Otto

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Avvertenze: violenza su minori, minaccia di omicidio (oppure: Sam è di cattivo umore e Lys le dà man forte)

Riassunto capitolo precedente: Mindy e alcuni colleghi vengono aggrediti da ben due Ghostface che li attaccano simultaneamente.

Mindy stava bene, più o meno. Sembrava che nonostante una prima ferita al fianco e una mano rotta, avesse combattuto con le unghie e con i denti per non darla vinta ai due killer. Aveva combattuto così coraggiosamente che i due assassini l'avevano colpita per un totale di tre volte, prima di essere costretti a correre via per evitare i soccorsi. Si era ripresa relativamente presto, aveva telefonato a Chad ed aveva spiegato tutto. Dai suoi colleghi, alla conversazione con uno dei due Ghostface che le aveva spiegato di avere trenta minuti prima dell'arrivo dei soccorsi e del messaggio che avrebbe dovuto recapitare. Sì, quei fottuti bastardi meritavano una morte lenta e dolorsa. Ma dovevamo ragionare, fare le cose con calma senza rischiare di farci davvero male nel frattempo.
E siccome la questione riguardava anche Sidney, ci saremmo mossi tutti insieme. Fortunatamente per noi, esistevano i cellulari e le videochiamate. Sfortunatamente per noi, siccome esistevano i cellulari e le videochiamate, Gale aveva preteso di partecipare e siccome si trovava in Europa, dovevamo attendere prima di sentirci per concedere a lei un momento che le fosse comodo nonostante la grande differenza nel fuso orario. Perciò, per il momento, dovevamo fare semplicemente quello che io odiavo: aspettare.

***

Sam ed io eravamo abituate al fatto che Lola si presentasse a casa nostra; ormai era quasi una presenza fissa. Veniva di giorno, di notte, durante le ore scolastiche quando decideva di marinare. Tuttavia, proprio per quel motivo, avevamo deciso di darle una copia delle chiavi- dato che in passato era rimasta bloccata fuori la finestra in un tentativo di scavalcarla e Sam aveva rischiato di colpirla. Proprio per quel motivo, quando suonarono al campanello, io e la mia ragazza ci lanciammo un'occhiata confusa. Certo, Ghostface non poteva essere, ma comunque non attendevamo visite. Mi recai allo spioncino, riconoscendo subito la testolina mora di Lola. Aprii la porta e, appena la vidi, non potetti evitare di aggrottare le sopracciglia e stringere la mascella.

Lola era solita correre da me quando aveva bisogno di supporto. Se voleva un abbraccio, se voleva essere ascoltata, semplicemente se le andava di parlare della propria giornata ero io colei a cui si riferiva. Io la facevo sentire capita ed ascoltata. Ma Sam la faceva sentire al sicuro, perciò correva da lei quando qualcosa non andava. Vederla recarsi verso la mia ragazza, dunque, indicò prontamente che qualcosa non andava. I suoi occhi lucidi erano stati un indizio, però quel comportamento ne fu la prova concreta.

<<Cos'è successo?>> chiese Sam, accarezzandole la schiena mentre io chiudevo la porta. La più piccola si allontanò dall'abbraccio, posando quegli occhioni marroni in quelli dell'altra.

<<Promettimi che non ti arrabbierai>> sussurrò con voce piccola. Sam mi guardò, implorandomi silenziosamente di intervenire. Lola ci teneva molto quando una persona dava la propria parola; noi due avevamo sempre rispettato ed amato quella sua caratteristica e facevamo di tutto per alimentarla. Il che significava che mantenevamo sempre le nostre promesse. Se Sam l'avesse accontentata, in quel momento, avrebbe davvero dovuto evitare di arrabbiarsi ma ambedue sapevamo quanto fosse guidata dalle sue emozioni.

<<Raccontaci prima cos'è successo. Noi ti garantiamo che ne parleremo con te prima di agire>> dissi con onestà, avvicinandomi a loro. La mia ragazza la portò a sedersi sul divano, perciò ci sedemmo affinché Lola fosse proprio in mezzo a noi, mentre cercavamo di consolarla senza essere troppo opprimenti.

<<Papà era arrabbiato, perché la polizia è passata a casa e ha voluto farmi delle domande mentre lui era presente. Quando se ne sono andati, ha iniziato ad urlare ed urlare... l'ho colpito con una padella>> ammise a voce bassa, toccandosi la mano con fare agitato. Sam ed io ci lanciammo un'occhiata oltre il suo capo chino, però decidemmo di non interromperla.

Scream for the last timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora