Scream for the last time

Diciannove

Avvertenze: omicidio, sangue, violenza.

Riassunto capitolo precedente: Sam e Sidney devono compiere la loro scelta. Nel frattempo, Lola e le gemelle corrono alla polizia per cercare di salvare le donne.

Christina si voltò di scatto e mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite. Mentre Sidney poneva fine alla vita della sua complice, gli occhi scuri della donna scrutarono il mio addome e dovette notare che non stavo sanguinando. Proprio quando mi preparai a gongolare riguardo la nostra intelligenza e l'ordine dello sceriffo Vincent di indossare un giubbotto antiproiettile, Sam balzò in avanti e terminò dritta contro la madre con un urlo furioso. Quest'ultima toccò il pavimento con un tonfo sordo, poi Sam emise un verso strozzato ed osservai la lama cadere senza pietà verso il basso come un fulmine che squarciava d'improvviso il cielo.

<<Come hai potuto farmi questo?>>

<<È colpa tua>>

<<Tu mi hai reso così>>

<<Non meritavo niente di tutto ciò che mi hai fatto>>

<<Mi hai rovinato la vita per un uomo che non avrebbe esitato un attimo ad ucciderti. Se Sidney non l'avesse fermato, avrebbe ammazzato tutte e due. Sai perché ti ha detto di Maureen? Perché sapeva che senza uno stupido agnello sacrificale non sarebbe mai entrato in quella casa>>

<<Sei patetica>>

<<Hai rovinato anche la vita di Tara. Come hai osato picchiarla? Farla sentire inutile? Abbandonarla?>>

<<Come hai osato mettere in pericolo mia sorella, mia moglie e mia figlia?>>

Quelle furono le parole che precedettero ogni singola pugnalata che Sam scagliò contro il corpo della madre; accecata da quella rabbia che avevo visto personalmente con il detective Bailey. Tara ed io ci lanciammo un'occhiata, perciò lei annuì ed io mi mossi in avanti, afferrando la ragazza per le spalle.

<<Preciosa, basta così>> sussurrai al suo orecchio, provando a tirarla via.

<<Sam!>> intervenne Gale, avvicinandosi a me per potermi dare una mano e cercare di fare breccia tra le mura fatte di rabbia che si erano appena alzate intorno a lei.

<<Sam, fermati!>> disse Tara, gattonando alla sinistra di sua sorella. Afferrò il suo polso, scuotendolo per attirare la sua attenzione.

<<Sam...>> sussurrai di nuovo, inginocchiandomi accanto a lei. Alternò lo sguardo tra me, la minore e la giornalista quasi con furia; come se ci odiasse per averla interrotta. Tuttavia, abbassò lo sguardo verso il corpo insanguinato della madre che, proprio in quel momento, tossì con forza sputando del sangue e parve calmarsi.

Scivolò via da Christina, sedendosi di peso a terra. Osservò le proprie mani sporche e, per la prima volta dopo tanto tempo, vidi Sam scoppiare a piangere. Passai delicatamente il braccio intorno alle sue spalle, attirandola al mio petto. Tara si avvicinò a noi, avvolgendo le braccia intorno allo stomaco di Sam e poggiando la guancia contro la sua schiena.

E con il solito tempismo di merda, la polizia fece il proprio ingresso proprio in quel momento.
Tutto intorno a noi accadde come in slow motion, mentre i poliziotti ci giravano intorno per cominciare ad isolare la scena del crimine. Alcuni paramedici confermarono la morte di Leslie, mentre altri caricarono Christina su una barella e mi ritrovai a pensare che quel detto:"l'erba cattiva non muore mai" aveva un fondo di verità.

<<Hey! Portate via quelle ragazzine!>> sentii esclamare all'improvviso. Non potetti evitare di girarmi di scatto, trovando quasi subito, sotto lo stipite della porta di ingresso...