Capitolo 10

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Ci fermiamo ad un area di servizio per riposarci, mangiare qualcosa e fare tappa al bagno.
Esco dall'auto stiracchiandomi credo di aver dormito per una buona parte di viaggio, Ciro ha guidato la nostra macchina dando il cambio a Carmine e viceversa, lui è venuto con noi e Teresa.
Ieri sera ha dormito a casa nostra, perchè mio fratello nel gruppo ha detto ai nostri che saremmo partiti presto, e non aveva voglia di andare a prenderlo a casa sua.
Anche Teresa ha dormito da noi per fare prima.
Quando papà ha visto Carmine uscire dalla mia stanza era sorpreso, non mi ha fatto domande sul perchè ha dormito con me, credo fosse sollevato almeno un pò.
Probabilmente quando siamo usciti di casa, avrà telefonato a Pietro per dirgli di me e suo figlio.
Io e Carmine abbiamo passato la notte insieme, di nuovo, è così strano per me ma allo stesso tempo, mi piace.
È ciò che ho sempre voluto, ma tengo i piedi per terra, pronta a qualsiasi delusione.
Soprattutto dal momento che Carmine non ha ancora parlato con Nina, non voglio che gli dica di noi, ma non riuscirei a stare bene con lui se prima non mette le cose in chiaro con lei.
Teresa mi prende sotto braccio, mi trascina al burger king, i nostri amici non sono ancora arrivati Edo è proprio lento a guidare.
Loro hanno affittato un auto a più posti mentre mio fratello ha voluto prendere la sua macchina, vani sono stati i tentativi di persuaderlo, non ha voluto darci ascolto.
-Ho fame Rosi, voglio un bel panino con tante patatine. Tu?-
-Be credo che prenderò una piadina, non mi va il panino- Le dico con una smorfia.
-Guarda che poi ti ritorna la fame, e non ci fermeremo ancora-
-Ingrasso Terè e poi mi viene di nuovo sonno-
Lei avvicina la bocca al mio orecchio. -Se poi fai ginnastica, non ingrassi mica- Mi dice lei ridendo.
-Lo sai che io e la palestra non è che andiamo molto d'accordo-
-Io non parlavo della palestra- Risponde ridendo ancora.
Lancia un occhiata dietro di noi, Carmine e Ciro stanno fumando una sigaretta, noi ci fermiamo ad osservali fino a che loro due alzano gli occhi guardandoci.
-Sei proprio sfacciata- Le dico sorpresa.
-Tu puoi dirlo a me, e se lo dico io sono sfacciata?- Chiede lei gonfiando le guance.
-Ja ca pazzè...-
-Lo so. Senti ma...tra te e Carmine è una cosa seria?-
Resto senza parole per qualche secondo, ma subito mi riprendo dicendo la prima bugia che mi viene in mente.
-A me puoi dirlo Rosi...mica ti giudico-
Con la scarpa calcio dei piccoli sassi, deglutisco e poi la guardo.
-Però fino a poco fa ho sempre detto di odiarlo...che è un puttaniere, che con lui non ci avrei mai
fatto niente, e poi...-
Copro il viso con entrambe le mani, lei mi osserva con un sorriso sulle labbra.
-Tutti possiamo cambiare opinione, però devo chiedertelo. E Nina?-
Già Nina...
-Non lo so Teresa, mi sento proprio una merda certe volte. Però con Carmine...ce tutta una storia dietro-
-Dovresti dirle cosa provi per lui...più il tempo passa e più sarà difficile-
Annuisco consapevole che Teresa ha ragione, dovrei essere io a parlare con Nina, è mia amica, so che mi sto comportando male con lei, ho paura di perderla.
-Adesso andiamo a mangiare però, mi sto congelando ad aspettare quei due-
Vediamo mio fratello e Di Salvo spegnere la sigaretta e raggiungerci, noi però entriamo ed iniziamo ad ordinare.
Ciro colpisce il giubbotto di Carmine quando da dietro gli occhi scuri, vede lui che guarda il mio fondo schiena.
-Crè?- Chiede lui guardandolo.
-Che tien ngap Di Salvo?-
-Nun capisc Cirù...-
-Invec e capit buon. Cu sorm, c' pienz e fà?-
-È complicat...manc nuj o' sapimm. Però ce vulimm ben- Risponde Carmine accennando un tenero sorriso mentre i suoi pensieri vanno a me, Ciro però protettivo com'è gli sbatte in faccia la dura verità.
-Vuo ben pur a cumpagna soj?- Dice lui alludendo a Nina.
-Cu Nina è nata cos...ess nun è soret-
Ciro all'improvviso lo prende per il colletto del maglione, lo spinge contro una delle macchine parcheggiate nell'area di servizio.
Carmine non ci prova nemmeno a difendersi, sa che Ciro qualsiasi cosa stia per fare, è solo per proteggermi.
-Si pienz e fa cu Rosa, chell ca faj cu l'ati guaglion allor liev man. Ess merit e chiù, e pur si simm cumpagn, te spacc a facc, è chiaro?-
Carmine annuisce ma Ciro vuole sentirselo dire, sbatte di nuovo le spalle contro l'auto dietro di se.
-Ij voglj ben a Rosa, è important p' me...m' può crerer Cirù. So stat na cap e cazz...ma mo è divers-
Ciro lo lascia andare, Carmine si sistema i vestiti.
-Allor parl cu chell guaglion...manc ess se merit e suffrì. Taggio vist e ascì a rind a stanz e Rosa, nun aggio ritt nient pcchè me fid e ess. Ma nun a voglj verè chiagner ancor p' tè-
Carmine abbassa la testa, è consapevole di quante volte mi sono sentita ferita per i suoi gesti, e le sue scelte.
Ma sa anche che da adesso, sarà tutto diverso.
-Rosa non piangerà più per me...to prumett Cirù-
-Ce cont Di Salvo, ma statt accort a te- Dice Ciro avanzando il passo, Carmine lo segue fino ad entrare nel locale.
Io e Teresa siamo sedute ad uno dei tavoli accanto alle vetrate, abbiamo ordinato un pò di cose anche da bere, Ciro bacia la fronte della sua ragazza si siede poi accanto a lei.
-Nu fa chella facc- Dice rivolto a me con sguardo truce.
-Ij nun sto facenn niscuna facc- Rispondo alzando le spalle, Teresa accanto a lui ridacchia.
Carmine si siede accanto a me qualche minuto dopo, è taciturno, ho ordinato per lui ma non dice nemmeno grazie, o altro.
Subito inizio a fissare mio fratello, quando lui però cerca di sviare in tutti i modi il mio sguardo è allora che gli do un calcio da sotto il tavolo.
Lui si tocca la gamba. -Rò ma c' te piglj?-
Incrocio le braccia al petto, lo fisso assottigliando lo sguardo.
Carmine però lascia un bacio umido contro la mia guancia, già intuendo cosa sarebbe accaduto di lì a poco.
Lui mi conosce troppo bene.
-Po parlamm ij e te- Dico a mio fratello, lui non risponde prende il contenitore di cola e ne beve un sorso.
Carmine stringe la mia mano sotto il tavolo, la porta sopra la sua gamba e intreccia le nostre dita. Con solo questo gesto riesco a calmarmi del tutto, ignoro mio fratello per concentrarmi su di lui.
Mangia un paio di patatine dopo averle imbevute dentro la salsa rossa, con una mano sola da un morso al suo panino, accarezza il dorso della mia mano con lentezza.
-A proposito non ci avete detto com'è lo chalet, insomma nemmeno una foto- Dice Teresa a mio fratello.
-Lo vedrai quando arriveremo- Risponde lui mangiando le polpette dal piatto di lei.
-Anche Rosa vuole vederlo-
Alzo la testa annuendo, Carmine seduto accanto a me ridacchia.
-Tu le vist?- Dico a lui curiosa.
-Si, pur Eduard l'ha vist...-
Scuoto la testa, riprendo a mangiare senza commentare. Loro però mi guardano incuriositi, aspettano un mio gesto.
-A fernit e me guardà?-
-Comm maj nun stai dicenn nient?- Dice mio fratello.
Alzo le spalle disinteressata, rubo un paio di patatine a Carmine, lui si lamenta appoggia la bocca al mio orecchio.
-Ti si mettono sui fianchi...- Dice lui scherzando.
Lo guardo male, poi ricordo le parole di Teresa, sorrido con malizia e a mia volta sussurro.
-Tant po facc ginnastica-
Ma Teresa mi sente e inizia a ridere, mio fratello la guarda confuso chiedendole il motivo delle sue risate.
Carmine sbatte la lingua contro il palato, infila la testa nell'incavo del mio collo, bacia un punto preciso, io ridacchio a faccio per allontanarlo ma lui non me lo permette.
-M' piac chesta cos...pur ij teng bisogn e fa ginnastica p' smaltì tutt' chest...- Dice lui indicando il cibo sul tavolo che io e Teresa abbiamo ordinato.
Non mi preoccupo se mio fratello e Teresa ci guardano, ho voglia di baciarlo e lo faccio. Schiudo la bocca accogliendo la sua lingua, le mia mano è fredda quando la infilo dentro il suo maglione, lui sospira e poi sento mio fratello tossire.
-Stann arrivann- Dice Ciro avvisandoci dell'arrivo di Edo e dei nostri amici.
Smetto di baciare Carmine rimettendomi apposto, sciolgo l'intreccio delle nostre mani, alzo lo sguardo Teresa mi guarda con tristezza. 

E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora