13. PORTAMI VIA DA QUI.

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Erano le 21.30 e passeggiavo tranquillamente per la nave, intorno a me era pieno di coppiette che si sbaciucchiavano in ogni angolo possibile ed immaginabile, e c'era pure chi allungava un po' di più le mani! Quella sera faceva più caldo del solito così, prima di uscire, mi ero indossata una canottiera nera e dei jeans corti blu. I miei capelli erano raccolti in un elastico tranne per alcuni che mi ricadevano sul mio viso ancora pallido.
Ormai mancava poco, la mattina seguente saremo sbarcati sulle isole Greche, la nostra prima e vera tappa. Dopo l'ultimo messaggio di Yoongi, che mi aveva inviato poco prima, ero rimasta un po' pensierosa; perché mi dava appuntamento sempre tardi? Che aveva da fare prima? Decisi così che glielo avrei chiesto più tardi quando sarei stata con lui. Mancavano poco più di due ore prima dell'incontro. Iniziai così ad incamminarmi a svago fino a quanto non sentì una musica richiamare la mia attenzione, proveniva dalla mia destra, così mi girai incuriosita. Un uomo vestito di nero con il simbolo della crociera cucito sulla manica si incammino' verso di me, aveva un auricolare all'orecchio destro (e da lì capii che era uno che lavorava lì) ma non sembrava tanto minaccioso, anzi, venne verso di me con il sorriso in faccia.
"Venga signorina! Qui dentro sono sicuro si divertirà un modo! " mi prese per il braccio, sempre sorridendomi, e inizio' a tirarmi verso una porta coperta da una tenda nera, al suo fianco un altro uomo, vestito allo stesso modo, mi sorrideva altrettanto.
"No ecco io.." esitai senza portar alcun risultato.
"Dai suvvia! È gratis! Si fidi di me non se ne pentirà!" scosto' la tenda e mi fece entrare chiudendo poi la porta alle mie spalle. Dove diavolo mie aveva portato quel tizio? Mi girai e un sentiero scuro illuminato da delle luci blu mi accompagnava ad un altra porta, indietro non ci potevo tornare perché ero certa che quei due mi avrebbero ributtata dentro nuovamente, così decisi di tirare dritto. Più mi avvicinavo e più la musica si faceva alta, si sentivano anche urla e certe volte anche dei cori quando la melodia, o meglio, il rumore cessava. Aprii così la seconda porta e ormai avevo già intuito che si trattava di una discoteca per ragazzi più o meno della mia età. Mi trovavo in una stanza buia illuminata solo da alcune luci bianche e blu che giravano in continuazione senza mirare a un punto fisso,in mezzo tanta gente che saltava al ritmo della musica; era impossibile parlare con qualcuno lì e chiedere come uscire senza poi rientrare, decisi così di cercare un bar, li in mezzo ci doveva essere per forza. La musica che mettevano era orribile, musica commerciale remixata al massimo, mi chiesi più volte come diamine facevano tutti quegli esseri ad ascoltare una cosa del genere, per poi chissà quante ore. Mi alzai in punta di piedi cercando di vedere aldilà della massa, ma finché continuavano a saltare come scimmie non potevo fare molto! Mi sentivo bloccata! Poi mi venne in mente un idea: mettermi a saltare anche io, solo al ritmo sbagliato ( lo so, avrei fatto una figura di merda immane, ma se dovevo uscire da lì dovevo pur trovare un modo. Poi la maggior parte la dentro erano ubriachi, non mi avrebbero nemmeno calcolata) così iniziai a saltare anche io. Il primo salto non lo azzeccai, nel secondo un ragazzo mi aveva spintonato in avanti quindi non ero riuscita a vedere bene, al terzo saltai troppo in basso, e finalmente al quarto ci riuscii e lo vidi in fondo a destra, non lo potevano mettere più lontano eh?! Saltai così l'ultima volta tanto per memorizzarlo. Era una distanza di 8 metri circa, ma in mezzo a quella gente ci avrei messo più del normale. Iniziai così a farmi spazio in mezzo a tutta quella gentaglia, c'erano persone di ogni tipo: cinesi, italiani, africani, australiani, giapponesi, americani, tedeschi. Erano tutti lì. Avevi bisogno di fidanzarti con un bel australiano? Andavi lì e te lo trovavi sicuro,sempre se eri bella. Continuavo a farmi spazio e qualche volta mi mettevo a saltare tanto per orientarmi, ma era difficile andare avanti fra le luci che continuavano a girare, la puzza di sudore, i ragazzi che saltavano e mi venivano addosso, la situazione si faceva sempre più complicata. Non mancava molto ormai, fra me e il bar c'era una distanza di almeno 3 metri, ce l'avevo quasi fatta ma qualcuno mi prese per il braccio e mi tiro' verso il suo petto, una puzza tremenda riempì i miei polmoni, avevo la testa spiacciata contro il petto di qualcuno che si era dimenticato il deodorante, era altissimo. Non lo guardai nemmeno in viso, volevo andarmene via di lì al più presto, c'era troppa confusione, non lo sopportavo.
"Lasciami andare!!" urlai in Italiano in mezzo a tutto quel casino ma la mia voce era troppo delicata per potermi far sentire abbastanza.
"Come scusa?!" il suo viso si abbasso' arrivando con l'orecchio davanti alle mie labbra, vidi i suoi capelli castani. Era un Americano, ne ero certa, si sentiva dal suo accento.
"Lasciami andare!!!! " Urlai di nuovo cercando di spingerlo via. Intanto si muoveva a ritmo della musica ma senza saltare, mi racchiudeva fra le sue braccia tenendomi attaccata al suo corpo bagnato di sudore.
"Io? Mi devo lasciar andare? E me lo chiedi pure!?" si mise a ridere. Anche lui parlava in Italiano, ma con l'accento Americano. Che cazzo aveva capito quell'ebete? La sua mano scivolò sul mio fondoschiena stringendomelo quasi da farmi male fra le sue dita. Mi sentivo a disagio, non volevo essere toccata, non in quel modo, non da uno sconosciuto. Provai a spingerlo via con tutte le mie forze ma non ci riuscii. Il suo viso era vicino al mio e lo vidi meglio. Aveva i capelli lunghi e leggermente bagnati che per metà gli ricadevano sul viso, e gli occhi azzurri quasi bianchi con i contorni di un blu intenso. Avrà avuto qualche anno in più di me, sembrava il classico figone pieno di ragazze e assomigliava molto al giovane modello Francisco Lachowski. Sentì da dietro qualcuno sfilarmi l'elastico dai capelli facendomeli ricadere spettinati sul viso. Chi cazzo era adesso? Sentì qualcun'altro appoggiarsi e muoversi dietro di me e riconobbi il suo sesso dalla protuberanza che faceva strusciare contro il mio fondoschiena, ero completamente bloccata fra due ragazzi sconosciuti. Il ragazzo alle mie spalle blocco' le mie mani dietro di me impedendomi qualsiasi tipo di movimento, mi stringeva i polsi con una mano tanto da farmi male mentre quello davanti aveva poggiato la sua mano sul mio seno e aveva le labbra a pochi centimetri dalle mie. Le persone intorno a noi continuavano a ballare indifferenti, alcuni si mettevano anche ad incoraggiarli ma nessuno li fermava.
"Vi prego smettetela.. " non riuscì nemmeno ad urlare per quanto ero spaventata. Non dimenticai mai il viso del ragazzo davanti a me, quel sorriso malizioso, il modo in cui mi guardava. Avevo paura." Vi prego.."
I ragazzi non sembravano smettere, anzi, quello dietro di me scosto' con una mano i miei capelli e si mise a mordermi il collo con foga mentre palpava il mio fondoschiena, invece quello davanti con una mano mi toccava il seno mentre con l'altra mi teneva il viso davanti al suo a distanza di bacio. Chiusi gli occhi e mi misi a piangere dalla paura e fu in quel momento che sentii un brivido percorrermi tutta la schiena. Il mio labbro inferiore veniva tirato in avanti dai suoi denti affamati. Mi stava.. Mordendo il labbro inferiore.. Nononono non poteva essere, volevo la smettesse subito, non ce la facevo più, volevo Yoongi al più presto, ma era impossibile trovarlo lì. Le sue labbra iniziarono ad esplorare di più, andando verso il collo finché non si scontro' con l'altro ragazzo. Li sentii parlare in Americano.
"Jeff, take her in the bathroom of the nightclub. (Jeff, portiamola nel bagno della discoteca. )"
"Desmond, are you sure ( Desmond, ne sei sicuro)? "
"Of course! Idiot. (Certo! Idiota.) "in quel momento mi prese per il braccio e mi trascino' con se mentre l'altro ragazzo, Jeff, mi stava alle spalle per evitare che io scappassi via. Vidi anche lui per qualche istante illuminato da una luce bianca: aveva i capelli tinti argentati ed era più basso di quello che mi stava tirando, ma pur sempre più alto di me. Gridai aiuto ma ne ricavai solo le risate e le occhiatine date dalle persone intorno a noi. Che avevano tutti?? Perché nessuno mi aiutava?? Cercare di liberarai dalla presa di Desmond era davvero impossibile, entrambi erano ragazzi pieni di muscoli e combattere contro di loro era battaglia persa. Erano ubriachi, lo avevo sentito prima oltre all' odore pungente del sudore. Arrivammo in un corridoio nero con davanti delle porte, erano tutte chiuse e tirai un sospiro di sollievo.
"Fuck! Bathrooms are all full! (cazzo! I bagni sono tutti occupati!) "Jeff,il ragazzo dai capelli argentati.
"Jeff, it doesn't matter, we can do it here. Look. They are all committed to drinking or dancing. ( Jeff, non importa, noi lo possiamo fare qui. Guarda. Loro sono tutti impegnati a bere o a ballare)" Desmond sorrise, e io capii cosa volevano fare così, mentre parlavano, provai a scappare via ma subito il ragazzo dai capelli castani mi tiro' con uno strattone facendomi sbattere la testa contro il muro. Mi sentii fischiare le orecchie e per un attimo vidi tutto sfocato. Abbassa la testa portandomi una mano sulla nuca ma Jeff tiro' i miei capelli all'indietro facendomi nuovamente alzare il viso.
"Dove credi di andare?" Desmond. La sua mano si allungo' sotto la mia canottiera e sentì la sua pelle a contatto con la mia.
"Vi prego.. Lasciatemi andare.. Fatemi uscire da qui.. " piangevo e i capelli andavano ad attaccarsi sulle mie umide guance nascondendomi per metà il viso. Ero disperata. Mi sentivo inutile e indifesa davanti a due ragazzi forti e muscolosi che mi tenevano bloccata contro un muro. I due si misero a ridere non appena parlai e, Desmond, si avvicinò per la seconda volta al mio viso.
"Sai, che hai una voce davvero sexy?" sussurro' ma riuscì comunque a capire le sue parole. Di nuovo quel brivido, stavo iniziando a sudare freddo. Mi avrebbe baciata, era solo una questione di secondi, se non di meno.
"Yoongi... Dove s-" sussurrai con debolezza queste parole prima che le labbra di Desmond le bloccarono: le sue labbra erano appoggiate alle mie con forza. Chiusi gli occhi e lasciai le lacrime rigarmi il viso. Provai a liberarmi, ma più mi muovevo e più lui spingeva il suo bacino contro il mio. Sentivo la sua lingua, umida, spingere contro le mie labbra ma io continuavo a tenerle sigillate così decise di moderni il labbro inferiore, di nuovo. Lo Strinse fra i suoi denti e lo tiro' a sé e fu in quel momento che sentì un rumore netto davanti ai miei occhi. Le mie labbra furono tirate via violentemente dai suoi denti facendomi sanguinare mentre davanti a me, un ragazzo, mi aveva appena protetta. Lo vedevo con la coda dell'occhio ma notai solo i suoi muscoli e il fatto che era più basso di loro in mezzo a tutte quelle luci, li stava prendendo entrambi a botte con rabbia e senza alcuna pietà.

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Sisi lo so dovevo pubblicare ieri sera ma ho portato avanti il progetto BTS su Twitter per tutta la notte xD non so se ne siete a conoscenza~
Comunque secondo voi, chi è il ragazzo che ha protetto Meredith? ~
Ci vediamo nel prossimo capitolo!

BTS - SECRET DOOR SECRET LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora