Svuoto le buste della spesa sul bancone della cucina, io e mio fratello abbiamo comprato una marea di schifezze e bibite per questa sera. Ordineremo delle pizze e noleggeremo un film.
Staremo tutti insieme e poi le ragazze resteranno a dormire quì a casa, i ragazzi non so cosa faranno dopo, forse usciranno.
-At svaligiat o supermercat?-
Papà entra in cucina, prepara il solito caffè alla macchinetta. In effetti un pò abbiamo esagerato, ma i ragazzi l'ultima volta hanno mangiato davvero tanto svuotando la credenza.
-Stasera vengono i nostri amici a casa-
-Pozz sta tranquill?-
-Si, papà. O sai song e cumpagn mij e di Ciro-
-Ven pur o figl e Pietro?-
Annuisco dando le spalle a mio padre, sistemo le patatine nel pensile, le birre e le altre lattine nel frigo.
-Ce stat pur Eduard...-
-Figurt si po mancà proprj iss-
-Guard ca pur Ciro er comme iss, nu poc e tiemp fa-
-Stat parlann e me?-
Ciro entra in cucina, posa le chiavi della macchina sul bancone.
-Stasera nun ce stong, teng che fa cu Pietro-
-O sapimm papà- Dice Ciro. -Statt accort...-
-Venen cu nuj nu par e guagliun. Nun mettit a cas sott e ngopp-
-Papà ce verim nu film rind o salott, ordinam e pizz-
-E tutt' chesta roba?- Indica le buste che ancora devo posare sul bancone.
-Be non mangeremo proprio tutto...- Dico guardando mio fratello.
-Vabbuo ve lass e sord p' stasera-
Papà posa alcune banconote accanto alla macchinetta del caffè. Saluta me e Ciro, lo vediamo prendere le chiavi della sua auto e uscire da casa.
-Speramm ca a papà nu succer niente...-
-Stai tranquilla Rò, sta cu Pietro, nu rischia cu iss-
-Speramm Cirù. Sient fernis e sistemà tu ca, ij maggia preparà...-
-Addo vaj?-
-Da Anna alla scuola di ballo-
-Ma nu fa tard però-
-Tien paura ca ven Silvia primm e Teresa?- Gli dico scherzando.
Lui mi fissa prende il cuscino da sopra la sedia, alza la mano e lo tira contro di me, ma io lo scanso ridendo.
Tempo fa Silvia era veramente presa da mio fratello, non credo fosse amore il suo probabilmente come le altre ragazze a scuola, voleva entrare nel suo letto e poi vantarsi di averlo fatto con un Ricci.
E nonostante adesso ce Teresa, certe volte Silvia ci riprova con mio fratello.
Che illusa.
Eppure credo che un cervello lo abbia anche lei.
Non capisco perchè alcune volte deve passare per la mignotta di turno, lei che non lo è mai stata, prima di Viola.
-Taggia vatter Rò?-
-Pruovc e po verimm-
-Vatten prim ca t'acchiapp-
Vedo il sorriso sul volto di mio fratello, tenta di nasconderlo prima che io esca dalla cucina.
Corro in camera a prendere la borsa e a cambiarmi, poi esco di casa.
È tanto che non venivo alla scuola di danza.
La borsa era impilata in un angolo del mio armadio, nemmeno ricordavo più dove l'avessi messa.
Ho preso la macchina di Ciro per venire quì, lui non lo sa era impegnato in cucina.
Detesta quando la prendo senza il suo permesso, mi aspetto un suo messaggio o chiamata da un momento all'altro.
Appena entro nell'edificio sento la musica provenire dalla stanza dove ho incontrato Nina la prima volta.
Poso la borsa sul pavimento e mi sporgo dalla porta semi aperta, guardo dentro le ragazze che ballano, Anna l'insegnante è in un angolo ad osservarle.
C'è anche Nina, è in seconda fila verso le vetrate.
Anna ferma la musica e si accorge di me, con un sorriso apro la porta ed entro.
-Rosa, sei tornata-
Anna mi abbraccia io ricambio, le altre ragazze si avvicinano, mi sono mancate tutte.
