L'Onorevole Roselius

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NOME DELLA CANZONE-Zinnia Battle

*E' preferibile far partire la melodia quando è richiesto*

Dalle già levate soglie dell'arena, le guardie spinsero con veemenza ad una ad una le future vittime di Roselius.

Non appena varcarono le porte del campo di battaglia, vennero inondati di fischi; fischi di coloro che non avranno mai il coraggio di provare ad affrontare il temuto e sadico festival per ambire alla bramata ricchezza. In tutto gli sfidanti erano sette.

In pratica un sette contro uno, viste le usuali alleanze che andavano a formarsi anno dopo anno.

Non vi erano mai stati così tanti sfidanti; la regina quest'anno aveva voluto strafare, pensando che l'aumento di mole, sangue versato e la presenza di un Corvino avrebbero aumentato le sue probabilità di appagarsi dopo tanto tempo.

Dai cancelli dell'Arena Bronzea si palesarono: un abile stregone d'alto lignaggio vestito con una tonaca blu notte adornata da qualche striscia d'oro; una fanciulla mezza vampira dai capelli bianchi come la neve,

accompagnata anche da sua madre e suo padre, entrambi abili guerrieri come lei; un segaligno orco talmente colpito dalla perpetua arsione per il principio scomparso, che ormai riusciva a sopravvivere succhiando il suo stesso sangue, come usavano fare gli umani.

Erano infatti evidenti i profondi tagli sulle sue vene appena sotto i polsi. Poi vi era un vampiro benestante proveniente dalla Capitale Dorata, benedetto dalla grazia del signore dell'oro che lo scongiurava dal più grande flagello di ogni vampiro. Infine vi era un guerriero con una testa ferina, riparata da una cervelliera, che ammiccava a quella di un leone.

Aveva due ali bianche di media grandezza che sbucavano da dietro la sua schiena bardata da un'armatura color borgogna, la quale, essendo priva di gambali, proteggeva solo la parte superiore del corpo di quella bestia leonina, lasciando nude le gambe. 

Dopo essersi messi tutti in circolo a Roselius, la vecchia consorte di Rèoro disse elevando le sue ingioiellate mani giubilanti verso il cielo:" Che Il Festival Della Lama abbia inizio!" 

L'interno dell'arena ovviamente non era piatto come i vasti territori del Deserto Dorato: in essa vi erano molte rocce che conferivano riparo anche se fatiscenti.

Vi era poi il fiume che attraversava tutta Rupestride, il quale tagliava quasi per metà il rupestre, e pieno d'anfratti, campo di battaglia di quella sanguinaria arena rossiccia.

Il nome di questa via di plasma vermiglio era "Ragier"(pron. Ràghier), e agli albori di Princìpia era il più vasto fra i torrenti creati dalla Dea Pietrificata.

Dal verdeggiante nord-ovest, arrivava fino al nevoso sud-est percorrendo le rigogliose foreste adesso paradossali per questo cumulo di sabbie rocciose e scottanti.

Nubius dopo le parole di Malice non stava più nell'armatura, rivedere suo fratello compiere l'arte primaria di ogni Corvino lo stava facendo emozionare come mai prima d'ora. Nel frattempo sul campo di battaglia le danze predette dalla vampira più bella della stella quadriforme, erano cominciate. 

*E' PREFERIBILE FAR PARTIRE LA CANZONE DA QUI*

Nel centro dell'arena Roselius creò un vortice di sabbia facendo girare la sua inconsumabile spada.

Le consuete tempeste del Deserto Dorato erano state portate all'interno del campo di battaglia. Nessuno riusciva a vedere più nulla, neppure gli spettatori, che stupiti ed a bocca aperta si chiedevano come si sarebbe potuto evolvere quel cieco e burrascoso duello.

L'unica cosa che si poteva scorgere in quel tornado giallo ocra, era il rosso che marchiava la spada del Giullare Della Carneficina che ad intermittenza poteva essere vista vagare all'interno di quel ciclone ad una velocità supersonica.

Le Cronache Scarlatte - Il CavaliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora