Capitolo 29:
- dove si incontra un altro team della BAU
- dove Hotch corre un rischio
- dove Emily incontra qualcuno
>> ep. 05x18«Dove stiamo andando?»
«Te l'ho detto, dovrai aspettare di essere lì,» mi ripeté per la terza volta, esasperato dalla mia insistenza.
«Oh, avanti, dammi almeno un indizio!» lo implorai, piegando il ginocchio sinistro così da voltarmi a guardarlo. Infilai la mano nel pacchetto di caramelle e ne estrassi una alla mora, che mi ficcai in bocca prima di circondare lo schienale del suo sedile con il braccio. «Sai che continuerò a tormentarti finché non lo farai,» commentai, le parole distorte dalla caramella gommosa.
Hotch accennò un sorriso. «E tu sai che non tollero i preponenti, tantomeno quelli che mi ricattano.»
Mi venne da ridere, perciò mi tirai indietro gli occhiali da sole sulla testa e gli rifilai uno sguardo divertito. «Nemmeno quelli che ti corrompono?»
Lui roteò gli occhi, una mano sul volante e il gomito sinistro vicino al finestrino. Non mi guardò, ma dal sorrisetto che gli incurvava le labbra dedussi che non serviva. «Come avresti intenzione di corrompermi?» domandò, imboccando una svolta a destra.
La mano che tenevo appoggiata sul suo schienale scivolò sul retro della sua nuca, accarezzandola lasciva. «Non lo so, signore. Ha qualche idea in mente?»
«Più di una,» rispose, con un'aria così maliziosa che spalancai di riflesso la bocca, stupefatta. «Ma adesso dobbiamo scendere, raggio di sole, perché siamo arrivati.»
Mi guardai attorno, curiosa, arrivando quasi a schiacciare il viso contro il vetro per osservare meglio il luogo dove mi aveva portata. Era una palestra, come campeggiava scritto sulla grande insegna appesa sopra l'entrata. Il palazzo era vecchio, leggermente rovinato, i mattoni rossi quasi indistinguibili dato l'enorme numero di graffiti colorati. Due uomini alti, vestiti con i joggers e la canottiera, chiacchieravano davanti l'ingresso con due borsoni neri sulla spalla.
«Dove siamo?» chiesi, voltandomi verso Aaron. Ebbi un'illuminazione, e mi portai le mani alla bocca. «Non mi dire che è un convegno segreto di Richard Castle!» esclamai, già con gli occhi a forma di cuore.
Lui fece una smorfia di ribrezzo. «Ti piace quel tipo?» mi fece eco, simulando di avere i brividi. «Dio, Riva. Non pensavo tu potessi cadere più in basso.»
Roteai gli occhi e gli diedi un leggero spintone. «Avanti, allora che ci facciamo qui?» reiterai, cercando tra le caramelle se ce ne fosse una particolarmente allettante.
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505 || aaron hotchner
FanfictionTori Riva non voleva entrare alla BAU. Dopotutto, per quanto potesse essere prestigiosa, era un posto da matti: rapimenti, persecuzioni, omicidi, bombe, sette sataniche, episodi di piromania, e chi più ne ha ne metta. Se non fosse stato per Emily...