-Ma adesso resti vero? Non fai come l'ultima volta e poi non torni più?-
-Tranquilla Annarè rest ca-
-Allora dopo la lezione fermati un attimo che ti devo parlare-
-Di che cosa?-
-Tu non ti preoccupare, poi ti dico-
Annuisco curiosa, mi chiedo di cosa vuole parlarmi.
Nel frattempo mi avvicino a Nina, è seduta sul pavimento.
-Vieni a casa mia vero?- Le dico sedendomi accanto a lei.
-Non lo so Rosa...mammà...-
-Nun vò? Ce parl ij...-
Lei scuote la testa, passa le mani tra i capelli, li scioglie per poi rifare la coda.
-Che problem ce sta?-
Di solito Nina è sempre stata entusiasta quando organizzo pigiama party o serate cinema a casa mia con le altre ragazze.
-Vengono Teresa, Gemma...le solite-
Lei alza le spalle. -Agg sentut ca ce sta pur fratet-
-Iss nun c'era sta...po p' sta nu poc nziem, a invitato pur e cumpagn suoj-
-Quindi ce sta pur iss?-
Certo che ci sarà anche lui.
È il migliore amico di mio fratello, lo hai dimenticato Nina?
-P' forz o saj...è o cumpagn e Ciro e pur Eduard-
-Ah...cert-
-Ma crè? Coccos nun va?-
-Nient Rò...-
Nina si morde il labbro, altro che niente, mi sta nascondendo qualcosa che però non vuole dirmi.
Insisto cercando di farla parlare, prima che Anna venga verso di noi per continuare la lezione.
-Ja Nina...ric...-
-Agg cunfessà na cos- Le sue guance iniziano a tingersi di un tenue rosa, alzo un sopracciglio attendendo che continui a parlare.
-Alla festa in maschera agg baciat un...-
Deglutisco e nascondo le mani, hanno iniziato a tremare non voglio che lei lo noti.
-Pchest si sparita...e quindi?-
-Nun m' domand chi era?-
Come se non lo sapessi.
Proprio lei mi ha detto che ha perso la testa per Di Salvo, e adesso fa la finta tonta, proprio con me.
Allora fingo e le chiedo chi è quel ragazzo.
-È Carmine Di Salvo- Lei ride coprendosi il viso con entrambe le mani. La stessa reazione di qualsiasi ragazza alla prima cotta.
Mi prendo qualche minuto per rispondere, lei sa cosa penso di lui, ne abbiamo già parlato oppure meglio dire, discusso.
Ma se lui le piace, non credo che cambierà idea.
-Statt accort...-
Non saprei cos'altro dirle.
La fama di Di Salvo...è come quella di Edoardo.
Mi stupirei se decidesse di mettere la testa apposto, come ha fatto mio fratello.
-M' dic sol chest?- Sembra che ci sia rimasta male.
-No...però o sai Di Salvo...-
-O sacc Rò...ma t' pienz ca so scema?-
-No, ma ingenua si, soprattutto mo ca t' si nammurat-
-Fors pur iss fa comme fratet, po cagnà-
Annuisco per non ferirla.
In passato anche io ho avuto una cotta per lui, non è andata bene, io volevo di più lui no.
Ero stupida prima, avrei dovuto lasciarlo perdere dall'inizio.
Non ci siamo mai voluti allo stesso modo.
È così.
Sentiamo la voce di Anna e ci prepariamo, lei è davanti a me, io scelgo di mettermi nella penultima fila. Anche quando Anna mi fa segno di passare davanti, non lo faccio, le altre mi guarderebbero male.
Anna mi ha sempre trattata in modo un pò diverso dalle altre ragazze, prima non badavo a questo, dicevo a Nina che si sbagliava.
Adesso invece, dopo essere tornata riesco a vederlo chiaramente.
Mi muovo leggiadra seguendo i passi di Anna, io e Nina ci guardiamo e sorridiamo.
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E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]
FanfictionRicci e Di Salvo, sono sempre stati dalla stessa parte, fin dall'inizio per far funzionare tutto il sistema. Mio padre e Pietro Di Salvo, sono amici da adolescenti, i loro genitori erano alleati hanno costruito un impero con la speranza che i loro...