Capitolo trentacinque.

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N.A. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla.

POV di Hanna.

«Dannazione! Era un buon lancio!»
Zayn brontolava sul divano davanti a una partita di baseball, insieme ad Harry e Louis. Dalla cucina sentivo il telecronista che blaterava qualcosa ma non mi ero mai interessata di questo genere di sport.
«Sono molto accaniti.»
Passai un altro piatto a Denise, che iniziò ad asciugarlo. Avevamo deciso di cenare tutti insieme a casa di Harry e Zayn per passare un po' di tempo con lui e Denise prima della partenza. Non sapevo ancora attribuire un qualche tipo di relazione a quei due, ma mi ritrovai nella cucina dei ragazzi a lavare i piatti insieme a lei. Era simpatica, forse un po' troppo tatuata, ma molto dolce.
«Harry e Louis da piccoli passavano ore intere sul divano di casa nostra a guardare qualsiasi tipo di sport, erano così buffi.»
Denise sorrise e prese un bicchiere.
«Oh, immagino quanto ti avranno fatta annoiare.»
«In realtà no.. avresti dovuto vedere quando Harry provò a lanciare una palla di baseball a Louis, lo prese in piena faccia!»
«Non è vero!»
Io e Denise scoppiammo a ridere e io ricordai la scena nella mia mente. Mio fratello e Harry non avevano mai spiccato negli sport. Harry era più bravo con la chitarra, Louis con la macchina fotografica. Liam.. Liam si che era bravo nello sport.
«Qualcosa vi diverte?»
Harry mi abbracciò dalle spalle, facendomi trasalire.
«Hanna mi raccontava alcuni episodi interessanti su te e Louis.» spiegò Denise ancora divertita.
«Davvero? E cosa in particolare?»
Harry si appoggiò al bancone con le braccia conserte e io mi asciugai le mani con il panno.
«La squadra è completamente da rifare!»
Non potei rispondere perchè Zayn e Louis ci raggiunsero in cucina e ne fui grata. Solo il pensiero di Liam mi faceva male. Harry sembrò notare il mio cambiamento ma non fece domande.
«Avanti Zayn, è solo una partita.» lo rassicurò Louis.
«Louis ormai pensa solo all'amore.» lo prese in giro Harry.
Rimasi a guardarli mentre si prendevano in giro, mettendo per un momento da parte Liam, e poi Zayn disse:
«Placa i tuoi ormoni, tra poco la rivedrai.»
Mi alzai da dove ero seduta, strisciando la sedia a terra, e tutti mi fissarono, in attesa.
«Cosa? Sto solo andando.. in bagno..»
Sembrarono crederci e così mi dileguai. Sentii ancora i vocii dalla cucina mentre prendevo il corridoio opposto al bagno per raggiungere la stanza di Harry. Accesi la luce per non rimanere nell'oscurità e fissai le foto attaccate al muro con le puntine. Alcune ritraevano me e lui, altre lui e Chester, altre con Louis, Zayn.. ero riuscita a fargliele tirare fuori dal cassetto e metterle in mostra. Chiusi la porta e andai a sedermi sul letto, circondata dalle nostre giacche e le borse. Chiusi gli occhi e pensai a quella notte, a quella maledetta notte. Le lacrime iniziarono a scendermi lungo le guance.
Non dovresti essere qui..
E puntuale come sempre, era lì. Con quella stessa maglietta del primo giorno di scuola e i capelli perfetti.
«Non ci riesco Liam..»
Devi smetterla di pensarmi Hanna, non è stata colpa tua, perdonati!
Scossi velocemente la testa, singhiozzando.
«Smettila! Sai che non è vero!»
Sai perchè sono qui? Sai perchè sono qui?!
Iniziò ad alzare la voce mentre io continuavo a scuotere la testa.
«Non farlo..»
Dillo Hanna!
«Hanna?»
La voce di Harry in corridoio mi fece sussultare e di scatto andai verso la porta e la chiusi a chiave.
Hanna.. io non dovrei essere qui..
«Hanna? - Harry era sempre più vicino alla porta – Hanna sei qui?»
Rimasi appoggiata al legno, con la mano sulla maniglia, nonostante la avessi già chiusa.
«Perchè devi farmelo dire?»
Devi dirmelo Hanna..
«Hanna! Che succede?»
Harry iniziò a battere sulla porta, la voce preoccupata.
«Non posso.. non posso dirtelo..»
Non cambierà niente..
«Non ti vedrò più..»
Avevo gli occhi zuppi di lacrime ed Harry continuava a chiamarmi dall'altro lato.
«E' qui? E' lì dentro con te?»
Rimasi sorpresa dalla sua domanda e per un attimo rimasi perplessa.
Hanna..
«Liam è lì con te?» continuava a chiedermi Harry.
«Si.. è qui..»
Ci fu un attimo di silenzio, sentii la voce di mio fratello ma Harry lo zittì quasi subito facendo tornare il silenzio.
«Cosa ti sta dicendo?»
Non so perchè ma appoggiai la guancia al legno freddo della porta come per sentirlo più vicino. Liam apparve al mio fianco, imitandomi, e quasi scoppiai a piangere di nuovo.
«Mi sta dicendo.. che non è stata colpa mia..»
«E che altro?» chiese Harry.
Non riuscivo proprio a dirlo.
Ogni volta che aprivo la bocca per dirlo sentivo un dolore nel petto.
Sarai sempre la mia migliore amica..
«Non farlo..»
Chiusi gli occhi di nuovo per non guardai i suoi e mi tappai le orecchie. Cacciai un urlo così forte che quando aprii gli occhi Liam era sparito e io ero senza fiato. La casa era ancora silenziosa.
«Hanna!»
Harry mi chiamò dall'altro lato, con il tono quasi afflitto. Feci scattare la serratura e aprii la porta, trovandomi un Harry addolorato e gli altri confusi e preoccupati. Mi gettai tra le sue braccia, esausta. Lui mi coccolò, mi cullò, mi accarezzò una guancia e mi lasciò baci tra i capelli.

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