Capitolo 17

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"Con furia sbatto la porta di casa salgo le scale e vado in camera. Ciro che stava giocando alla play, mi sente e viene in camera mia per sapere cosa è successo.
-Pcchè stai accussì?-
-M'aggio appiccicat cu Di Salvo, è proprj nu strunz...nun o' voglj verè chiù-
-Mo nun esagerà, tant se sap ca po facit pace-
-No, chesta vot è fernut Ciro-
Lui si siede sopra il mio letto, muove la mano vuole che mi siedo accanto a lui.
-Che è successo? Con calma però...-
Sbuffo e mi siedo, cerco di lasciar andare la rabbia per quell'imbecille, l'ha fatta grossa, non lo perdonerò facilmente.
-Avevamo appuntamento al Mc dovevamo pranzare insieme, quando sono arrivata c'era una ragazza con lui. E già volevo spaccarle la faccia-
Ciro alza lo sguardo in alto, mi fa segno di andare avanti.
-Gli ho scritto che avrei fatto un poco tardi, e lui mi ha detto che non era ancora arrivato, invece stava lì dentro insieme a quella cessa. Ti rendi conto?-
-E poi cosa hai fatto?-
-Me ne sono andata e gli ho scritto che è uno stronzo, e poi l'ho bloccato- Mi alzo nervosa, tiro un calcio al cestino dei rifiuti che per fortuna era vuoto. Il telefono di mio fratello squilla, lui lo prende e dice che è Carmine, non gli permetto di rispondere.
-Mo che c'entro io?-
-Non devi rispondere...-
Poco dopo sentiamo un clacson nel vialetto di casa, sposto la tenda e vedo Di Salvo che scende dalla macchina per venire a suonare il campanello di casa. In fretta mi affaccio dalle scale e dico a Magda di non aprire la porta per nessun motivo.
-Nun t' par c' stai esagerann?-
-No, e non ti consiglio di aprirgli-
Carmine continua a suonare senza sosta, Magda se ne torna in cucina ma prima di farlo ci dice che se non la smette, lei chiamerà nostro padre.
-Mo vec ij cu iss- Ciro scende le scale e io sono sicura di ritrovarmelo presto in casa. Chiudo la porta di camera mia a chiave, non voglio vederlo quello stronzo.
Lo sento discutere con mio fratello, insiste per parlarmi sento poi Ciro dirgli di andarsene, e lui stranamente lo ascolta. La sua macchina si allontana dal nostro viale. 

Durante la notte la finestra della mia stanza si apre lentamente, di solito la lascio un poco aperta per far passare l'aria, però questa volta qualcuno entra da fuori si toglie le scarpe e si avvicina al mio letto.
Appoggia le mani sopra il materasso facendolo piegare, sospiro abbracciando il cuscino e mi rigiro, nel farlo apro lentamente gli occhi ritrovandomi una figura davanti.
Sto per urlare quando una mano copre la mia bocca impedendomi di farlo, mi blocco a letto, la luce del comodino si accende rivelando l'intruso.
Di Salvo.
Inizio a colpirlo con calci e pugni, lui si difende bene, avvolge le braccia intorno al mio corpo, la sua bocca contro il mio orecchio.
-Smettila che sveglierai tutti-
-E tu vatten-
-Stai ngazzat cu mmè?-
Mi libera e io lo spingo verso la finestra da dove è entrato, lui però non ha intenzione di andarsene, mi supera e inizia a togliersi i vestiti.
-Vattene o sveglio mio padre-
-Non lo farai...- Carmine si mette comodo sopra il mio letto, mi invita a raggiungerlo, gli tiro la mia pantofola che però schiva e colpisce il muro.
-Perchè mi hai bloccato?-
-Non lo immagini?-
Lui porta le braccia dietro la testa, sorride verso di me, io invece non sono per niente divertita.
-Non era nessuno...non c'è motivo di ingelosirti-
-Confondi la gelosia con il disgusto-
-Vieni quì...dai- Indica la parte vuota accanto a sè, seppur lo guardo male mi avvicino, lo conosco bene so che non se ne andrà facilmente.
-Adesso te ne vai?-
-No, devi farti perdonare-
-Guarda che il bugiardo sei tu...sono stanca-
-Lo so, ho sbagliato, l'ho capito dopo che ti ho vista andare via...-
-Certo perchè volevi scoparti quella tizia, ecco perchè mi hai detto che non eri ancora arrivato e a me di non correre-
Carmine mi abbraccia da dietro, appoggia il mento sopra la mia spalla e non servono a niente i miei tentativi di scacciarlo, lui è più forte di me, io mi lascio sempre abbindolare anche quando mi dico che è l'ultima volta.
-Scusa...mi perdoni?- Lui bacia l'incavo del mio collo, si sistema meglio con la testa sopra il cuscino, e io faccio lo stesso tra le sue braccia.
Sono proprio una stupida, mi incazzo, sbraito ma non riesco a dirgli di no.
-Solo per questa volta...- Gli rispondo sbuffando, spengo la luce sopra il comodino, nonostante mi giri le sue braccia continuando a circondare i miei fianchi.
E nel buio della mia camera ci ritroviamo vicini come se fossimo una coppia felice, invece non siamo nient'altro che amici.
-Puoi sbloccarmi per favore?-
-No...dormi-
-Dai...- Con la punta del suo naso sfiora il mio, insiste e io gli rispondo che lo farò domani. Carmine sorride e mi bacia, e io ricambio perchè il giorno dopo non ci baceremo ancora.
-Un giorno sarai tu quello geloso...- Sussurro poco prima di chiudere gli occhi." 

E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora