Capitolo trentatré

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N.A. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla.

HALF A HEART

(Ice on Fire) capitolo 32.



POV di Hanna.

Il concerto era andato alla grande, era andato proprio alla grande. Harry aveva avuto la dimostrazione che sarebbe potuto diventare qualcuno e, soprattutto, che molta gente apprezzava le sue canzoni, a parte dalla sottoscritta ovviamente. Così finalmente era andato da Robert e aveva acconsentito a provare la carriera da cantante. Avrebbero iniziato con piccoli concerti in alcuni locali, Robert aveva ancora delle importanti conoscenze e sono sicura che Harry avrebbe saputo farsi valere. Dunque.. il mio fidanzato stava provando a realizzare il suo sogno e io, seduta al tavolo della cucina, cercavo di disegnare qualcosa. La matita scivolava con la mia mano sul foglio, descrivendo delle linee morbide che davano vita a lunghi abiti. Ero felice, mio padre aveva ragione.
«Sapevo non ti fosse passata.»
Liam apparve al mio fianco vestito con una maglietta che raffigurava il numero 21 e un bermuda di jeans. Era vestito così il nostro primo giorno di scuola, quando tutti ci fissavano perchè sembravamo la coppia perfetta. Sorrisi a guardarlo, rattristandomi al ricordo.
«Mi è sempre piaciuta quella maglietta.» dissi.
«Me lo ricordo.. prometti che penserai all'Italia?»
«Ci sto già pensando mi sembra.»
Indicai il foglio davanti a me sul tavolo e lui sorrise, riscaldando per un attimo il mio cuore. Erano ormai rare le volte in cui potevamo parlare da soli. Harry, fortunatamente, ormai mi stava sempre incollato, e Louis, che al momento era andato a prendere mia madre alla stazione degli autobus, sembrava girarmi sempre attorno.
«Promettimi che lo farai Hanna.» ripetè, questa volta serio.
«Ho già detto di si..»
«Non quello.. promettimi che lo farai..»
La voce di Liam si affievolì a poco a poco, nel momento in cui il mio cellulare vibrò sul marmo freddo. Mi voltai di nuovo al mio fianco, senza vedere nessuno. Tornai sul mio telefono, il quale lo schermo indicava che stavo ricevendo una chiamata da un numero sconosciuto. Ci misi un po' a rispondere, tra le parole di Liam e alla mia fissazione a non rispondere mai all'apparizione di questa scritta, decisi alla fine di premere il verde.
«Pronto?»
Fissai il disegno che adesso aveva preso la forma di un abito da bambina, con un fiocco alla vita e delle piccole balze.
Buongiorno, parlo con la signorina Tomlinson?
Una voce familiare risuonò nel mio orecchio e subito mi misi in allarme.
«Si.. sono io, chi parla?»
Oh Hanna, sono la preside Moore, tua mamma mi ha dato il tuo numero di cellulare.. come stai?
La preside Moore.
Non sentivo questa donna da un anno ormai.
«Salve preside Moore.. s-sto bene, lei?»
Deglutii a fatica, agitata senza sapere per cosa.
Tutto bene Hanna, a parte qualche ragazzino che cerca di sabotare la scuola..
Risi insieme a lei.
Ho saputo dell'Italia, mi dispiace molto..
Aggiunse, facendomi sprofondare. Abitavamo in un piccolo quartiere e le notizie correvano veloci.
«Anche a me.. le serviva qualcosa?»
Si, perdonami.. so che molto probabilmente sto per chiederti molto, ma la signora Payne ha davvero insistito e io credo che abbia ragione..
La signora Payne? Sentire parlare di Karen mi metteva sempre una tristezza assurda. Non la vedevo dal giorno del funerale e non avevo mai avuto il coraggio di chiamarla o andare a farle visita.
«Insistito per cosa?»
Liam tra qualche giorno avrebbe compiuto vent'anni Hanna..
Quasi mi cadde il telefono dalle mani, quasi caddi io stessa dalla sedia, quasi scoppiai a piangere lì all'istante. Non volevo sentire quello che aveva dire, lo immaginavo, e non volevo sentirlo. C'era solo un motivo per cui la preside Moore chiamava la ragazza che una volta era stata una studentessa modello in queste circostanze.
Vorremmo organizzare un falò in suo onore e vorrei che tu dicessi qualche parola..
Dio! Lo sapevo!
Mi alzai velocemente dalla sedia e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza. Sentivo il dolore tornare e scavarmi una voragine nel petto, la stessa voragine che si stava ricucendo solo adesso. Chester mi guardò dal divano, confuso. Volevo piangere, volevo solo piangere. Liam lo sapeva, sapeva cosa mi avrebbero chiesto.
«Io.. n-non lo so se posso..» balbettai.
So che ti stiamo chiedendo molto Hanna, ma tu sei l'unica che conosceva più di tutti Liam, la sua famiglia ti ama e sono sicura che anche lui ne sarebbe felice..
A quella frase le parole di solo poco fa di Liam mi tornarono in mente.
"Promettimi che lo farai.." mi aveva detto.
Non potevo darle una risposta adesso, non potevo proprio.
«Posso farglielo sapere? Ho bisogno di pensarci su..»
Ci fu un attimo di silenzio, in cui io cercai di combattere i singhiozzi, e poi la Moore parlò.
Certamente Hanna.. a presto.
Il suo tono era dolce, più dolce di quanto avessi mai sentito. Si era sempre preoccupata per me, per il mio futuro. Stava per mandare a monte la mia relazione con Harry, ma era una brava donna. Chiusi la chiamata e sprofondai sul divano, più confusa che mai. Ritornare nella mia scuola con tutti quei ricordi, rivedere tutti i nostri compagni, rivedere i suoi genitori. Era davvero troppo.
«Non posso farlo Liam..» sussurrai.
Il mio telefono vibrò di nuovo e stavo per lanciarlo contro il muro quando lessi il nome di Harry sullo schermo.
«Hey.»
Hey, che succede?
Harry e il suo conoscermi troppo bene.
«Ho avuto una conversazione che preferivo non avere.»
Con chi? Tua madre?
Certo, mia madre poteva sembrare la candidata perfetta, visti i nostri precedenti, ma questa volta non era colpa sua.
«No.. mi ha chiamata la preside Moore.. la scuola organizza un falò per il compleanno di Liam e vorrebbe che dicessi qualcosa..»
Silenzio.
Troppo silenzio.
Poi Harry parlò.
Penso che dovresti Hanna..
Sapevo avrebbe detto così, tutti me lo avrebbero consigliato. Anche Liam mi aveva pregata di farlo.
So che sarà difficile, ma penso che forse sarebbe il momento giusto per dirgli finalmente addio.. sai cosa intendo..
Alzai lo sguardo e vidi Liam di fianco a Chester sul divano che mi fissava sorridendo. Sapevo cosa intendeva. Sperava che forse, dicendo qualcosa su Liam, finalmente avrei potuto dirgli addio e sarebbe scomparso per sempre. Ma la domanda era.. io ero pronta a dirgli addio?
«E se io non fossi pronta? Per dirgli addio..» ammisi.
Dovrai esserlo Hanna.. devi lasciarlo andare..
Una lacrima mi scivolò sulla guancia e la asciugai via velocemente, scuotendo la testa.
«Devo pensarci, ci vediamo più tardi Harry..»
Ti amo Hanna.
«Lo so.. anche io.»

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