Diciotto

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Avvertenze:volano minacce e un proiettile, omicidio

Riassunto capitolo precedente: Lola riesce a scappare dalla sua prigionia, ricordando di essere stata portata a Woodsboro da Christina (che precedentemente ha mentito insieme a Leslie). Durante la sua fuga, incontra Tatum ed Hallie.

Appena Christina spiegò qual era il suo piano, mi trovai a pensare che forse era più folle e pericolosa di quanto credessi all'inizio.
Pur essendo incapace di amare, aveva deciso di fare pressione sui sentimenti che legavano noi cinque l'una all'altra per impedirci di pensare chiaramente. Infatti, approfittando della confusione che si era creata, Leslie forzò un coltello nella mano di Sam che sembrò essersi congelata sul posto. Con Sidney, invece, non ebbe la stessa fortuna. La donna la colpì furiosamente alla mano, facendo scivolare l'arma accanto a noi tre.

Tara corse in avanti, cercando di raccoglierla per poter difendere noi e sé stessa. Ma Christina non si prese d'animo e, prima che potessimo fare qualsiasi cosa, fece partire un colpo che prese la ragazza alla spalla. L'impatto e l'equilibrio precario (legato al fatto che stesse provando ad abbassarsi per prendere il coltello) la fecero cadere a terra, ai nostri piedi, con la mano destra che scattò contro la spalla sinistra per tenersi la ferita.

<<Tara!>> urlammo io e Sam nello stesso momento.

<<Ferme! Ferme! Sto davvero perdendo la pazienza>> ringhiò Christina, puntandoci contro la pistola. Nel frattempo, alle nostre spalle, Leslie aveva colpito Sidney alla fronte con il fondo della pistola e l'aveva obbligata a raccogliere il coltello. Tenendola sotto tiro per tutto il tempo, poi, l'aveva obbligata a posizionarsi di fronte a Gale.

<<Quale sarà la vostra scelta?>> domandò la giovane Macher*, osservandoci con curiosità.

<<Stai giù>> borbottò l'altra, spingendo Tara verso il basso con il proprio piede quando provò ad alzarsi.

<<Non toccarla>> dissi, trovandomi quasi a scoprire i denti come un animale rabbioso dinanzi a quella scena. Ero cresciuta con Tara. Sapevo che spesso era stata vittima di violenza fisica da parte di sua madre, tuttavia un conto era stato immaginarlo per dei lividi sbiaditi e un altro era vederlo accadere davanti ai miei occhi.

<<Oppure?>> mi sfidò.

<<Non spostiamo l'attenzione dalle cose importanti. Ho fatto una domanda...>> ricordò Leslie, riportando l'attenzione di noi tutte al presente.

Allora, posai gli occhi su Sam, notando l'espressione concentrata che stava rivolgendo al coltello. Non potetti evitare di chiedermi se lo stesse vedendo in quell'istante; se quella voce la stesse guidando lungo quella strada fatta di violenza e sangue che ero sicura ci fossimo lasciate alle spalle dopo aver trovato uno psicologo decente per lei.
Poi, sbatté le palpebre una singola volta ed alzò lo sguardo verso di me. Mi parve di cogliere disappunto nei suoi occhi. Mi parve, anche, di comprenderne il motivo. Billy non c'era; non c'era quella forza omicida che le aveva salvato la vita per due anni di fila. Per la prima volta, Sam apparve ai miei occhi completamente impotente.

<<Va tutto bene>> la rassicurai, rivolgendole un piccolo sorriso.

<<Non potresti mai farmi del male>> aggiunsi.

<<Oh?>> commentò Christina.

<<Non citare la Marvel. Soprattutto non quei due>> borbottò Sam, fulminandomi con lo sguardo. Adoravo quando dicevo la cosa sbagliata nel momento sbagliato e lei mi rimproverava con quel tono di voce comunque pieno di affetto e tenerezza.

<<Ti amo>> continuai, consapevole che quando l'avrebbe fatto non avrei avuto la forza di dirglielo.

<<No, Lys...non posso>> sussurrò.

Scream for the last timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora