Venti

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Avvertenze: aggressione, violenza, spoiler per una cosa che potrebbe accadere nella s3 di "House of the dragon" 

Riassunto capitolo precedente: Leslie muore. Christina anche. Sidney giunge alla conclusione che all'appello manchi un Ghostface.

*Tre giorni dopo*

Sam aprì la porta che conduceva al tetto dell'ospedale, lasciando che l'aria invernale la colpisse in pieno volto. O meglio, l'aria invernale che l'attendeva a New York, perché in California c'era un clima estremamente mite per quel periodo dell'anno. 

<<Sam>> la salutò qualcuno. Perciò, si voltò verso sinistra, dove trovò Harlow seduta sul bordo del terrazzo ma con i piedi rivolti verso l'interno. Tra le sue mani, c'era un quaderno. 

<<Harlow>> ricambiò, avvicinandosi a lei. Le porse il pacchetto di sigarette, offrendogliene una.

<<Non fumo>> rispose la più giovane, muovendo la mano. 

<<Fai bene. Ti fa male>> mormorò, portandosene una tra le labbra per poi accenderla. Appena fece il primo tiro, si rese conto che Harlow la stava guardando con un sopracciglio inarcato. Come se ne comprendesse l'ironia. 

<<Come mai sei qui?>> chiese la più piccola. 

<<Tara si è rifiutata di andare via se prima non avessimo svuotato la casa in cui abitava. Si è tagliata con delle vecchie cianfrusaglie e siamo venute in ospedale affinché mettesse i punti. Però, a detta sua: "la tua espressione intimorisce i medici e voglio Talyssa" ed eccomi qui>> disse, citandola alla lettera. Le stupiva vedere con quanta velocità Tara sapesse suddividere le proprie emozioni. Christina era morta da meno di una settimana e lei...sembrava aver già voltato pagina. Dal canto suo, Sam non avrebbe chiuso occhio per mesi. 

<<Cristo, sta bene?>> esclamò Harlow, con preoccupazione. 

<<Fa solo la melodrammatica. Devono metterle due punti per chiudere la ferita. Due>> spiegò con onestà. Allora, entrambe si misero a ridere.

<<E tu cosa ci fai qui sopra?>> domandò la maggiore, inarcando un sopracciglio.

<<Ho chiesto i documenti per essere dimessa, tuttavia c'è stata un'emergenza e non sono ancora arrivati. Sono venuta qui per prendere un po' d'aria e...cercare di abituarmi all'idea di disegnare con un occhio solo>> ammise, alzando  le spalle. 

<<Come va, a tal proposito? E' complicato?>> volle sapere. Ma ovviamente andava tutto male ed era complicato...Sam non era mai stata brava con le conversazioni del genere. Lei sapeva solo aggredire brutalmente le persone e amarne letteralmente solo quattro. Non c'era una via di mezzo.

<<Dicono che mi abiuterò e hanno suggerito degli esercizi per velocizzare il processo>> spiegò, indicando la fascia che le proteggeva l'occhio. <<Principalmente, però, mi preoccupa il fatto che quando sarà guarita la ferita, sarò costretta a comprare...che so, una benda da pirata>> commentò, aprendosi in una piccola risata. 

<<Dovresti venire a New York, allora. La gente è così presa da sé stessa che non nota nient'altro>> disse, ricambiando il sorriso. 

<<Quindi...avete vinto anche questa volta? E' finito tutto, no?>> chiese Harlow, cominciando a scarabocchiare sulla pagina bianca. Sam piegò la testa di lato, osservando con attenzione.  

<<Non siamo morte, se consideri questa una vittoria>> rispose la maggiore, aggrottando le sopracciglia. <<E' buffo, ricordavo che tu fossi destra>> aggiunse poco dopo, notando che in quell'istante la più piccola stesse usando la mano sinistra per colorare la pagina.

Scream for the last timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora