Capitolo ventinove.

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N.A. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla.



HALF A HEART

(Ice on Fire) capitolo 29.

POV di Hanna.


Sembrava che tutto a poco a poco stesse tornando alla normalità. Mio fratello aveva gli occhi a cuoricino ogni volta che chiudeva Skype con Aria e mi aveva raccontato del suo riavvicinamento con Harry, Josh era tornato quello di sempre, Emma mi rifilava una sillaba in più ogni giorno, continuavo a parlare segretamente con Liam e Harry sembrava quasi essersi trasformato in un'altra persona. Chiamava spesso, quando ci incontravamo al locale mi sorrideva sempre e, cosa più importante, aveva ricominciato a suonare ed era tornato a casa di Zayn. E Zayn? Ero seduta quel giorno da Mary ad aspettarlo, perchè era stato via non solo un giorno, come mi aveva accennato, ma per ben quattro. Ed eccomi lì, al quarto giorno, in un martedì pomeriggio e piovoso, con in mano una tazza di tea. Ci soffiai sopra per raffreddarlo un pò, mentre cercavo di combattere contro il raffreddore.

«Dovresti mettere un pò di crema lì.»

Mary si avvicinò al mio tavolo e indicò il mio naso screpolato e rosso che mi faceva somigliare a Rudolf.

«Vorrei solo qualcosa che mi faccia stare meglio.. ma ovviamente non posso.»

Indicai la mia pancia che continuava a crescere sempre di più e sbuffai, sembrandomi un pupazzo con il fischietto per il mio tono di voce.

«Le nausee sono finite?»

«Si, almeno quelle.»

Mi accarezzai il ventre con una mano e quando alzai la testa vidi proprio Zayn entrare nel locale. Aveva tagliato I capelli e aveva un aspetto meraviglioso. Sembrava felice, più sereno.. come se portasse buone notizie.

«Hanna!»

Non appena mi vide il suo viso si illuminò in un sorriso e, quando mi alzai per salutarlo, lui mi strinse in un abbraccio. Mi alzò da terra e mi fece volteggiare in aria, suscitando in me uno stupido gridolino di sorpresa.

«Mi sei mancata!» mi disse, una volta messa giù.

«Anche tu mi sei mancato.»

«Bentornato teppista.»

Mary lo salutò con un sorriso e Zayn le fece un cenno con la testa.

«Ehi, mi sei mancata anche tu.»

Le diede un bacio sulla guancia e Mary scherzosamente lo spinse via.

«Non c'è bisogno di tante smancerie per chiedere una tazza di caffè!»

Risi alla scena e la vidi sparire dietro al bancone, mentre noi prendevamo posto al tavolo.

«Hai un aspetto diverso.. cosa diamine hai fatto?»

«Bhe.. cara Hanna, hai davanti ai tuoi occhi il nuovo apprendista della Design Academy Tattoo

Zayn mi sorrise soddisfatto, come un idiota, e io più lo guardavo, più rimanevo confusa.

«Ehm.. dovrei sapere cos'è?»

«Solo l'accademia di tatuaggi più importante di tutta l'America?»

Mi guardò come se la cosa fosse ovvia, ma nella mia testa il posto migliore era sempre stato l'Italia. Degli altri non mi preoccupavo.

«Davvero? Oh aspetta.. America?»

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