Harry e silente arrivarono su una scogliera che dava sul mare, dovettero usare una barca magica per raggiungere l'enorme caverna in cui l'horcux era stato riposto. Mentre si addentravano sempre di più nel ventre della terra, Harry non riusciva a ignorare quel crescente senso di disagio che gli attanagliava le viscere.
-é questo il posto?
-Si... Questo posto ha conosciuto la magia
Un attimo dopo aver detto queste parole, Silente puntò la bacchetta sulla propria mano, incidendo un taglio profondo.
-Signore...?
-Per riuscire a conquistarsi l'accesso, bisogna fare un sacrificio: un sacrificio che ha lo scopo di indebolire gli intrusi.
Parlando l'uomo appoggiò la propria mano sulla parete, lasciando che la roccia si sporcasse di sangue.
-Avresti dovuto lasciare che fossi io a ferirmi.
-Oh, no, Harry, il tuo sangue è molto più prezioso del mio.
Che razza di sciocchezze stava dicendo? Al posto che ribattere, il ragazzo si affrettò a prendere la mano del preside fra le sue, gli puntò contro la bacchetta, e rischiuse la ferita in poco tempo.
-Non sapevo avessi imparato questo genere di magie...
Sorrise angelico.
-Mi faccio male fin troppe volte per non chiedere a madama Chips qualche consiglio su come rattopparmi da solo.
L'uomo rise piano.
-Immagino tu abbia ragione.
Mentre parlavano, la grande parete di roccia, sporca del sangue di Silente si era aperta, rivelando un corridoio buio scavato nella pietra e lasciando fuggire un branco di pipistrelli.
-Silente non ha certo reso il sicuro il posto dove nasconde i suoi averi, è probabile che ci siano certe difese ben posizionate; stai attento ora, Harry.
Raggiunsero dell'acqua, ma appena oltre i confini illuminati dalle loro bacchette, era così buio che non si vedeva neanche se fosse una pozzanghera o un oceano. Il preside, lanciò una luce, che percorse quasi un kilometro, prima di risplendere di più illuminando un isoletta al centro di quello che sembrava un largo lago nero.
-Ecco, quello è il nostro obbiettivo... il problema è come arrivarci
Trovarono una barca di legno, a remi, ma appena vi furono sopra, questa si mosse da sola, diretta alla piccola isola. Harry osservò l'acqua scura, più si avvicinavano più aveva l'impressione di essere in preicolo.
-Signore, non avete paura?
Silente gli sorrise
-Certo che no, Harry, sono assieme a te, perché dovrei avere paura?
Raggiunsero il centro, un insieme di scogli acuminati e taglienti al centro del quale c'era una struttura simile ad un pensatoio, piena di un liquido trasparente con all'interno un ciondolo e una conchiglia. Silente immerse la mano in acqua, non era strano che fosse stato avvelenato se questa era la prudenza che era solito usare. Sorprendentemente non successe nulla, se non che il ciondolo risultava inafferrabile, mentre la conchiglia sembrava normale. Dopo vari tentativi, l'uomo guardò serio Harry.
-Ora ho bisogno che tu prenda quella conchiglia e mi faccia bere il contenuto fino a raggiungere l'hocrx. Non importa cosa ti dirò, potrei perfino supplicarti di uccidermi, ma tu devi farmi bere, capito?
Harry annuì. Iniziò a farlo bere e si vedeva che silente soffriva, ciò nonostante i primi tre giri andarono bene, poi, come l'uomo aveva previsto, iniziò a rifiutarsi di bere, lo supplicava, si lamentava e lo minacciava. Sembrava quasi un bambino, era estremamente penoso vederlo in quello stato. Ma Harry non si fermò. Prima cercò di persuaderlo.
-Avanti, manca poco, non si fida di me, Signore?
E silente beveva, ma quando ormai mancava poco più di una conchiglia d'acqua, le cose si stavano facendo sempre più difficili, così Harry si trovò costretto a prendere li volto dell'uomo fra le mani e costringerlo a tenere la bocca aperta, mentre versava a forza le ultime parti di liquido nella sua gola.
Infine lo mollò e recuperò esaltato il medaglione. Erano riusciti a recuperare l'horcrux! Anche se Harry non aveva fatto molto, l'euforia della vittoria lo travolse per un istante, poi Silente riattirò la sua attenzione con un rantolo.
-Acqua... portami dell'acqua Harry.
-Subito signore.
Con un rapido colpo di bacchetta, riempì la conca di acqua, ma quando provò a prenderla su con la conchiglia era come se fosse aria. Provò a prenderla con le mani, ma anche in questo caso non c'era verso. Provò a evocare l'acqua direttamente nella bocca dell'uomo, ma non ebbe alcun effetto e, di nuovo, Silente rantolò, con più spossatezza di prima.
-Acqua...
Si guardò attorno e lo sguardo gli cadde sull'acqua scura illuminata dalla sfera di luce che precedentemente silente aveva lanciato. Deglutì, intuendo che probabilmente quella era l'unica opzione, probabilmente anche quella era parte della prova di Tom. Recuperò la conchiglia e si avvicinò piano alla riva, attento a non caderci dentro. In quel momento, l'incantesimo luminoso lanciato dal preside decadde completamente, spegnendosi in acqua come un sole che tramonta.
-Lumos
La luce fioca della bacchetta era decisamente poco pratica e disegnava ombre inquietanti su tutta la superficie dell'acqua. Prima di chinarsi a raccoglierne un po', Harry si assicurò che non ci fosse nulla nell'acqua. Sembrava pulita, ma nel momento stesso in cui provò a tornare da Silente, con la conchiglia piena, una mano scheletrica lo afferrò cercando di trascinarlo giù.
-Reducto
La mano, esplose, lasciandolo libero di arretrare, ma altre ne spuntarono dall'acqua, numerose, attaccate a corpi scheletrici che sembravano cadaveri e che piano, iniziarono a strisciare verso di loro, ammassandosi. Era una scena orribile, che sembrava uscire direttamente da un film Horror sugli zombie. Il ragazzo conosceva uno o due incantesimi che avrebbero potuto sbarazzarsi di tutte le creature, ma non voleva far sapere a Silente che conosceva degli incantesimi capaci di compiere delle stragi. Quindi arretrò, verso il vecchio preside, bruciando i mostri che gli arrivavano più vicino, gli diede da bere e sperò che si riprendesse abbastanza in fretta da tirarli fuori da quella situazione, oppure svenisse. Sembrava riprendersi, Harry provò a dargli un po' di tempo erigendo una barriera per tenere quelle creature a qualche metro da loro.
Poi tutto prese fuoco. Harry non si era neanche accorto che Silente aveva lanciato un incantesimo, ma improvvisamente loro due si trovavano nell'occhio di un enorme ciclone di fuoco che in pochi istanti distrusse completamente quelle creature. Anche se scossa dalle fiamme, comunque, la barriera di Harry non si infranse.
Dopo questo, finalmente Harry e Silente poterono tornare a casa col loro bottino.
Una volta raggiunto finalmente l'ufficio, Harry era pronto a consegnare l'horcrux e tornarsene nel suo dormitorio, ma il preside si sedette allegro sul divano rosso vicino all'enorme globo terrestre.
-Posso offrirti un tè Harry? Qualche caramella? Dobbiamo festeggiare il nostro successo.
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Memory
FanfictionLa mente umana è delicata, ma a volte è molto più incredibile di quanto si possa pensare. Cosa accadrebbe se Harry, durante le lezioni di legilimanzia col professor Piton fosse portato troppo al limite e se la sua mente stremata gli mostrasse delle...