-Carmine devo studiare...-
Con lo sguardo sopra i libri cerco di memorizzare le frasi che ho sottolineato fino ad ora, ma un tipino di mia conoscenza non me lo permette, anzi continua a distrarmi con i suoi baci e le mani che scorrono dietro la mia schiena.
-Un pò di pausa non ti farebbe male...è tutto il giorno che studi, e io mi annoio-
Tiro su gli occhiali da vista e mi giro con la sedia per guardarlo stravaccarsi sopra il mio letto, le sue scarpe in un angolo sotto la finestra.
-Un pò di pausa dici? L'abbiamo fatta mezz'ora fa...e poi dovresti darti da fare anche tu- Gli dico indicando i suoi libri chiusi sul letto.
Lui inizia a guardarmi in modo piuttosto malizioso, si alza e si avvicina alla sedia girevole, appoggia entrambe le mani sui braccioli e poi stringe le mie mani per farmi alzare.
Gli occhiali cadono sopra la sedia mentre io mi ritrovo tra le sue braccia, mi tiene stretta, volteggio in tondo e mi aggrappo ai suoi bicipiti poco prima di prendermi in braccio.
Ancora una volta mi ritrovo distesa sopra il mio letto con lui a sovrastare il mio corpo, guardo i libri aperti sopra la scrivania e sospiro perchè anche questa volta me l'ha fatta.
I miei tentativi di studiare sono andati a farsi benedire, aprire i libri con lui è una vera tortura, i suoi baci ardono a contatto con la mia pelle.
La mia maglietta raggiunge il pavimento, circondo i suoi fianchi con le gambe e spingo le unghie dentro la sua pelle.
-Mio padre non mi farà andare in vacanza se non supero gli esami- Dico a Carmine tra un bacio e l'altro, lui morde il mio mento struscia il bacino contro il mio.
-Ti aiuto io...sono bravo- Risponde lui poco prima di baciarmi.
-Si, sei bravo a distrarmi dai miei doveri-
-Ingrata...- Continua a baciarmi fino alla scollatura della canottiera, dopo si ferma e io lo guardo male.
-Perchè ti sei fermato?- Con il fiato corto lo osservo alzarsi e andare in bagno.
-Devi studiare no? E io ti distraggo...- Lascia la porta socchiusa, sento indistintamente cosa sta
facendo, e poi il rubinetto si apre e l'acqua scorre.
Spalanco la porta del bagno le mani ai lati dei fianchi, corruccio la fronte, lui asciuga le mani con il telo appeso al muro.
-Non puoi fare così però...-
Carmine mi supera non degnandosi di rispondere, lo spingo e lui cade sopra il mio letto, mi siedo sulle sue gambe prima che possa alzarmi ed ovviamente le sue mani devono per forza stringermi i fianchi, quando gli faccio presente la cosa.
-Mi hai spinto tu su questo letto, esplorare il tuo corpo è un invito a nozze per me-
Scorrono sotto la canottiera arrivando al bordo del reggiseno, le ferma prima di sganciarlo.
-Smettila...- Sussurro infastidita dal suo comportamento infantile.
-Di fare che?- Scherza sorridendo.
-Lo sai...stai facendo lo stronzo-
Insinua una mano all'interno dei miei leggings, stringe il mio sedere e io non riesco a non circondare il suo collo, sospirare e poi lasciarmi baciare. I suoi morsi e i baci, le carezze e il modo in cui si libera dei miei vestiti ogni volta mi manda in crisi.
Ma non è una brutta sensazione, anzi è bellissima e piacevole.
Ed è per questo che ancora una volta mandiamo in fumo i nostri piani per ritrovarci nudi a fare l'amore tra le lenzuola fresche di bucato.
-Tuo padre non farà storie, tranquilla-
-Prenderò brutti voti e magari dovrò passare l'estate a studiare-
-Ti fidi di me?-
Alzo la testa e sposto i capelli indietro, la sua mano continua ad accarezzare la mia schiena.
-Come poco fa?- Gli dico alludendo a ciò che abbiamo appena fatto.
-Non mi pare che tu ti sia lamentata, anzi...dal modo in cui mi incitavi a darti piacere, immagino che tu abbia gradito parecchio- Lascia un bacio al lato del mio collo, stringo il lenzuolo intorno al seno e poi schiaffeggio le sue mani indispettita dalle sue parole.
-Quanto sei deficiente-
Carmine mi trascina di nuovo tra le sue braccia, appoggio la testa sopra il suo torace borbottando che è proprio uno stupido certe volte.
-Ti va di vestirci e andare in un posto?-
-Dove?- Rispondo formando delle linee asimmetriche lungo il suo braccio, muove le dita tra i miei capelli massaggiandoli.
-Un ultima boccata d'aria e poi ti lascio studiare, giuro-
-Però non hai risposto...-
-Perchè non te lo voglio dire- Lui sposta il lenzuolo e automaticamente anche io devo spostarmi, incrocio le gambe tenendo il lenzuolo su mentre lui infila i boxer, un jeans chiaro e una maglietta azzurra.
-Che fai non ti vesti?-
-Prima dimmi dove mi porti-
Lui ride e infila una scarpa e poi anche l'altra, tira i lacci e mi guarda dicendomi che devo smettere di chiedere tanto non me lo dirà.
-Vestiti che se torna tuo padre sono casini-
-Non ci lascerà più uscire...- Dico dandogli le spalle per infilare le mutandine e il reggiseno.
-Esatto, e forse mi dirà che devo tornare a casa e lasciarti studiare-
-E noi non vogliamo che accada vero?-
La maglietta scorre lungo le mie braccia nel mentre che mi avvicino a Carmine, lui è seduto sopra la panca sotto la finestra, circonda i miei fianchi fino a farmi sedere sulle sue gambe.
-Vuoi disubbidire a tuo padre?-
Carmine infila il naso tra i miei capelli e poi nell'incavo del mio collo, con il braccio circondo il suo collo.
-Non sarebbe la prima volta...-
-Ti ricordi quando mi hai costretto a nascondermi nel tuo armadio?-
-Lui era veramente arrabbiato per una cosa che avevo fatto...-
-Con te però non con me-
-Ti avrebbe mandato a casa e io non volevo restare da sola. E poi di te che ti lamenti, il mio
armadio profuma a differenza del tuo-
-Stavo scomodo, i tuoi pattini mi perforarono il ginocchio-
-Esagerato, come al solito-
-Dai andiamo...-
Sculaccia il mio sedere coperto da un paio di jeans larghi, recupera le chiavi della sua macchina e il telefono, prendo il mio staccandolo dal filo di carica e lo seguo fuori dalla mia stanza.
Entrambi sentiamo rumori provenire dalla cucina, dev'essere Magda che prepara la cena e noi non dobbiamo farci vedere. Carmine chiude piano la porta d'ingresso e poi una corsa verso la sua auto, premo sul telecomando per far aprire il cancello e finalmente siamo liberi.
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E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]
FanfictionRicci e Di Salvo, sono sempre stati dalla stessa parte, fin dall'inizio per far funzionare tutto il sistema. Mio padre e Pietro Di Salvo, sono amici da adolescenti, i loro genitori erano alleati hanno costruito un impero con la speranza che i loro...