Capitolo 4

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Bagno un biscotto al cacao nel latte caldo, questo si inzuppa per bene, si spezza e sono costretta a servirmi del cucchiaio per recuperarlo. Ho sempre odiato i biscotti mollicci, ma è colpa mia ho scaldato troppo il latte, pazienza per questa volta me lo farò andare bene.
C'è silenzio in casa nonostante io e mio fratello non siamo soli, papà non è ancora rientrato sono le due di notte, le sue chiavi non sono nella ciotola all'ingresso.
Altre volte è capitato che non tornasse e se con Pietro andavano fuori Napoli, dopo dormivano in albergo e la mattina rientravano. Non sono riuscita a chiudere occhio, mi sento in colpa per Nina e quel bacio con Di Salvo, inoltre so di averla ferita, però cazzo non può tenermi il muso a lungo.
Non ha risposto nemmeno ai messaggi.
Teresa mi ha detto di farla sbollire, quando saremo tutti svegli riproverò a parlarle.
Uno sbadiglio e una sagoma entra in cucina.
-Che ci fai sveglia?-
Indico la tazza con i biscotti.
-Aropp tutt' chell ca te mangiat?-
-Fatt e cazz tuoj...- Rispondo immergendo altri biscotti nel latte.
Da uno dei pensili prende una tazza versa il latte ancora caldo dentro, un cucchiaino di zucchero e uno più grande di cioccolato in polvere. Si siede al bancone della cucina di fronte a me, prende i miei biscotti e li inzuppa nel latte.
-Non ti avevo detto che potevi sederti- Gli dico indispettita.
Volevo restare un pò da sola, invece mi ritrovo Di Salvo anche quì, nel mio spazio.
-Non ti è mai dispiaciuto...-
-Adesso si...-
-Pcchè?-
-Le cose cambiano, dovresti saperlo-
-Sicura che sia cambiato proprio tutto?-
Carmine prende un altro biscotto, ne ha già un pò dentro la tazza, sono mollicci ma non troppo perchè il latte nel frattempo è diventato tiepido.
Bevo dalla mia tazza, lui sorride appena riappoggio la tazza sopra la tovaglietta.
-Pcchè ridi?- Chiedo confusa.
-T' sbaglj...non tutto cambia-
Allunga la mano verso di me, con il pollice sfiora il mio viso e toglie la schiuma che si era posata sul labbro superiore. Resta con la mano a mezz'aria, le dita di lui lente accarezzano la linea del mento fino alla guancia.
Questo riporta alla mia mente tutte le volte in cui lui si fermava a dormire a casa mia, e poi ci ritrovavamo a mangiare il latte con i biscotti in cucina, di notte, parlando e scherzando di tutto.
Anche delle ragazze che sono state con lui, dio quante cazzate hanno sentito le mie orecchie.
E quanta invia che provavo con i suoi racconti.
Almeno per una volta avrei voluto che mi guardasse come faceva con le altre, con desiderio, lussuria...invece ero solo la sorella piccola di Ciro Ricci.
-Ti sporcavi sempre con la schiuma-
-E tu mi ripulivi...-
-Vedi che certe cose non cambiano?-
Torna a mangiare i suoi biscotti, e io i miei fino ad essere entrambi sazi. Poso le tazze dentro la lavastoviglie e i biscotti nel pensile, mentre mi giro mi scontro con lui che era fermo alle mie spalle.
Appoggio le mani al bancone e poi le ritiro, è stato bello mangiare i biscotti e bere il latte con lui, ma devo tornare in camera stare troppo vicina a lui, non va per niente bene.
-È ora di tornare a letto- Dico più a me stessa che a lui.
Stringe la mia mano poco prima di dargli le spalle, più cerco di evitarlo più me lo ritrovo vicino.
Infondo non c'è niente di male, credo, siamo amici no?
-Nun voglj che cos tra nuj cagnen...-
-Ja Carmine, er tutt' cos sbagliat primm-
-O' sacc ca facc tanta strunzat, però t' piacev...- Lui mi attira più vicino, io scuoto la testa non mi è mai piaciuto il suo comportamento.
Però me lo facevo andare bene, mi bastava stargli vicino, anche solo per un pò.
-No, nun è over...-
Le sue mani risalgono lente lungo la mia schiena, la camicia da notte tende a salire su scoprendo le mie gambe.
-M' si mancat assaj...- Sfiora la mia guancia con la bocca.
Lascio sfuggire dei risolini, immagino come mi abbia pensata mentre si portava a letto una ragazza dopo l'altra.
-Nun dicer cos ca nun song over...è tropp pur p' te-
Scanso le sue mani e lo lascio lì in cucina, ma mentre sto salendo le scale lo vedo apparire poco dietro di me. La camera che divide con Edoardo è al piano superiore, ma nel corridoio opposto alla mia e quella di Ciro. 

E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora