Kageyama x reader 🥛🔜 🟢

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Erano giorni che T/N era costretta a letto. Le girava continuamente la testa, aveva un senso di nausea insopportabile e quasi ogni ora doveva andare a vomitare. Per Tobio, il suo bellissimo marito atleta e pallavolista professionista non era niente di che: semplice influenza le disse.

Certo lui sarebbe andato agli allenamenti anche con la febbre alta o con l'influenza o persino con un braccio rotto (cosa successa realmente). A volte però, si dimenticava che lei non aveva la stessa resistenza e che le sue influenze duravano settimane intere. Tutto il suo organismo non faceva altro che indebolirla così tanto, che non aveva neanche la forza di mangiare.

Eppure, sotto sotto, Tobio si preoccupava molto per lei e per il suo stato di salute. Anche se spesso non lo dava a vedere, le preparava una tazza di latte caldo <<Avevo voglia di latte, così ho pensato di farne te un po' anche a te>> arrossiva poi, come se si imbarazzasse di certe cose dopo due anni di matrimonio e tanti altri di fidanzamento.

<<Il mio coach mi dice che sarebbe meglio dormire con due cuscini quando si è raffreddati>> le diceva quando non riusciva a respirare durante la notte.

T/N ricordava sempre di tutti questi momenti quando le ricapitava una situazione del genere e adesso, che stava a letto con una bacinella accanto per vomitare, avrebbe tanto voluto vedere Tobio entrare dalla porta di casa e regalarle un po' di attenzioni.

Ma ahimè...lui aveva una partita quella sera, e T/N si sentiva in colpa per essertela persa. Aveva sempre assistito a tutte le sue partite, ma suo marito insistette nel vederla a letto, al calduccio e con tutto il necessario per farla sentire meglio.

Quanto si sentiva in colpa, quanto si sentiva male senza il suo Tobio al suo fianco. Il cellulare squillò, era sua madre che la chiamava una volta al giorno per sapere come stava andando la sua influenza.

<<Sto venendo a trovarti>> annunciò al telefono.

Poco dopo la porta di casa si aprì e la donna corse verso la camera da letto con una busta in mano. <<Come ti senti?>> le chiese amorevolmente.

Fu allora che T/N ebbe un senso di nausea improvviso e corse subito un bagno, seguita da una madre preoccupata. Aveva vomitato un'altra volta.

<<Tobio è ancora impegnato con la partita?>> le chiese, mentre L aiutava a ripulirsi.

<<Si...caspita avrei tanto voluto assistere alla sua partita>>

La madre maneggiò qualcosa nella busta, cacciando una piccola confezione. <<Eccco...tieni >>

T/N alzò lo sguardo, prese un test di gravidanza e iniziò ad arrossire <<Ma- MAMMA>> si alzò immediatamente in piedi, barcollando leggermente.

<<Su su via! Sarebbe anche ora di darmi un nipotini>> sorrise sventolando la mano <<E poi i sintomi della gravidanza li conosco bene>>

Dopo un po' si convinse a fare il test. Uscì dal bagno senza avere il coraggio di guardare il rsiltato. Sua madre le aveva preparato un tè e alcuni biscotti secchi. Rise quando la vide così timida e preoccupata <<Allora?>>

<<Non ho il coraggio>> sospirò pesantemente.

Quel giorno si rese conto di quanto il desiderio di avere dei nipotini superava qualsiasi tipo di confine imbarazzante tra madre e figlia. La vide entrare in bagno, prendere il test e iniziare ad urlare.

<<MAMMMA>> urlò T/N correndo da lei.

La donna iniziò a piangere a dirotto, mentre le mostrava il test POSITIVO. Le mancarono le forze nelle gambe, quella notizia l'aveva sconvolta così tanto che era sicura di sentirsi male da un momento all'altro.

Era già da un po' di tempo che non utilizzavano protezioni durante i loro rapporti intimi, forse perchè in fondo entrambi desideravano poter far nascere una piccola grande famiglia e riempire le loro giornate con ricordi di pannolini, piccole scarpe, vestiti carini e tanti momenti dolci.

E in quel momento l'unica cosa che voleva fare era correre da Tobio con quel test in mano e stringerlo tra le sue braccia. Si asciugò il volto dalle lacrime silenziose che cadevano e scosse un po' la madre <<TI prego portami da lui>>

Salirono in macchina, frecciando ad alta velocità verso il palazzetto dove Tobio stava giocando. Spesso T/N si doveva fermare per le nausee improvvise, ma non importava. Anche a costo di metterci tante ore, sarebbe entrata in quel posto, avrebbe urlato al mondo la notizia e avrebbe accolto la felicità del suo maritino.

Sembrava una partita piuttosto accesa a giudicare dal modo in cui gli spettatori stavano gridando, ma finalmente, dopo qualche spintone, riuscì a vedere il campo. Tobio era concentrato come al solito, serio come al solito, ma T/N pensava solo al momento in cui avrebbe mostrato il risultato del suo test.

Come per magia gli occhi di Tobio si alzarono verso gli spalti, trovando il volto di T/N e inarcò le labbra in un piccolo sorriso. E con grande facilità diventò padrone della partita, vincendo con grande stile.

T/N era al settimo cielo, corse velocemente verso il corridoio degli atleti <<TOBIO>> urlò saltandogli in braccio <<Sono così felice che tu abbia vinto>>

Tobio le lasciò un dolce bacio, per poi appoggiare la fronte sulla sua <<Come ti senti? Ero in pensiero->>

T/N scoppiò a piangere tra le sue braccia, allarmando Tobio che iniziò a chiederle cosa c'era che non andava e chiedendosi se lui avesse fatto qualcosa di sbagliato. Poi la vide cacciare qualcosa dalla tasca <<Sono-sono incinta>> sussurrò mostrandogli le due liniette.

Qualcosa scattò negli occhi di Tobio, anche lui sembrava sul punto di piangere mentre gli occhi si riempivano di lacrime. La guardò con un dolce sorriso, accarezzandole la guancia <<TU-davvero...sono->> non riusciva a trovare le parole, mentre diventava sempre più rosso dalla felicità. La prese in braccio, facendola volteggiare un po' <<Questa questa è la vittoria più bella della mia vita>> la riempì di baci.

I mesi successivi furono i più belli che T/N potesse ricordare. Tobio era sempre lì, al suo fianco e quando lo convinceva a voler assistere alle sue partite, si preoccupava che si sedesse sui posti migliori. Era così scrupoloso, che T/N non poteva non ridere.

<<Tobio ... riescio ancora ad allacciarmi le scarpe>> rise nascondendosi dietro la sciarpa. Tobio l'aveva obbligata a sedersi su una sedia per aiutarla a infilare le scarpe per uscire da casa.

<<Con quel pancione?>> le indicò il ventre di ormai sette mesi. Sorrise accarezzandole la pancia, per poi appoggiare un orecchio contro di essa e sussurrare <<Mi raccomando campione, non far arrabbiare la mamma oggi >>

HAIKYUU X READER  [One-shot]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora