Sistemo il cuscino dietro il collo di Carmine e un altro sotto la gamba, sopra il comodino la bottiglia di acqua è piena e fresca, un bicchiere con la cannuccia accanto ad essa.
Dalla cucina salgo un paio dei suoi snack preferiti e apro un pò la finestra per far circolare l'aria, lui osserva tutto quello che faccio, cerco il telecomando della tv sopra la scrivania, c'è molto casino come al solito, forse più tardi metterò un pò di ordine.
Lui stringe il mio polso appena mi avvicino al letto, mi siedo sul bordo con l'altra mano cinge il mio fianco.
È passata una settimana da quando Carmine è stato dimesso dall'ospedale, il dottore disse che non c'era più motivo di tenerlo ricoverato lì, ma si è raccomandato di riportarlo in ospedale per degli accertamenti e che potrà farli in qualsiasi ospedale.
Negli ultimi giorni ho dormito quì nel suo letto, non volevo lasciarlo da solo nemmeno per un minuto, sua madre non ha fatto storie e anche papà ha accettato di lasciarmi dormire a casa Di Salvo.
E a Carmine di certo non è dispiaciuto svegliarsi accanto a me, anzi mi ha detto che ha sempre desiderato vedermi nel suo letto tutti i giorni, come se vivessimo insieme io e lui.
-Puoi fermarti un attimo per favore?- Chiede lui guardandomi.
-Voglio solo che tu abbia tutto a portata di mano-
-L'unica cosa che voglio e di cui ho bisogno, sei tu piccola-
Appoggio la mano al centro del suo torace, la sua dietro la mia schiena ci scambiamo un bacio profondo, tanti piccoli morsi fino a ridere per poi fermarci. Due giorni fa c'è stato il funerale di suo padre, Carmine non ha partecipato un pò per via della gamba, un pò perchè non se la sentiva di farlo.
La veglia funebre si tenne nel salone, centinaia di persone entrarono in questa casa mostrando a Wanda il dolore per la perdita di a detta loro, un gran uomo, evidentemente non conoscevano bene Pietro come mio padre e tutti noi.
Con Carmine ne abbiamo parlato quando siamo tornati dalla montagna, lui non ha pianto nemmeno una volta.
So qual'era il rapporto con suo padre e non mi stupisco se lo abbia fatto di nascosto, non lo biasimo, forse anche io avrei pianto da sola.
-Non ti sei stufato di avermi tra i piedi in ogni momento?- Dico sorridendo, so già la risposta però ho sempre amato sentirla dalla sua bocca.
Per quanto può cerca di mettersi seduto, corruccia leggermente la fronte sbuffando per dover restare a letto e non poter uscire di casa.
-Non mi stancherò mai di te- Sussurra lui attirandomi tra le sue braccia, mi stendo dal lato opposto accendo la tv sfogliando il catalogo Netflix in cerca di un film.
-Devo tornare a casa più tardi...-
Lui inizia ad accarezzare la mia guancia lentamente. -Ti sei stancata tu di me, non è così?-
Alzo la testa guardandolo divertita. -No, devo solo prendere vestiti puliti e intimo-
-A cosa ti servono i vestiti se indossi le mie magliette?-
-Non ho più mutandine pulite- Gli faccio presente che questa che indosso attualmente, è l'ultima, quando farò la doccia non ne avrò più di ricambio.
-Anche quelle non ti servono-
-Non voglio indossare i tuoi boxer, che schifo-
-Guarda che sono puliti-
-Preferisco andare in giro senza mutandine piuttosto che indossare i tuoi mutandoni-
Lui sorride con malizia. -Mi eccita immaginarti senza biancheria-
Cerca di allargare il colletto della sua canottiera, schiaffeggio le sue mani sistemandola. Ho portato con me dei pigiami ma non li ho mai indossati, preferisco dormire con le sue canotte che fungono anche da vestito per quanto sono lunghe e larghe, e a detta di Carmine, facili da togliere.
-Lasciami dare un occhiata...-
Ci riprova ma io voglio vedere il film, circonda i miei fianchi facendo sparire la mano sotto l'orlo della canotta, scuoto la testa lasciando che mi accarezzi la coscia.
Sua madre è stata fuori negli ultimi giorni, sapeva di lasciare suo figlio in buone mani, ma quando siamo tornati gli è stato vicino soprattutto le prime due notti. Il dolore alla gamba era insopportabile, il dottore disse di prendere degli antidolorifici se avesse faticato a dormire, e così è stato, ma dopo qualche giorno le cose sono migliorate.
-Non andare a casa tua...- Carmine mi da un bacio tra i capelli, scherzando gli dico che casa mia non è così lontana dalla sua.
-Mi stai abbandonando quì da solo, non so se riuscirò a perdonarti- Continua lui fingendosi offeso, e dal momento che il film è passato in secondo piano decido di fare la mia mossa.
Mi siedo sopra il suo bacino cercando di non fargli male alla gamba, lui sorride e infila le mani sotto la canottiera, sfioro piano la sua bocca senza però approfondire il bacio.
-Mi farò perdonare quando torno- Sussurro mordendo il suo labbro inferiore, Carmine porta una mano dietro la mia nuca e preme su di essa per non farmi allontanare.
-Come pensi di fare?-
-Tu cosa vorresti che facessi?-
Il suo sguardo si accende di una luce che conosco benissimo, scioglie i miei capelli che ricadono leggeri sul suo viso e dietro la mia schiena. -Nel mio armadio c'è una scatola, guardaci dentro-
-Devo preoccuparmi?- Gli dico ridendo, mi avvicino ad esso e apro le ante, la scatola è in basso sotto alcuni jeans.
Appena mi piego vedo lui che cerca di sporgersi per poter sbirciare il mio sedere scoperto dalla canottiera che è salita su scuoto la testa, prendo la scatola con entrambe le mani e torno da lui.
-Cosa dovrei farci con questa roba?-
Tiro fuori dalla scatola giarrettiere in pizzo, biancheria sexy e completini audaci. Lui indica un pacco ancora chiuso, lo apro e al suo interno vi trovo una divisa da infermiera con tanto di stetoscopio e cappellino.
Lancio le calze a rete contro di lui, mi dice che lo ha preso sperando che lo indossassi.
-Sei malato...- Richiudo la scatola lasciandola ai piedi del letto.
-Esatto, sono malato e tu devi curarmi-
-Devo?- Mi siedo sopra il letto, lui cerca di prendermi i polsi ma io non glielo lascio fare, guardo l'ora sul mio telefono sono quasi le sei infilo le scarpe e un leggings, sopra indosso una
giacchetta leggera.
Carmine porta entrambe le mani dietro la testa, mi guarda mentre vado in bagno per sistemare i capelli e il viso prima di uscire.
-Non guardarmi così...- Prendo il borsone con i vestiti sporchi, non mi va che Wanda li lavi lei si sta già facendo in quattro per suo figlio, e anche per la prematura scomparsa di Pietro.
Adesso tocca a lei gestire i suoi affari, lui le ha lasciato più problemi che altro.
Bacio Carmine e poi esco dalla sua stanza, se restassi ancora non riuscirei più a tornare a casa, e ho bisogno di respirare.
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E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]
FanfictionRicci e Di Salvo, sono sempre stati dalla stessa parte, fin dall'inizio per far funzionare tutto il sistema. Mio padre e Pietro Di Salvo, sono amici da adolescenti, i loro genitori erano alleati hanno costruito un impero con la speranza che i loro...