Gemma mi ha prestato i suoi appunti dell'ultima lezione siccome non ero in classe non ho potuto seguire, detesto restare indietro per cui insieme a Silvia siamo venute al campo sportivo, un pò per stare tra di noi e un pò per seguire gli allenamenti di calcio dei ragazzi.
Silvia non si risparmia commenti di apprezzamento verso i nostri compagni che corrono da un lato all'altro del campo.
-Mi deconcentri...- Le dico dopo aver sentito l'ultima frase.
-Non siamo venute quì per guardare i maschi?-
Alzo la testa e corruccio la fronte.
-Stai pazziann?-
Gemma ridacchia mentre manda un messaggio sul telefono.
-Siamo venute per studiare...-
-Tu sei quì per questo, io faccio altro- Lei sorride mentre lancia un occhiata maliziosa verso uno dei ragazzi, questo si asciuga il sudore dal viso con la maglietta, mostrando nel frattempo il torace muscoloso.
Roteo gli occhi appena vedo Silvia che si lecca le labbra, sbuffo tornando a concentrarmi sugli appunti.
-Serena dove sta?-
-È andata al chiosco a prendere da bere- Risponde Gemma continuando a smanettare sul telefono.
-Speriamo porti anche qualcosa da mangiare...- Dice Silvia aggiustandosi gli occhiali da sole sul viso.
Oggi c'è il sole e non fa freddo, per questo ci siamo messe a ripassare fuori, infatti non abbiamo nemmeno indossato le giacche, potrei giurare che sembra primavera.
-Eccomi!-
Arriva Serena con un cartone contenente le bibite e nell'altra mano un sacchetto bianco, probabilmente ha preso qualcosa da sgranocchiare.
-Finalmente, da quà...- Silvia subito afferra il sacchetto per vederne il contenuto, annusa il buon odore che proviene da esso.
-Grazie Serena, prego Silvia- Dice Serena appena si siede sopra gli spalti accanto a noi.
Con la bocca occupata Silvia la ringrazia, la marmellata cola dal cornetto per quanto è pieno, prendo un fazzoletto per darlo a Silvia, giammai si macchiasse il suo maglione preferito.
-Con chi messaggi?-
Serena guarda Gemma che continua a mandare e ricevere messaggi, lei sentendosi osservata mette nello zaino il telefono, scuote la testa inventandosi una scusa.
-Ja Gè...puoi dirlo alle tue amiche- Le dico ridendo, prendo uno dei contenitori con su scritto latte macchiato lo adoro, e dal sacchetto prendo un cornetto con la nutella.
-Non è nessuno quante volte devo dirvelo?-
-Fino a quando non ce lo dirai-
Lei sbuffa prende una graffa piccola e il contenitore con il cappuccino, da un morso e poi confessa.
Silvia aguzza le orecchie, la guarda con interesse.
-È un ragazzo del mio corso di scienze...abbiamo pure un progetto in comune- Dice lei arrossendo.
Tutte sgraniamo lo sguardo, ridacchiamo subito dopo. Di solito Gemma è così riservata che per cavarle le parole di bocca ci vuole veramente tanta pazienza.
-Lo conosco?- Le dice Silvia con malizia.
Gemma la fulmina con lo sguardo. -Nun fa p' te Silvia...nun ce pensà proprj-
Un coro generale si alza appena pronuncia quelle parole, Gemma è anche un pò gelosa e conoscendo Silvia, ha messo le mani avanti.
-Va buo ma chi to tocc, tantij teng a chi scegliere- E di nuovo l'occhiolino è rivolto a quel ragazzo nel campo.
Scuoto la testa con lei, ormai non si riprende più, è fatta così.
Qualcuno attira la mia attenzione mi ritrovo a sorridere e mordermi ripetutamente il labbro, e in un secondo i miei appunti passano in secondo piano.
Carmine corre dietro il pallone scansa i suoi avversari, lui e mio fratello se la passano diverse volte fino ad arrivare a rete, dove Carmine con un calcio la spedisce dritta nella porta facendo goal.
I suoi compagni esultano insieme a lui mentre l'allenatore suona il fischietto, per oggi hanno finito e possono tornare dentro gli spogliatoi.
Con l'asciugamano sopra la testa lo guardo avvicinarsi alla ringhiera mi fa cenno di andargli incontro, lo faccio e appena sono vicina lui mi attira tra le sue braccia.
Le sue mani dietro la mia schiena scendono lente fino a fermarsi intorno al mio sedere coperto dal maglione leggermente largo.
È sudato ma non rinuncio ad accarezzare i suoi ricci, infilo le mani dentro e lo bacio.
Alle mie spalle sento le voci delle ragazze fischiare e burlarsi di me, fingo di non sentirle e continuo a baciarlo.
-Come sono andato?- Chiede lui riferendosi all'allenamento.
Non sono una patita di calcio ma ho piacere ad assistere alle sue o quelle di mio fratello, quando la scuola le organizza insieme ad altre scuole.
-La prossima volta non levarti la maglietta- Gli dico sbuffando, lui ride stringendomi ancora di più.
-Crè? Si gelosa?-
Preme il pollice sopra il mio labbro, io non rispondo, e lui lo morde tirandolo leggermente.
-Vuo ca vatt a coccrun?-
-Lo so che lo faresti ma nun ce sta bisogn...pcchè ij, voglj sul a te-
Ci baciamo ancora poi sentiamo la voce dell'allenatore che lo richiama, è rimasto solo lui sul campo, anche mio fratello non c'è sarebbe rimasto se ci fosse stata anche Teresa.
-Vado a fare la doccia, mi aspetti all'ingresso degli spogliatoi?-
Annuisco. -Ci vediamo più tardi-
Lui corre lontano da me, io torno dalle mie amiche, riprendo a segnare gli appunti mi manca solo una pagina ma sento anche le occhiate delle ragazze.
-Fernitl e m' guardà...-
Loro ridacchiano poi Serena inizia a parlare di Nina inconsciamente, io ascolto ma non commento.
Da quando siamo tornate dalla baita in montagna non ci siamo più parlate, non risponde alle mie telefonate né ai messaggi.
A scuola dicono di averla vista insieme a Totò diverse volte, insomma non mi stupisce avendoli visti io per prima a capodanno in discoteca, però non voglio che faccia cazzate.
Si è estraniata dal nostro gruppo da un giorno all'altro, Silvia dice che era questione di tempo, infondo si era avvicinata solo perchè mia amica.
Per me non è così, poi magari cretina io ad non essermi resa conto che ha voluto sfruttare la nostra amicizia per un suo scopo personale. Però non voglio credere che sia realmente così, io credo ancora in noi, anche se lei si è allontanata.
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E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]
FanfictionRicci e Di Salvo, sono sempre stati dalla stessa parte, fin dall'inizio per far funzionare tutto il sistema. Mio padre e Pietro Di Salvo, sono amici da adolescenti, i loro genitori erano alleati hanno costruito un impero con la speranza che i loro...