entriamo!"

"Si.. Arrivo..." la seguii nella stanza.

Appena entrata notai subito il letto matrimoniale e le bottiglie di vino davanti ad esso. Appoggiammo le valigie sul letto e non appena disfatti i bagagli ci preparammo e uscimmo fuori per visitare la nave. Eravamo in corridoio, appena fuori dalla nostra camera e delle voci nella stanza davanti alla nostra attirò la mia attenzione. Erano più voci, tutte maschili che ridevano e scherzavano, di sicuro non erano italiani. Ero curiosa, perché dall'intonazione sembravano asiatici.

"Hai sentito?" le sussurrai.

"Cosa?" mi rispose anche lei a bassa voce. Ormai io e lei comunicavamo in Coreano, avevamo studiato così tanto e adesso riuscivamo a parlarlo in modo molto fluido, lo preferivamo all'Italiano.

"Loro!" le indicai la porta. "Sono Coreani!" ne ero più che sicura.

"Ma va! Ma che ne sai tu!" replicò incredula.

La presi così per il braccio e la tirai verso la porta H24, da dove venivano quelle voci.

"H-Hey! Ma che fai!"

Le feci segno di tacere appoggiando un dito sulle mie labbra "Zitta e ascolta!"

"Ma non è giusto origliare!"

"Leila dai! È solo per qualche secondo!"

Sbuffo' ma riuscì comunque a convincerla. ".. E va bene! Ma non più di 10 secondi!"

Le sorrisi compiaciuta e appoggiammo entrambe l'orecchio con delicatezza sulla porta, io il destro e lei il sinistro cosicché da guardarci e parlare.

"Cavolo Meredith, avevi ragione! Ma quanti saranno? Sette? Otto? Fanno un gran baccano!"

"Daebak Leila! Abbiamo come vicini di stanza dei Coreani! E ti immagini se fossero pure fighi??" ero eccitatissima e senza accorgercene avevamo alzato il tono della voce.

"Aspetta.. Ma quella voce è uguale a quella di.. " sentimmo un suono netto, e la porta di colpo si aprì. Davanti a noi un ragazzo con i capelli neri e una maglietta bianca ci guardava perplesso.".. JONGKOOK!!"

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Eccomi qui! Questa era il primo capitolo del mio nuovo libro. Come avrete capito i protagonisti qui sono i BTS! Se avete commenti o consigli da darmi non esitate :) spero vi piaccia la storia, a breve pubblicherò il capitolo successivo.

~ Noémie Elizabeth Grey

BTS - SECRET DOOR SECRET LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora