Capitolo 16

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A scuola le ragazze si fermano a chiacchierare al solito posto prima che la campanella suoni, Gemma discute con Silvia e Serena riguardo il pigiama party che vogliono fare a casa mia, dove si sono auto invitate.
Quando me lo hanno detto in ospedale non ho avuto il coraggio di dire loro che non mi andava, di solito sono sempre stata io o Gemma quella che decideva quando organizzare le serate tra ragazze.
-Dopo scuola andiamo in quel negozio vicino la metro a prendere da bere-
-Silvia però niente di alcolico-
-Ma che sfizio c'è allora?-
-Vuoi davvero far ubriacare Rosa?-
-Ma no...però la facciamo divertire, nell'ultimo periodo mi è sembrata un pò giù e spenta-
Serena e Gemma annuiscono.
-Questo è vero, vorrei tanto trovare lo stronzo che l'ha investita e fargliela pagare-
-Chi ti dice che è un lui?- Chiede Serena a Gemma.
Lei alza le spalle. -Non lo so Sere, l'ho buttata lì-
-Se fosse una ragazza invece?-
-Chi avrebbe potuto farlo?-
Silvia ci pensa su si gira e nel cortile vede il gruppetto di Viola parlare animatamente, tra loro c'è anche Nina. Ormai è appuntamento fisso con lei, non ha più rivolto la parola a loro nemmeno per chiedere come stessi.
-E se fossero state loro?-
Anche Serena e Gemma guardano il gruppetto di Viola.
-Ma che dici? Guarda che è una cosa grave-
-Appunto...sappiamo tutti com'è cattiva Viola-
-Ma non tanto da arrivare a questo-
-E tu cosa ne sai Gè? La cattiveria non ha limiti...-
-Perchè sarebbe troppo anche per loro Silvia-
Le ragazze osservano il gruppo al di là del cortile, Viola sentendosi osservata si gira e sorride, dice qualcosa alle amiche e raggiunge Silvia e le altre.
-Sta venendo la cessa, gli tiro un pugno in faccia-
-Buona Sere...non ne vale la pena- La ammonisce Gemma, Silvia si siede accanto a lei.
-Silvia vedo che ti trovi bene con le nuove amiche-
-Meglio di quanto potessi immaginare-
-E ditemi, come sta la storpia? Ho sentito dire che non se la passa bene-
-Vaffanculo Viola. Tu Rosa non la devi nominare, e sta meglio di te se proprio vuoi saperlo-
Viola ghigna, prende una ciocca di capelli di Silvia tra le mani, la rigira e poi la tira verso di se, Silvia mugola costretta ad alzarsi dal muretto.
Si ritrova faccia a faccia con Viola, per quanto si ritiene forte, lei incute ancora timore in lei.
-Silvia non giocare con me, sai cosa potrei farti, e non saranno le tue amiche a proteggerti- Sussurra la rossa assottigliando lo sguardo.
Silvia deglutisce le fa credere di averla vinta e annuisce, appena Viola le lascia i capelli lei le tira uno schiaffo talmente forte da farle sanguinare il naso.
-Silvia cazzo...- Le dice Gemma scendendo dal muretto, Viola porta la mano al naso sentendola umida per via del sangue che le esce dal naso.
-Pensi di avermi fatto male?-
Viola si lecca il labbro superiore dove il sangue ha iniziato a scorrere, Silvia storce il naso.
-Sicuramente con un altro te ne farò-
-Ma che succede quì?- Arriva il bidello, vede Viola che si tiene il naso e la porta in infermeria.
-Sto bene, non mi serve un medico-
-Si, certo vuoi che passi un guaio? Andiamo forza...-
-Ci vediamo Silvietta...- Le dice Viola sorridendo con la mano.
Anche Serena si avvicina, tutte e tre guardano Viola sanno che si vendicherà per lo schiaffo, lei è una che non perdona.
-Ce pruvass chell cess a fa coccos- Dice Silvia alle ragazze.
-Dai mo non ci pensiamo, sta pure per suonare la campanella-
-Ma tutt stu genio tien e trasì?-
-E cosa dovrei fare scusa?-
-Basta tutte e due, che stasera ci divertiamo-
-Infatti Serè, e accussì sarà alla faccia e chella vipera-
Quando gli studenti iniziano ad entrare anche loro si uniscono alla massa, le aspetta anche dei compiti in classe.
-Gè al compito posso copiare da te?- Le dice Silvia prendendole il braccio.
-Scusa non hai studiato?-
-No, ero impegnata...-
-A fare che?-
-Edoardo mi ha portata a mangiare la graffa-
-Ue è una cosa seria allora-
-Macché...-
-E poi che avete fatto?-
-Siamo andati alla Gaiola, lui voleva farsi un bagno al mare-
-Con sto freddo? È pazzo...-
Silvia annuisce, con Gemma entrano in classe mentre Serena va in un altra e dice loro che si vedranno a pranzo. 


-Ne avremo ancora per molto? Sono un pò stanca...-
-Abbiamo appena iniziato-
-Cinque minuti di pausa?-
-Finiamo almeno questo esercizio, dai...-
Annuisco però gli dico che poi ci prendiamo veramente una pausa, non ne posso più, odio gli esercizi di Fabio.
Domani torna dalla settimana in cui è stato via e so già che mi farà fare il doppio.
Alcune volte lo adoro perchè cerca in tutti i modi di non farmi abbattere, ma altre volte invece lo detesto perchè pretende troppo da me, e io ho pochissime speranze sul tornare a camminare.
Ho già detto addio al ballo, ormai è solo un ricordo lontano, sicuramente le mie compagne di corso ne gioiranno.
Soprattutto Nina, non si è più fatta sentire ne vedere, e io non so nemmeno perchè continuo a pensarci. Mi lascio ricadere con la schiena sopra il materasso, Carmine smette di muovere le mie gambe, lo sento sbuffare e alzarsi.
-Sfaticata...- Dice lui versando in un bicchiere di vetro del thè freddo.
-Non è vero...abbiamo fatto tanto fino a poco fa-
Ma lui scuote la testa, è pomeriggio, Carmine è venuto a casa mia appena uscito da scuola ha saltato gli allenamenti e questo non va bene, non voglio che rinunci a ciò che gli piace per me.
-Me ne dai un poco?- Indico il thè tra le sue mani.
-Vieni a prenderlo- Mi dice serio versandone altro nel bicchiere.
-Spiritoso...-
-Secondo me ci riusciresti-
-No invece...le mie gambe non vanno, riesco a stare pochissimo in piedi-
-Si che ce la fai, dipende da te-
-Carmine...non iniziare, non so nemmeno se funziona tutto...-
Lascio scappare queste parole e poi mi pento, con la coda dell'occhio lo guardo lui ridacchia, mi chiede cosa volessi dire.
-Niente pensavo ad alta voce-
Lui posa il bicchiere sopra la scrivania, gira la chiave nella serratura e poi si avvicina al mio letto.
Con le mani allarga le mie gambe per stendersi meglio sopra di me, lascio un tenue bacio sulla punta del mio naso, le mani ai lati della mia testa.
-Cosa intendevi prima?-
Il sorriso non ha mani abbandonato il suo viso, mi ritrovo a farlo anche io e scuoto la testa.
Non facciamo l'amore da un pò di tempo, per noi non è un problema abbiamo altri modi per divertirci, ma mi manca quel contatto intimo con lui.
-Possiamo farlo se vuoi...niente ce lo impedisce-
Con le mani accarezza i lati del mio viso, uniamo le nostre labbra in un bacio, quanto mi piacerebbe circondare i suoi fianchi con le mie gambe e invece loro sono lì inermi.
-Davvero ti piacerebbe fare tutto da solo?-
-Scema...non farò tutto da solo- Lui sorride mi stringe da sotto le braccia per farmi appoggiare la testa sopra il cuscino.
Mi sento quasi come se fossi una bambola tra le sue mani, lui può fare quello che vuole con me e io non potrei ribellarmi, nemmeno se lo volessi.
Indosso dei pantaloncini e una maglia a maniche lunghe, lui invece ha una semplice maglietta a maniche corte e pantaloni blu scuro di tuta.
In casa abbiamo il riscaldamento alto, fa piuttosto caldo per questo possiamo stare vestiti quasi come se fossimo in estate.
-Si, invece e mi dispiace non sentire niente...-
-Certo che senti, e te lo dimostro-
Carmine si alza dal letto ma prima mi sfila i pantaloncini e le mutandine insieme, istintivamente mi copro con la maglietta cercando di allungarla fino a che posso, va verso la scrivania.
-Che fai?- Gli chiedo guardandolo prende un cubetto di ghiaccio dalla caraffa di thè freddo, sale di nuovo sopra il letto sposta le mie gambe ne piega una e inizia a passare il cubetto di ghiaccio sopra la mia pelle.
Sussulto alla sensazione di freddo, è leggera appena udibile, ma la sento. Appoggia la bocca sopra la gamba segue la scia del cubetto, di tanto in tanto alza gli occhi per guardarmi.
Ho le guance rosse e la pelle d'oca, mi guarda mentre cerco di coprirmi le parti intime e sorride.
-Senti qualcosa?- Sussurra lui prima di mordere piano la mia gamba.
Io scuoto la testa, lo prendo un pò in giro, e lui continua.
Muove il cubetto di ghiaccio nel mio interno coscia, deglutisco e boccheggio appena lo appoggia lì sopra, dove il calore ci mette un attimo a farlo sciogliere e bagnarmi.
-Sicura di non sentire proprio...niente?- Sussurra ancora lui palesemente divertito, non mi lascia il tempo di rispondere che appoggia la bocca proprio lì dove il ghiaccio si è sciolto.
Non mi resta che mordere il labbro e affondare la testa dentro il cuscino fino in fondo, come sta facendo la sua lingua con la mia intimità.
-E adesso?-
Il suo fiato caldo contro la mia parte più sensibile mi fa tremare, infilo le mani tra i suoi capelli, lo imploro, e lui sorridendo continua a darmi piacere.
Spingo la sua testa per sentirlo ancora più vicino, le sue mani sorpassano la mia maglietta alzandola fino al bordo del reggiseno.
Devo mordere il cuscino per non urlare e far spaventare Magda che è di sotto, non voglio ritrovarmela in camera mentre noi siamo mezzi nudi.
Carmine si spoglia e fa la stessa cosa con me, mi tengo su con i gomiti, ho il suo torace ad un palmo del mio viso lo bacio e mordo piano quel punto.
Lui sorride accarezza la mia testa e poi mi bacia.
Quando entrambi siamo completamente nudi, lui si sdraia tra le mie gambe, il lenzuolo a coprirlo da metà schiena.
Con una mano tiene su una delle mie gambe, mi bacia il mento mi chiede se sono pronta, io annuisco e poi ci uniamo. Entrambi mugoliamo per le sensazioni che stiamo provando in questo momento, circondo il suo collo con le braccia, lui sospira contro la mia bocca.
-Vedi che non è cambiato...niente?-
Sorrido e poi lo bacio, facciamo scontrare le lingue, tra i gemiti gli chiedo di andare più veloce, lui mi accontenta, morde l'incavo del mio collo, con spinte più profonde lascia andare la mai coscia, appoggia il viso tra i miei capelli lo abbraccio e carezzo lentamente la sua nuca.
Restiamo abbracciati per un bel pò fino a che la sveglia suona, Carmine mugola, si era appisolato.
-Perchè hai impostato la sveglia?- Chiede strofinando lentamente gli occhi, bacio la sua fronte e lui rotola accanto a me.
Mi copro con il lenzuolo, lui alza entrambe le braccia su stiracchiandosi.
-Tra un ora verranno le ragazze...-
-Che dovete fare?-
-Silvia ha voluto per forza organizzare un pigiama party-
-È da qualche mese che non dormite tutte assieme, l'ultima volta ci siamo stati anche noi-
-Vero...però adesso siamo solo ragazze-
-Quindi devo andare via?-
Giro la testa, lui appoggia la sua sopra il palmo della mano girandosi su un lato. Annuisco per quanto mi dispiaccia vederlo rivestirsi, è giusto anche passare del tempo con le mie amiche.
-Va bene, ma prima...-
Seguo il suo sguardo fino alla brocca di thè freddo, lui sorride e io capisco le sue intenzioni. Sposta il lenzuolo e si alza nudo, infila la mano dentro la caraffa, prende due cubetti di ghiaccio.
-Che vuliss fà? Nun ce sta tiemp...-
-Hai detto che arrivano tra un'ora...ci basta pccrè-
Sorridendo malizioso si avvicina al letto, i miei occhi percorrono la sua intera figura fino a sotto la pancia.
Alza il mio mento con la mano, scuote la testa e mi bacia.
E poi il lenzuolo raggiunge il bordo del letto, e io mi ritrovo nuda con i suoi occhi famelici a cibarsi.
Si inginocchia sopra di me e vani sono i tentativi di coprirmi in qualche modo, lui sposta le mie mani, appoggia il cubetto di ghiaccio tra le mie labbra, goccioline di thè freddo incontrano il mio palato, il respiro cambia il mio petto si alza e abbassa.
Come aveva fatto con la coscia fa lo stesso anche adesso, con il cubetto percorre un tragitto inverso dalla bocca scende sul mento e poi con lentezza lungo il collo.
La sua bocca traccia la scia del ghiaccio, lo appoggia sopra il capezzolo con movimenti circolari per poi fare lo stesso con la lingua, fino a racchiuderlo tra le labbra e succhiare.
Socchiudo gli occhi mugolando avvicino il suo viso al mio per baciarlo, con l'altro cubetto continua poi a scendere lungo la pancia fermandosi sopra l'ombelico.
Alza lo sguardo, con le mani lo accarezzo, tiro i suoi capelli e deglutisco appena lo vedo scendere ancora più in basso.
E di nuovo quella sensazione di freddo colpisce le mie parti intime, la sua bocca, la lingua, le mani...sussulto e sgrano lo sguardo appena capisco cosa ha appena fatto.
-...Carmine...- Sussurro appoggiandomi sui gomiti, lui ride divertito, si lecca il labbro inferiore.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto...- E spinge il dito verso la mia apertura, contro quello che scorrendo dentro di me, tra poco diventerà qualcos'altro...

E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora