Parte 9- Nothing Else Matters

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"So close, no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else mattersNever opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words, I don't just say
And nothing else mattersTrust I seek and I find in you
Every day for us something new"


"La vita senza musica è semplicemente un errore, una fatica, un esilio -
Friedrich Nietsche.



Izuku si avvolge stretto tra le mani il piede destro che ha sapientemente liberato dall'ingombro della scarpetta da danza. Lo massaggia con movimenti circolari, osservandolo soprappensiero.
Toglie delicatamente anche l'altra punta, scrutando per alcuni istanti come il livido sotto l'unghia dell'alluce stia diventando dello stesso colore scuro del carbone.

- Non pensi che sarebbe stato meglio chiederglielo invece che fare una mossa del genere? -
Midoriya alza lo sguardo verso Todoroki che sta flettendo la schiena, osservando i propri movimenti riflessi dallo specchio dell'aula.

- Non avrebbe accettato il mio aiuto- Dichiara serio togliendosi le fasciature dalle dita dei piedi e muovendoli piano.
- E comunque oramai l'ho fatto.-

Abbassa la testa cercando nel borsone i calzini, infilandoseli svelto per poi procedere a fare altrettanto anche con le scarpe.
Per tutta la lezione ha faticato a stare al passo con gli altri ed infatti ha seriamente rischiato più volte di farsi male.
La mente vagava altrove: non vedeva l'ora che terminasse per poter fiondarsi a casa di Katsuki.

- Io comunque vado subito a portarglielo. Ci vediamo dopo?-
Il ragazzo dagli occhi eterocromatici non risponde, si sposta apaticamente i capelli dalla fronte cercando di posizionarli dietro alle orecchie.

- Izuku, ho capito che non ti va di parlarne, ma seriamente ... come farai adesso a pagarti la rata dell'università?-

Le spalle del ragazzo si irrigidiscono impercettibilmente.
Purtroppo è un pensiero che l'ha attraversato nelle ultime ore tantissime volte. Ma neppure il timore di dover lasciare il conservatorio lo ha fatto desistere dalla sua idea iniziale.

-Sto già cercando nei vari siti online un lavorino da poter fare la sera. Non preoccuparti per me Shoto.-


Il ballerino cammina veloce per la strada, inoltrandosi nelle luci calanti che accompagnano il pomeriggio.
Appare tranquillo, ma il respiro pesante e il formicolio che sente scorrergli addosso dimostra invece quanto sia effettivamente preoccupato.
Da una parte non vede l'ora di arrivare a casa di Bakugo e consegnargli il violino.
Dall'altra, ha il terrore che il ragazzo possa arrabbiarsi moltissimo con lui.

Quando raggiunge la casa e suona il campanello, il tremolio emozionato delle mani gli sfugge al controllo.
Sbuffa spazientito contro se stesso, mordendosi l'interno della guancia.
Ad aprire la porta è proprio Katsuki. Il ragazzo arriccia il naso irritato, fissandolo per vari secondi cupo.

-Non ti avevo detto che ci saremmo sentiti domani? - Domanda alzando un sopracciglio.

Izuku alza gli angoli della bocca in un sorrisino furbo prima di sbattergli sul petto, con poca grazia, la custodia del violino.
Bakugo la osserva sgranando gli occhi allibito.

- Cosa cazzo sarebbe? - Chiede con voce tremante.

-Secondo te cosa mai potrebbe essere?- Risponde Izuku aumentando la portata del ghigno.

Katsuki si rivolta tra le mani lo strumento, incapace di riuscire ad emettere fuori un suono che sia di senso compiuto.
Un brivido di consapevolezza gli attraversa la schiena.
Si gira dirigendosi verso l'interno della casa.
- Seguimi- Dichiara solamente avvolto dalla sicurezza che Izuku lo farà senza fiatare.

BakuDeku- La nostra melodia - DekuBakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora