Capitolo Extra

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Passo le mani tra i capelli tirandoli indietro per lasciare che tutta l'acqua in eccesso scorra verso il basso, esco piano dal mare godendomi il sole caldo sulla pelle, l'asciuga in pochi minuti, la sabbia si attacca ai miei piedi quando lascio la riva e percorro il sentiero al contrario fino al nostro gazebo all'ombra.
Carmine si è girato a pancia in su da come lo avevo lasciato, abbiamo fatto le ore piccole ieri in un locale quì in centro, il bellissimo ristorante e il cibo spettacolare ci sono piaciuti talmente tanto che decidemmo di spostarci al Moma, un pub all'aperto, prima di rientrare a casa.
Era mezzogiorno quando ci siamo svegliati, abbiamo preso dei panini e poi dritti in spiaggia ignorando i nostri telefoni che non hanno smesso di inviare notifiche.
Gattono sopra il materasso leggero cercando di non svegliarlo, i suoi occhi sono chiusi, il respiro è lento, le guance hanno preso un colorito rosso ma non da bruciatura anzi lo rende ancora più bello con la pelle abbronzata.
Appoggio il ginocchio tra le sue gambe leggermente divaricate e lui si muove nel sonno, mi fermo mordendomi il labbro ma anche divertita, il suo braccio dalla pancia si sposta sul materassino, riprendo a muovermi fino a sdraiarmi completamente sopra di lui. Mugola qualcosa di incomprensibile mentre le sue mani mi cingono i fianchi e la schiena, mi accuccio con la testa sopra il suo torace, i miei capelli bagnano il suo collo e il materassino ma credo gli faccia piacere altrimenti mi avrebbe scansata seduta stante.
-Ehi...quanto ho dormito?- Chiede lui sbadigliando leggermente.
Strofino il naso lungo il collo prima di lasciarci un bacio.
-Quasi un'ora...-
-Sei rimasta tutto il tempo in acqua?-
Annuisco mostrandogli le mie mani raggrinzite, lui le porta alla bocca baciandole delicatamente.
-Ho fame, dov'è il mio panino?-
Carmine ridacchia e indica la borsa azzurra con le conchiglie e le stelle marine cucite sul davanti, mi metto seduta ed è lui a prenderlo. Do un morso socchiudendo gli occhi, ultimamente la fame è davvero tanta, forse è questo posto paradisiaco oppure è perchè non abbiamo orari e mangiamo quando ci pare, non saprei dirlo, sento Carmine che mi dice di andare piano.
-...fam...e...tan...- Biascico con il cibo in bocca, lui mi guarda un pò male prende la bottiglietta con l'acqua ed io la mando giù dicendogli che è un rompicoglioni quando fa così.
-Piuttosto vedi di rispondere al telefono, altrimenti verranno quì lo sai-
Sbuffo guardando le decine di notifiche non lette.
-Siamo in vacanza...non voglio rispondere a mio fratello-
Carmine mi attira sopra le sue gambe, sposto i capelli dietro la schiena e accarezza la mia guancia.
-Avete litigato però...quando torniamo, lo vedremo alla festa per cui parlaci-
-Quando torniamo a casa...- Rispondo imbronciandomi, poi do un altro morso al panino.
-Rò e ja...- Insiste lui, ma io non sono d'accordo, lo abbraccio chiedendo particolari attenzioni per fargli smettere di parlare di mio fratello.
Quell'imbecille mi ha fatto incazzare e per questo ho deciso di non parlare con lui fino a che non torniamo a Napoli.
Non me ne frega niente di quante volte mi chiamerà, di certo non gli risponderò.
-Ferniscl...- Sussurra fermando il movimento dei miei fianchi, lo bacio accarezzandolo ai lati del viso, i nostri occhi si incontrano, non riesco a fare a meno di arrossire.
-...pcchè?- Chiedo come se non conoscessi il motivo, siamo in spiaggia e di certo qualsiasi cosa tentassimo di fare ci ritroveremmo nei guai. Questo resort è bellissimo, gli interni di ogni casa
danno proprio l'idea di trovarsi in vacanza, resterei quì a vita se potessi, noi due da soli.
-O' saj o' pcchè- Accarezza la mia schiena lentamente, provoca in me tanti brividi, mi ritrovo a sospirare di beatitudine quando le sue carezze si spostano davanti.
Dopo gli studi ci siamo presi entrambi un anno lontano da tutto e tutti, solo per noi per decidere cosa fare nella nostra vita, chi diventare e come gestire il nostro futuro.
Teresa ha passato tutta la gravidanza a casa nostra, i primi tempi è andata all'università fino a quando ha potuto, ha avuto un inizio turbolento anche con le compagne di classe. Tutti la guardavano male puntando il dito alla sua pancia, lei però non gli ha mai dato importanza, e quando Ciro l'andava a prendere fuori scuola quelle stupide oche si zittivano.
Ha frequentato le lezioni fino ad un certo punto, poi le ha seguite da casa fino alla data del parto.
Io e Magda le siamo state accanto, così come sua madre mentre il padre ce stato di rado solo perchè lei non se la sentiva di perdonarlo.
Ci ha messo un pò però per farlo, si sono seduti a tavolino, hanno parlato e anche discusso parecchio, ma alla fine sono giunti ad una conclusione.
Teresa ha dimostrato una grande crescita interiore, forse data dal fatto che è diventata mamma in giovane età, ma sono sicura che l'aver perdonato suo padre nonostante tutto il male che le ha fatto, è anche un pò merito di mio fratello.
E lui come le aveva promesso è tornato a studiare, faceva entrambe le cose, studio e lavoro. E dopo l'università lavora in ufficio insieme a nostro padre, inoltre ha preso casa nello stesso quartiere dove abbiamo sempre vissuto da bambini.
-Vado a fare il bagno...- Carmine si stiracchia mentre io mi sdraio al suo posto, nuotare mi ha stancata, forse dormirò un pò mi sento stanca.
Carmine si gira prima di avviarsi verso la riva, sorride nel notare che ho già chiuso gli occhi e mi sono sdraiata su un fianco, prende il copricostume scuotendolo un pò dalla sabbia in eccesso, lo appoggia delicatamente sopra di me sa che non avendo usato la protezione solare, finirei per scottarmi di sicuro. 

E poi...mi innamorai di te [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora